Fëdor Dostoevskij: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Citazioni: da Sergio Givone, "I sentieri dela filosofia"
Riga 273:
{{NDR|Fëdor Dostoevskij, L'adolescente (Podrostok, 1875), traduzione di Eva Amendola Kühn, prefazione di Angelo Maria Ripellino, Einaudi, Torino, 1957. ISBN 8806144545}}
===Citazioni===
*A un suo personaggio, Versilov, Dostoevskij mette in bocca un'idea simile: che basti rinunciare agli assoluti, disfarsi di qualsiasi pretesa all'[[immortalità]], perché gli uomini imparino a riconciliarsi con la terra, cioè con la loro finitezza e la loro fragilità, finalmente amandosi gli uni gli altri, perché non c'è amore se non là dove c'è condivisione d'un destino comune e sentimento di [[pietà]] per chi muore, cioè per tutti. Quest'idea nel romanzo dostoevskiano non viene confutata, ma semplicemente messa sulla bocca del [[diavolo]], e smontata col più amaro dei sorrisi. ([[Sergio Givone]])
*Io annoto solamente i fatti, evitando a ogni costo tutto il resto e, principalmente, gli abbellimenti letterari; un letterato scrive per trent'anni e alla fine non sa nemmeno lui perché sia stato tanti anni a scrivere. Io non sono un letterato, non voglio esserlo, e trascinare l'intimo del mio animo e una bella descrizione di sentimenti alla loro fiera letteraria, lo riterrei un'indecenza e una bassezza. (1987, p. 25)
*No, la segreta coscienza del potere è assai più piacevole dell'aperto dominio. (I, III, I; 1957, p. 43)