Gustave Flaubert: differenze tra le versioni

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====Parte prima====
*Ma l'ansietà d'una condizione nuova, e forse la tensione che le provocava la presenza di quell'uomo, erano bastate a indurla a credere di possedere finalmente quella passione meravigliosa, che fin allora era stata là ferma nell'alto, come un grande uccello dalle piume rosa, librando le ali nello splendore dei cieli poetici; – e adesso non riusciva a convincersi che quella calma in cui viveva fosse la felicità del suo sogno. (VI; 1983, p. 47)
*Anche al suo cuore era accaduto qualcosa di simile: sfiorato dal lusso si era velato di un non so che d'impalpabile e d'indelebile. (VIII; 1968, p. 97)
*Desiderava al contempo morire e andare ad abitare a Parigi. (IX; 1968, p. 104)
 
====Parte seconda====
*Difatti le sue convinzioni filosofiche non ostacolavano le sue ammirazioni artistiche; il pensatore, in lui, non soffocava per nulla l'uomo sensibile; egli sapeva stabilire le differenze, distinguere l'immaginazione dal fanatismo. Di quella tragedia, per esempio, biasimava le idee ma ammirava lo stile; ne malediceva il concetto, ma ne applaudiva ogni particolare; e i personaggi lo portavano all'esasperazione, ma i loro discorsi lo colmavano d'entusiasmo. Quando leggeva quei grandi passi, era colto da trasporto; ma quando pensava che i baciapile ne traevano un utile per la loro bottega, era desolato, e in questa confusione di sentimenti in cui si dibatteva, avrebbe voluto insieme incoronare [[Racine]] con le sue mani e discutere con lui per un buon quarto d'ora. (III; 1983, p. 103)
*Il caminetto era spento, la pendola ticchettava senza interruzione ed Emma provava un senso di stupore per questa calma delle cose, mentre dentro di lei si agitava un tale tumulto. (VI, 1968, p. 195)
*Il dovere è sentire ciò che è grande, prediligere ciò che è bello e non già accettare tutte le convenzioni della società, con le ignominie che essa ci impone. (Rodolphe: VIII; 1983, p. 163)
*Eh, no! perché declamare contro le passioni? Non sono forse la sola cosa bella che ci sia sulla terra, la fonte dell'eroismo, dell'entusiasmo, della poesia, della musica, delle arti, di tutto infine? (Rodolphe: VIII; 1983, p. 163)
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*D'altronde, la parola è un laminatoio che sempre affina i sentimenti. (I; 1983, p. 262)
*Ma la denigrazione degli esseri che amiamo, sempre ci distacca un poco da loro. Non bisogna toccare gl'[[idoli]]: la doratura ci rimane sulle dita. (VI; 1983, p. 315)
:Ma il denigrare quelli che amiamo ci allontana sempre un poco da loro. Non bisogna toccare gli idoli: la polvere d'oro che li ricopre potrebbe restarci attaccata alle dita. (VI; 1968, p. 465)
 
===Citazioni sull'opera===