Ivo Andrić: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Citazioni: Inserimento citazione
→‎Citazioni: Per una distrazione, avevo messo questa citazione nella sezione sbagliata. Rimedio subito
Riga 29:
*Ćamil è un uomo di "sangue misto", raccontava Haim, di padre turco e di madre greca. La madre fu una nota bellezza. Smirne, la città delle belle greche, non aveva mai visto un simile corpo, un tale portamento e degli occhi così azzurri. La sposarono a diciassette anni con un greco, ricchissimo. (Haim menzionò un lungo cognome greco, pronunciandolo nella stessa maniera come si pronuncia il nome di una dinastia assai nota.) Ebbero una sola figlioletta. Quando la bambina aveva otto anni, il ricco greco morì improvvisamente. I genitori di lui cercarono di imbrogliare la giovane vedova per toglierle il più possibile dell'eredità. La donna si difese e per questo fece un viaggio persino ad Atene, per salvare almeno i beni che aveva là. [...] Molti Greci chiesero in sposa la bella e infelice vedova, ma ella li respinse tutti uno dopo l'altro, disgustata dai suoi genitori e dai suoi connazionali. Solo dopo qualche anno, tra la comune meraviglia, sposò un Turco. (1962, pp. 59-61)
*E fu il racconto, in forma nuova e solenne, dell'antica storia dei due [[fratelli]]. (Da quando esiste il mondo e il tempo, sempre si ripete sulla terra il caso di due fratelli rivali. Uno dei due, [[Fratello maggiore|il più vecchio]], è più saggio, più forte, più vicino al mondo e alla vita reale e a tutto ciò che unisce e muove la maggior parte della gente, un uomo cui tutto riesce facile, che sa in ogni momento cosa occorre o non occorre fare e cosa si può o non si può pretendere dagli altri e da se stesso. [[Fratello minore|L'altro]] invece incarna proprio il tipo opposto: un uomo dalla vita breve, disgraziato, che sbaglia ad ogni passo, un uomo le cui aspirazioni vanno sempre oltre ciò che è lecito. Questi, in conflitto con il fratello maggiore – e il conflitto è inevitabile – perde già fin dal principio la partita.)<br>I due fratelli si trovarono di fronte, quando nel 1481, un giorno di maggio, in una spedizione di guerra, improvvisamente morì il sultano Maometto II il Conquistatore: [...]. (1962, p. 81)
*E quando Šemsibeg, il venerdí successivo, tornava al mercato, lo aspettava nuovamente, nella gente o negli edifici, qualche innovazione che il venerdí precedente non c'era. Per non doverla vedere, abbassava gli occhi a terra, ma qui, nel fango della strada disseccato, scorgeva tracce di zoccoli di cavalli e notava che, accanto ai ferri di cavallo turchi, rotondi e pieni, apprivano sempre più spesso quelli degli austriaci, ritorti, con acute punte alle estremità. (p. 203)
 
==''Racconti di Sarajevo''==