Carlo Pascal: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni di Carlo Pascal: nota sulle doppie i
→‎Citazioni di Carlo Pascal: i responsabili dell'incendio di Roma
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*L'[[Grande incendio di Roma|incendio]] {{NDR|del luglio 64}} fu appiccato a tutte le regioni più nobili e {{sic|suntuose}} di Roma; perirono i templi vetusti, i bagni, le passeggiate, i luoghi di delizia, le case più ricche. Le regioni dei poveri, l'oscuro Trastevere, il centro della comunità giudaica e cristiana, furono rispettati. <ref>Da ''[https://archive.org/details/fattieleggendedi00pasc/page/n3 Fatti e leggende di Roma antica]'', Successori Le Monnier, Firenze, 1903, ''L'incendio di Roma e i primi cristiani'', p. 132.</ref>
 
*<!--plurali con doppie i conformi al testo-->La leggenda degli [[Orazi e Curiazi|Orazii e dei Curiazii]] è uno dei più caratteristici e insieme più strani esempii del modo onde si trapiantarono sul suolo italico leggende e tradizioni greche; e come queste si fusero con le leggende italiche in un unico corpo di storia leggendaria, nella quale riesce spesso ben difficile ravvisare gli elementi originarii e quelli importati.<ref>Da ''Fatti e leggende di Roma antica'', ibid. ''La leggenda degli Orazii e Curiazii'', p. 16.</ref>
 
*La mia tesi {{NDR|sui responsabili dell'incendio di Roma}} si fonda sopra alcune contingenze di fatti, la cui evidenza non può sfuggire ad un esame impregiudicato. Si riassumano, di grazia, le ragioni delle due parti {{NDR|Nerone e i cristiani}} tra le quali pende l'accusa dell'incendio di Roma. Se da una parte troviamo un uomo, scelleratissimo quanto si vuole, dall'altra troviamo una comunità segreta, della quale alcuni membri sono dediti al delitto per testimonianza degli scrittori pagani, e dagli stessi apostoli son dichiarati indegni di predicare Cristo. Ma quell'uomo quando seppe che la sua casa bruciava, tornò a Roma, tentò arrestare le fiamme, si mescolò in mezzo al popolo, girò di qua e di là ''senza guardie'', prese tutti i provvedimenti consigliati dalla immanità del disastro; e, mentr'ei cercava porre riparo, scoppiò novello incendio; degli altri si sa che di tanto in tanto prorompevano alla rivolta, che predicavano la conflagrazione del mondo, cui doveva seguire il regno della giustizia; [...].<ref>Da ''Fatti e leggende di Roma antica'', ibid. ''L'incendio di Roma e i primi cristiani'', pp. 117-118.</ref>
 
*[[Virgilio|{{sic|Vergilio}}]] è la più larga fonte di espressioni proverbiali o quasi proverbiali, di origine letteraria, vale a dire di quelle espressioni, che si fissarono nella memoria del popolo o degli scrittori di ogni età per effetto appunto dei versi suoi, studiati e imparati a memoria.<ref>Da ''Paremiografia Catulliana e Virgiliana'' in ''Athenaeum'', a. V, fasc. I, Pavia, genn. 1917, p. 20-26.</ref>