Jean-Jacques Rousseau: differenze tra le versioni

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*[...] a ogni attacco, lascio che il sangue si accenda, che la collera e l'indignazione si impadroniscano dei miei sensi; cedo alla natura questa prima esplosione che tutte le mie forze non potrebbero né fermare né sospendere. [...] Ma dopo aver lasciato fare alla natura la prima esplosione, possiamo ridiventare padroni di noi stessi, riprendendo a poco a poco il dominio dei sensi [...]. (VIII; 1972, p. 1370)
*[...] la mia natura ardente mi agita, la mia natura indolente mi acquieta. (VIII; 1972, p. 1370)
*Non mi sembra che la felicità, stato durevole, sia fatta per l'uomo, sulla terra: qui, tutto si trova in un continuo flusso che non permette a nulla di assumervi una forma costante. Tutto cambia intorno a noi. Noi stessi mutiamo, e nessuno potrebbe essere sicuro di amare domani quello che oggi ama. Similmente, tutt'i nostri disegni di felicità per questa vita sono chimere. Approfittiamo della gioia dello spirito quando viene, evitiamo di allontanarla per colpa nostra, ma non facciamo disegni per incatenarla: tali disegni sono pure pazzie. (IX; 1972, p. 1370)
*A tutto vi ha compenso: se i miei piaceri sono rari e brevi, li gusto, quando vengono, con maggiore vivezza che se mi fossero familiari; li rumino, direi quasi, con frequenti ricordi, e per quanto rari siano, se fossero puri e incontaminati, sarei forse felice meglio che nei tempi prosperi. (IX; 1972, p. 1373)
 
==Citazioni su Jean Jacques Rousseau==