Gianfranco Ferroni: differenze tra le versioni

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Creazione voce biografica Gianfranco Ferroni
 
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== Citazioni su Gianfranco Ferroni ==
*Ferroni più incisore che pittore? Non questa è la scelta. La scelta è, se mai, sulla definizione del suo mondo poetico o di come possa venir pronunciato con esattezza. E lì, non esistono dubbi; la risposta pende tutta dalla parte del biancore che chiama se stesso dal nero; della luce che chiama se stessa dall'ombra; o viceversa; insomma, dalla parte della neve abbacinata e abbacinante e dei bui velluti, densi e fruscianti come licheni, che si formano, piano piano, sull'intero sunto e, insieme, sull'intera consunzione dell'umana storia; ma, soprattutto, sulla possibilità che tale storia venga vanificata dalla domanda che, a un determinato punto del processo, insorge circa la sua realtà e, insieme, circa la sua ragione d'essere veramente esistita e di veramente esistere. ([[Giovanni Testori]])
*Un tavolinetto, un lettino, una sedia, pennelli e barattoli di colore, una cuccuma, un putto di gesso, una cornice e una spina elettrica. Questo scarno elenco di oggetti è tutto quello di cui Gianfranco Ferroni – pittore, incisore, ma soprattutto disegnatore – ha bisogno per rappresentare il mistero dell'esistenza umana. Per trovare un altro artista restio a varcare la soglia del proprio studio, bisogna andare indietro nel tempo fino al Seicento e bussare alla porta di [[Jan Vermeer|Vermeer]], il pittore olandese che ha saputo immortalare la vita silenziosa delle cose. Risulta più agevole trovare sodali di Ferroni tra i letterati, forse in ossequio all'etimologia comune, dal greco "graphein", di scrivere e disegnare. Vengono in mente almeno tre nomi: l'austriaco Adalbert Stifter, che fu anche pittore, e i francesi [[Georges Perec]] e [[Alain Robbe-Grillet|Robbe-Grillet]]. ([[Lillo Gullo]])
 
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