Michel de Montaigne: differenze tra le versioni

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→‎Libro III: citato da Andrea Camilleri
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*Non perché l'ha detto Socrate, ma perché in verità è la mia opinione, e forse non senza qualche eccesso, ritengo tutti gli uomini miei compatrioti, e abbraccio un polacco come un francese: posponendo questo legame nazionale a quello universale e comune. Non sono un patito della dolcezza del paese natale. Le conoscenze del tutto nuove e mie mi sembrano ben valere quelle altre comuni e fortuite conoscenze del vicinato. Le amicizie di nostro esclusivo acquisto superano generalmente quelle alle quali ci uniscono la comunanza del clima o del sangue. (IX; 2012, p. 1807)
*Il godimento e il possesso appartengono soprattutto all'immaginazione. Essa abbraccia con più calore e più continuità ciò che va cercando di ciò che abbiamo. Pensate alle vostre occupazioni quotidiane, troverete che siete più lontano dal vostro amico quando questi è presente. La sua presenza allenta la vostra attenzione e dà licenza al vostro pensiero di assentarsi in qualsiasi momento per qualsiasi occasione. (IX; 2012, p. 1813)
*Da quello stesso foglio dove ha appena scritto la sentenza di condanna contro un adultero, il giudice strappa un pezzetto per farne un bigliettino alla moglie del suo collega. (IX; 2012, p. 1839)
*Non c'è uomo così dabbene che, sottoponendo all'esame delle leggi tutte le sue azioni e i suoi pensieri, non sia degno della forca dieci volte nella vita. (IX; 2012, p. 1841)
*Trovo che gli spiriti elevati non sono meno adatti alle cose basse che gli spiriti bassi a quelle elevate. (IX; 2012, p. 1845)