Sicilia: differenze tra le versioni

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*Credo che i siciliani siano tra i più gentili tra gli italiani. Penso che non baratterei il maestro Sciascia col maestro di Vigevano, e hanno dato tanta intelligenza all'Italia.
*Difficile capire l'Italia, quasi impossibile la Sicilia, un'isola abitata da italiani esagerati. Ci sono sempre due facce da decifrare, due possibilità.
*E il solito Goethe aggrava ancora la situazione: "Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni?". Già: chi sa qualcosa di preciso? Comincia il paesaggio a confondere le idee: i sicomori, come nel Sudan, e il papiro, come in Egitto, e poi le palme e i cactus che evocano il deserto, e il poeta russo Andreij Belyj resta sconvolto dallo stridore delle cicale e dal tripudio dei colori: il giallo dello sparto, il rosa del rododendro e dei grappoli di [[tamerice|tamerici]] e il verde dei carrubi. Più tardi arriva Tomasi di Lampedusa, e complica ancora il discorso dal punto di vista psicologico: "Cambiare tutto per non cambiare niente".
*Tutti conoscono la Sicilia degli itinerari turistici o quella un po' ironica e misteriosa dei film e dei racconti: le pianure calcinate e le montagne aspre dove si va a cacciare il coniglio selvatico, e i palazzi dei baroni coi quadri, le porcellane e i mobili preziosi arrivati anche dalla Cina, e alle pareti i ritratti degli antenati, duri funzionari borbonici o sorridenti e bionde fanciulle britanniche, che seguendo i marinai di Nelson erano venute ad accasarsi nell'isola. Ci sono due mondi e due, o forse più, realtà che non si incontrano mai.