Javier Negrete: differenze tra le versioni

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Correzioni
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«Generale, Pelusio in vista!».<br>
Quando udì la voce del capitano Figulo dall'altro lato della porta, Pompeo aprì gli occhi. Un flebile raggio di lucie grigia come metallo filtrava dalla persiana, suggerendo una frescura piacevole, soprattutto visto che l'aria nella cabina era soffocante. Ogni mattina il generale era in grado di capire che ora fosse in base a quell'unico fascio di luce. Non era ancora l'alba, ma tra poco sarebbe sorto il sole.<br>
Si alzò dal letto mugugnando: vista sfocata, testa pesante, stomaco sottosopra e bocca impastata. Per l'ennesima volta si disse che alla sua età doveva mangiare e bere meno prima di andare a letto. Una delle frasi ricorrenti del padre era <<«Di grandi cene le tombe sono piene>>». Certo, era pur vero che lo ripeteva sempre davanti agli amici per giustificare la penuria di cibo in tavola. Sebbene Gneo Pompeo Strabone fosse stato l'uomo più ricco del Piceno, la sua tirchieria era proverbiale.
 
===''Alessandro Magno e l'aquila di Roma''===