Juventus Football Club: differenze tra le versioni

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*La Juve è una scuola, ti aiuta a crescere e maturare. ([[Mauro Germán Camoranesi]])
*La Juve è una squadra prepotentemente italiana, arrogantemente sabauda, provincialmente vincente. Tutto qui. A Cardiff come a Berlino. Ad Atene come a Monaco di Baviera: in Grecia una squadra composta da campioni del mondo si afflosciò contro l’Amburgo di Magath mentre in Germania la Juve campione in carica venne umiliata da un Borussia di reduci e di scarti. E poi tutte le altre finali, vergognosamente perse per mancanza di hybris, cioè di quel senso epico che ti fa dire che sei davvero leggendario, capace di sovvertire il volere degli dei. Altro che Coppa maledetta, la maledizione è dentro di noi: la Juve, ne ho preso coscienza la scorsa notte, non potrà mai avere quella forza epica perché è una squadra costruita dal potere e nel potere. Solo che è un potere locale. Un potere che ci fa vincere 33 scudetti; gli ultimi sei di fila e per questo si scomoda l’espressione LE6END, leggenda. Un potere che ci fa pensare superbamente di averne vinti 35 sul campo, roba che se anche fosse vero non lo direi perché tre stelle e solo due Coppe dalle Grandi orecchie in bacheca allora sei davvero un eroe perdente. Peggio di Ettore. ([[Gianluigi Paragone]])
 
*La Juve è l'unica squadra i cui tifosi sono distribuiti in modo uniforme su tutto il territorio, mentre I'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]], per esempio, riunisce in particolare quelli del Nord Italia. È anche la squadra i cui tifosi sono divisi tra destra e sinistra, al contrario della [[ACF Fiorentina|Fiorentina]], i cui sostenitori sono essenzialmente di sinistra o del [[Associazione Calcio Milan|Milan]] [di proprietà di Silvio Berlusconi], i cui tifosi sono maggiormente orientati al centro-destra. La Juve è diventata una sorta di partito nazionale popolare, così come l'erano la [[Democrazia Cristiana]] e il [[Partito Comunista Italiano]] al loro tempo. Con la scomparsa dei partiti di massa, è l'unico fattore di integrazione che va aldilà dell'appartenenza locale. ([[Ilvo Diamanti]])
*La Juve ha tutto per rendere molto gelosa una gran parte dell'Italia. Gioca a [[Torino]], una città del nord con una reputazione d'austerità e che ha dato numerosi intellettuali e uomini di stato alla Penisola. È di proprietà della famiglia Agnelli, i Kennedy ''made in Italy''. La FIAT è il simbolo del capitalismo transalpino... Per tutti questi motivi, allo stesso tempo si può rilevare che questa squadra è odiata da molti italiani che non si riconoscono in tale modello. [...] È quasi una sorta di anti-Italia. Non per niente si chiama La Vecchia Signora. [...] Non c'è amore per la Juve, ma solamente il rispetto per una persona anziana e degna. ([[Franco Ferrarotti]])
*La Juve infatti è la città di [[Torino]], è la famiglia Agnelli, è il genio italiano che impediva al capitalismo più ricco e potente di diventare arrogante e meschino, è il campione fuori dagli schemi, è la valorizzazione di tutto ciò che non è scontato, è la distrazione colta e di talento, è l'unità d'Italia, sono gli emigranti meridionali che solo il pallone rendeva aggraziati e ben fatti, goffi nella vita ma bellissimi in campo, uomini generosi che per conquistarsi il diritto di esserci carezzavano la palla e usavano i piedi come due mani di pianista. ([[Francesco Merlo]])