Andrea Rubbi: differenze tra le versioni

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*Tutti gli altri nostri poeti o moderni o antichi tanto sono inferiori all'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] quanto lo è uno scrittore ad un genio. Genio faceto nelle commedie, genio critico nelle satire, genio amabile nel lirico italiano e latino; ma genio grande nell'epica. Niuno aspiri al suo sublime, se non ha la forza della sua anima.<ref>Citato in [[Ludovico Ariosto]], ''Orlando furioso'', Vol. I, Antonio Zatta, Venezia, 1785.</ref>
*L'[[Invidia]] o il puntiglio, cortesi amici, può far de' volumi contro l'opere grandi, ma non mai opprimerle sotto il lor peso. V'è l'obblio del momento, prodotto dalle circostanze. Cessate queste, ritorna la luce e la gloria a chi era stato lo scopo del delirio e dell'entusiasmo. L<nowiki>'</nowiki>''[[Torquato Tasso#Aminta|Aminta]]'' del [[Torquato Tasso|Tasso]], ch'io v'offro, fu soggetto ai travedimenti de' letterati e de' grandi. Oggi s'ignorano e censure e censori; e l'''Aminta'' vive immortale.<ref name=Tor>Da ''[http://books.google.it/books?id=SI8HAAAAQAAJ&pg=PP9 Parnaso italiano, Tomo XXIV: Aminta, Alceo, Egle, Favole teatrali del secolo XVI]'', Antonio Zatta, Venezia, 1786.</ref>
*Pochi han letto [[Pindaro]] in Greco; pochissimi l'hanno inteso; niuno forse l'ha saputo rendere poeticamente Italiano. Sia la difficoltà del dialetto, sia la sublimità dell'argomento, sia la stranezza dell'estro, o qualche altro magico incanto nei versi di quel grand'uomo, non trovo a lui accaduto ciò che [[Omero]], [[Esiodo]], [[Teocrito]] non provarono certamente.<ref name=P>Citato in ''Pindaro di vari autori'', a cura di Andrea Rubbi, Venezia, presso Antonio Zatta e figli, 1795.</ref>
*Tre traduttori io conosco di Pindaro. [[Alessandro Adimari]], Giambattista Gautier, [[Angelo Mazza]]. Il primo fu stimato finora il migliore, e a ragione. Ma egli ha il difetto della circonlocuzione o prolissità. Compose nel secolo scorso; né poté prescindere dall'ampollosità de' suoi maestri. Ne avrete un saggio nella prima Ode, che viene qui appresso. L'altro è Giambattista Gautier, che ho scelto per la maggior parte. È più facile e naturale. S'intende da lui Pindaro qual dev'essere in Greco, benché sempre la veste Italiana noi mostri in giorno di pompa e di maestà. Resta il terzo, celebre letterato nell'università di Parma, e noto all'Italia per tante sue energiche produzioni. Tutti aspettano questo suo Pindaro, eh' egli ha promesso al Sig. Bodoni. Io non potei avere il suo manoscritto, che bene è dovuto alla più celebre tipografia dell' Europa.<ref name=P/>