Ernst Jünger: differenze tra le versioni

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==''La capanna nella vigna. {{small|Gli anni dell'occupazione, 1945-1948}}''==
*L'uomo vedrà sempre solo ''la'' sciagura che appaga la sua immaginazione. Niente gli riesce più difficile di percepire un infelice che sta semplicemente soffrendo – si limita a passargli accanto, come i bravi credenti nella parabola del buon [[Samaritani|samaritano]]. Così anche il soccorso il più delle volte, arriva troppo tardi.<br>[...] La grandezza di [[Martino di Tours|san Martino]] non sta tanto nel fatto che egli porga aiuto, quanto nel fatto che egli porga aiuto immediatamente al prossimo sulla via. È questa ''la'' virtù che sfiora il miracolo. (da ''Nota di diario del 12 maggio 1945, Kirchhorst'', pp. 51-52)
*A uno sportello qualsiasi può affacciarsi il tuo carnefice. Oggi ti recapita una lettera raccomandata, domani una sentenza di morte. Oggi ti fora il biglietto, domani la nuca. Ed esegue entrambe le cose con la stessa pedanteria e lo stesso senso del dovere. Chi già non se ne accorga negli antriatri delle stazioni ferroviarie, o nel ''keep smiling'' delle commesse, si muove come un daltonico nel nostro mondo. Esso non ha soltanto certe zone e certi periodi spaventosi: è spaventoso fin dalle fondamenta. (da ''Nota di diario del 23 maggio 1945, Kirchhorst'', p. 57)
*A che servono mai lenti e microscopi: i veri strumenti di ingrandimento sono i [[fiore|fiori]] stessi. Dobbiamo stare a osservarli finché non diventano trasparenti come lenti, e allora, nel punto focale del fascio di raggi, dietro di essi vedremo una luce: lo splendore del seme spirituale che è privo di qualsiasi estensione. È la vera ''Urplanze'', la «pianta originaria».<br>Quando il mondo ci appare sottosopra, la vista di un fiore può riportare l'ordine. (da ''Nota di diario del 15 ottobre 1945, Kirchhorst'', pp. 173-174)
*Ci sono situazioni in cui la mera esistenza diventa opporre resistenza. (da ''Nota di diario del 30 gennaio 1946, Kirchhorst'', p. 212)
*Alla [[gerarchia]] delle amicizie corrisponde una gerarchia dei segreti. Ma per comunicare l'incomunicabile bisogna essere una cosa sola. (p. 251)
*Gli [[uomo|uomini]] hanno, come gli alberi, il loro lato esposto al vento e, come le montagne, la loro parete Sud. Dobbiamo solo cercare l'accesso ai pendii dei loro vigneti, alle miniere dei loro tesori. Allora darannodoneranno l'oro e il vino, là dove nessuno se l'aspettava.<br/> Gli uomini sono testi geroglifici, tanti però incontrano però il loro [[Jean-François Champollion|Champollion]]. Diventeranno leggibili, diventeranno avvincenti, se la chiave sarà accordata ''con amore''.<ref>In Italiano nel testo originale. {{cfr}} ''La capanna nella vigna'', nota a p. 269.</ref> (da ''Nota di diario del 7 aprile 1948, Kirchhorst'', p. 269)
 
==''Heliopolis''==