Ernst Jünger: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 106:
==''Giardini e strade. In marcia verso Parigi''==
*Tremenda è e rimane in ogni tempo una sola grandezza – l'uomo, per il quale le [[arma|armi]] altro non sono che membra aggiuntive e pensieri in forma plastica. (da ''Nota di diario del 25 aprile 1939, Kirchhorst'', p. 24)
*Marciando ho sempre permesso che gli uomini cantassero, e ciò fa bene sia a loro sia a me. Tutto quel che ha a che vedere col [[ritmo]] è un'arma contro il [[tempo]], ed è contro di esso, in fondo, che lottiamo. L'uomo combatte sempre contro la potenza del tempo. (da ''Nota di diario del 15 gennaio 1940, Flehingen'', p. 81)
*Per quanto concerne d'altra parte le ''Consolationes'' di [[Severino Boezio|Boezio]], credo che il [[dolore]] non possa esserne in alcun modo diminuito. Dobbiamo gustarlo fino in fondo. Se però il dolore, nei circuiti vitali inferiori, possiede una potenza caotica, al contatto con l'essere più elevato e nobile acquista invece la sua forma. La consolazione lo chiude in una gabbia dorata, o meglio: lo pone su un altare dotato di un valore più alto di tutti i mali che la breve vita di un uomo può patire.<br />La consolazione offerta da Boezio sortisce dunque il suo effetto ancora oggi; e tale effetto nel tempo è solo un riflesso del superiore guadagno che la poesia promette così bene nel verso: «O terra sconfitta, donaci le stelle». (da ''Nota di diario del 13 febbraio 1940, Capanna di giunchi'', p. 97)
*[...] lessi l'ultimo libro di [[Henry de Montherlant]], che ha acquistato molto. Lo annovero con Lawrence, St. Exupéry, Quinton nella piccolissima schiera di cavalieri di alto valore uscita dalla prima guerra mondiale. Solo quando l'ardore scema, affiorano i diamanti, come dal nero fiume del carbone. (da ''Nota di diario del 28 marzo 1940''<ref>Citato in Fausto Gianfranceschi, ''Il vero contemporaneo'', in ''Il diario di un conformista'', Edizioni dell'Albero, Torino, p. 18.</ref><ref>Con diversa traduzione in Guanda 2008, p. 105.</ref>)
*Anche la potenza superiore può dispiegarsi in membra, particelle e strati – nella veste sfarzosa del maschio degli uccelli e degli insetti, nel seno delle femmine che, secondo [[Novalis]], è un'incarnazione del petto al suo stato di mistero, nella genuina nobiltà con cui un popolo risplende nel suo aspetto aristocratico, e nel poeta, in cui il linguaggio fa sbocciare il suo fiore.<br/>Nell'uomo sono sopite anche qualità che solo la [[morte]] porterà a dispiegare. Allora la metamorfosi avrà luogo non più negli strati, bensì nella pienezza.<br/>Grandi avventurieri – questa sarà per voi l'ultima e suprema avventura. (da ''Nota di diario del 7 aprile 1940, Capanna nell'Anwald'', pp. 109-110)
*{{NDR|Jünger visita la [[cattedrale di Laon]]}} Qui si avverte un presagio dell'immensa forza dei secoli ancora da venire: è chiusa nel bocciolo. <br/> In cima alla torre, da cui abbracciavo con lo sguardo, in lontananza, i binari della ferrovia, le strade percorse dal traffico dei veicoli, le piste degli aerei con l'andirivieni dei velivoli che decollavano e atterravano, coglievo l'unità tra quei tempi lontani e il nostro tempo. Sentivo che proprio ''questa unità'' non deve sfuggirmi, e ho giurato a me stesso di non dimenticare mai il mio debito verso gli avi. [...] Oggi mi ha assalito il presentimento che queste cattedrali siano opere, opere della vita, estranee alle morte misure del mondo dei musei. Aveva un suo peso anche il pensiero che questa chiesa è posta sotto la mia protezione; me la sono stretta al cuore come se all'improvviso fosse diventata minuscola. (da ''Nota di diario del 10 giugno 1940, Laon'', pp. 150-151)