Gilbert Keith Chesterton: differenze tra le versioni

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*L'amore vincola se stesso per sua natura, e l'istituto del matrimonio ha solo fatto all'uomo comune la cortesia di prenderlo in parola. All'amante i saggi moderni offrono le più grandi libertà e la più completa irresponsabilità, sfoggiando un sorriso smagliante dal sapore cattivo; ma non lo rispettano come faceva la vecchia Chiesa; non scrivono il suo giuramento nei cieli, a testimonianza del suo momento più alto. Gli danno ogni libertà tranne quella di vendere la sua libertà, l'unica che egli desideri. (p. 39)
*L'inferno più infernale che l'immaginazione è in grado di concepire è quello in cui interpretiamo sempre il medesimo dramma, senza nemmeno un camerino stretto e sporco in cui essere umani. Questa è la condizione del decadente, dell'esteta, di colui che sostiene o pratica l'amore libero. Trascorrere l'eternità ad affrontare pericoli che sappiamo non possono danneggiarci, a fare voti che sappiamo non possono vincolarci, a sfidare nemici che sappiamo non possono conquistarci: questa è la bonaria tirannia decadente chiamata libertà. (pp. 37-38)
*Prima di passare a visioni e creazioni, possiamo accontentarci di un pianeta di miracoli. (p. 81)
*Le scuole e i saggi più [[Ermetismo (filosofia)|ermetici]] non hanno mai avuto la gravità che alberga negli occhi di un neonato di tre mesi. La sua è la gravità dello stupore di fronte all'universo, e questo stupore non è misticismo, bensì buonsenso trascendente. Il fascino dei bambini sta nel fatto che con ognuno di loro tutte le cose vengono rifatte, e l'universo rimesso alla prova. Quando camminiamo per strada e sotto di noi vediamo le deliziose teste bulbosa di questi funghi umani, il triplo delle dimensioni che dovrebbero avere in proporzione al loro corpo, dovbremmo sempre ricordarci innanzitutto che ognuna di quelle sfere contiene un universo nuovo fiammante, nuovo quanto era nuovo il mondo il settimo giorno della creazione. In ognuna c'è un nuovo sistema di stelle, nuova erba, nuove città, un nuovo mare. (p. 113)
*Possiamo scalare il cielo e trovare miriadi di nuove stelle, ma ne mancherà sempre una che ancora non abbiamo scoperto: quella su cui siamo nati. (p. 114)
*Prima di passare a visioni e creazioni, possiamo accontentarci di un pianeta di miracoli. (p. 81)
 
==''L'osteria volante''==