Carlo Pascal: differenze tra le versioni

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*L'[[Grande incendio di Roma|incendio]] {{NDR|del luglio 64}} fu appiccato a tutte le regioni più nobili e {{sic|suntuose}} di Roma; perirono i templi vetusti, i bagni, le passeggiate, i luoghi di delizia, le case più ricche. Le regioni dei poveri, l'oscuro Trastevere, il centro della comunità giudaica e cristiana, furono rispettati. <ref>Da ''[https://archive.org/details/fattieleggendedi00pasc/page/n3 Fatti e leggende di Roma antica]'', Successori Le Monnier, Firenze, 1903, ''L'incendio di Roma e i primi cristiani'', p. 132.</ref>
 
*<!--plurali con doppie i conformi al testo-->La leggenda degli [[Orazi e Curiazi|Orazii e dei Curiazii]] è uno dei più caratteristici e insieme più strani esempii del modo onde si trapiantarono sul suolo italico leggende e tradizioni greche; e come queste si fusero con le leggende italiche in un unico corpo di storia leggendaria, nella quale riesce spesso ben difficile ravvisare gli elementi originarii e quelli importati.<ref>Da ''Fatti e leggende di Roma antica'', ibid. ''La leggenda degli Orazii e Curiazii'', p. 16.</ref>
 
*[[Virgilio|{{sic|Vergilio}}]] è la più larga fonte di espressioni proverbiali o quasi proverbiali, di origine letteraria, vale a dire di quelle espressioni, che si fissarono nella memoria del popolo o degli scrittori di ogni età per effetto appunto dei versi suoi, studiati e imparati a memoria.<ref>Da ''Paremiografia Catulliana e Virgiliana'' in ''Athenaeum'', a. V, fasc. I, Pavia, genn. 1917, p. 20-26.</ref>