Lucio Sergio Catilina: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Catilina==
[[File:Catilina.png|thumb|Ritratto immaginario di Catilina in un manoscritto medievale]]
*Aveva risposto [...] che se un qualsiasi incendio fosse stato appiccato al suo avvenire, quello avrebbe spento non con l'acqua, ma fra le rovine. ([[Marco Tullio Cicerone]])
*Chi io sia lo saprai da colui che ti mando; pensa in quale cimento ti trovi e ricordati che sei un uomo; considera quali provvedimenti richieda la situazione; cerca aiuto presso chiunque, anche da quelli di infima condizione. ([[Publio Cornelio Lentulo Sura]])
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===[[Gaio Sallustio Crispo|Sallustio]]===
[[File:Catilina.png|thumb|Ritratto immaginario di Catilina in un manoscritto medievale]]
*Finita la battaglia, allora sì che avresti potuto scorgere quanta audacia e quanta forza d'animo vi era stata nell'esercito di Catilina. Infatti ognuno da morto copriva all'incirca col corpo quel luogo che aveva occupato combattendo. Pochi invece, che la coorte aveva disperso penetrando al centro dello schieramento giacevano un po' più in là, peraltro tutti con ferite frontali. Catilina in verità fu ritrovato lontano dai suoi, in mezzo ai cadaveri dei nemici, mentre ancora appena appena respirava e mentre manteneva impressa in volto la ferocia d'animo che aveva avuto da vivo. Insomma, di tutta la moltitudine non fu catturato nessuno né in battaglia né in fuga che fosse cittadino libero: così nessuno aveva tenuto da conto la propria vita più di quella del nemico.
*I veterani, memori dell'antico valore, premono aspramente da vicino; ma i Catilinari resistono senza paura: si combatte con la massima forza. Nel frattempo Catilina, con i soldati armati alla leggera, soccorreva coloro che si trovavano in difficoltà, rimpiazzava i feriti con uomini freschi di forze, provvedeva a tutto, combatteva di persona, spesso colpiva il nemico; adempieva contemporaneamente alle funzioni di soldato valoroso e di comandante efficiente. Petreio, quando vide Catilina battersi con accanimento contrariamente a ciò che aveva pensato, lancia la coorte pretoria al centro del nemico, e li scompiglia e li massacra, mentre cercano di resistere chi qua e chi là; quindi assale dall'interno i rimanenti dall'una e dall'altra parte. Manlio e il Fiesolano, combattendo cadono tra i primi. Catilina dopo che vede le truppe in rotta e si ritrova con pochi uomini, memore della sua stirpe e dell'onore di un tempo, si getta nel più folto della mischia e lì cade combattendo.