Ludwig Feuerbach: differenze tra le versioni

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→‎L'essenza della religione: due citazioni dai Tascabili Economici Newton, 1994, trad. di Andolfi
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==''L'essenza della religione''==
*Concentrare Dio sulla terra, calare Dio nelll'uomo significa voler racchiudere l'uomo in una goccia, l'anello di Saturno in un anello da dito. [...] Se l'uomo-Dio è per te una creatura della fantasia e dell'autodivinizzazione umana, allora riconosci anche nel Creatore della natura una creatura dell'immaginazione umana e dell'innalzarsi dell'umo stesso al di sopra della natura. Se vuoi un essere privo di ogni [[antropomorfismo]], privo di aggiunte umane, siano esse dell'intelletto, del cuore o della fantasia, allora sii così coraggioso e coerente dal rinunciare del tutto a Dio e da prendere come tuo unico riferimento e come ultima base della tua esistenza la natura pura, nuda e atea.<ref name="newton_compton_1994">Citato da L. Feuerbach, '''L'essenza della religione'' (traduzione di Ferruccio Andolfi), Newton Compton editore, collana de "Tascabili Economici Newton" (n. 158), 1ª edizione integrale, aprile 1994, IBN 88-7983495-9, pp. 65-66.</ref>
*Il senso di dipendenza dell'uomo è il fondamento della [[religione]]; ma l'oggetto di questo sentimento, ciò da cui l'uomo dipende e si sente dipendere, non è altro, in origine, che la [[natura]]. La natura è l'oggetto primo, originario della religione, come dimostra ad usura la storia di tutte le religioni e di tutti i popoli.
*[[Religione]] significa riconoscere ciò che io sono, prenderne atto. Ma, anzitutto, io non sono un essere che possa esistere senza luce, senz'aria, senz'acqua, senza terra, senza cibo, indipendentemente dalla natura.
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*[...] non dai vertici, ma dalle profondità della natura viene tutto ciò che sostiene l'uomo nel suo agire conscio e volontario [...].<br />Queste entità ausiliatrici, questi spiriti tutelari erano, in particolare, gli [[animale|animali]]. Solo per mezzo degli animali l'uomo si sollevò sopra lo stato animale. Solo sotto la loro protezione e con la loro assistenza poté prosperare la messe della civiltà umana. «Il mondo si regge per l'intelligenza del [[cane]] – si dice nello ''Zend-Avesta'', e più precisamente nel ''Vendidad'', che ne è la parte notoriamente più antica e più autentica –; se esso non vigilasse le strade, i ladroni e i lupi ruberebbero tutto».<br />Da questa importanza che gli animali avevano per l'uomo, soprattutto agli inizi della civiltà, trae la sua piena giustificazione il culto di cui essi erano oggetto. Per l'uomo gli animali erano indispensabili, necessari; da essi dipendeva la sua esistenza umana; e ciò da cui dipende la vita e l'esistenza dell'uomo è da questi considerato Dio.<ref>Citato in Ditadi 1994, pp. 814-815.</ref>
*L'essere divino che si rivela nella natura non è altro che la natura stessa, che si rivela, si presenta e si impone all'uomo come un essere divino.
*L'"essere spirituale" che l'uomo presuppone esistente al di sopra della natura e prepone ad essa in quanti la fonda e la [[creazione|crea]], non è altro che l'essere spirituale dell'uomo stesso, che gli appare però come un essere ''altro'', ''distinto'' da lui e ''incomparabile'' perchè egli ne fa la ''causa della natura'', la causa di effetti che lo spirito umano, la [[libero arbitrio|volontà]] e l'intelletto umano non è capace di produrre, perchè egli dunque ''collega'' a questo essere spirituale ed umano allo stesso tempo l'''essere della natura'', ''distinto'' dall'essere umano.<ref name="newton_compton_1994" />
*Siamo posti nel seno della natura, eppure il nostro inizio, la nostra origine dovrebbe trovarsi fuori della natura? Viviamo nella natura, con la natura, della natura, eppure non deriveremmo da essa? Che contraddizione!
*L'[[unità]] è sterile, fecondo è solo il dualismo, l'opposizione, la differenza.