Carlo Ferraris: differenze tra le versioni

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→‎Il materialismo storico e lo Stato: economia e gruppi etnici
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*Nell'età moderna le più gloriose rivendicazioni della libertà individuale e del pensiero, della libertà politica e della uguaglianza delle classi sono in gran parte frutto dell'azione dei ''lavoratori improduttivi''. Lo stesso socialismo contemporaneo è assai più figlio della scienza che non del disagio economico; i grandi maestri del socialismo furono uomini di alta coltura, ma ''lavoratori improduttivi''; essi maturarono le loro idee colla meditazione e le diffusero cogli scritti, non colla produzione di ricchezza materiale: ed i più fidi loro seguaci fra gli operai sono non tanto quelli che attendono ai lavori grossolani e stentano con scarsi salari, ma i più intelligenti, istruiti, abili, e meglio pagati. (cap. 2, pp. 28-29)
 
*Un elemento irriducibile al fattore economico è quello ''etnico'', della razza. Io sono pronto ad ammettere che sia suscettibile di modificazioni sotto l'azione della {{sic|coltura}} economica ed intellettuale; ma esso conserva sempre molto della sua originaria vigoria, imprime speciali indirizzi all'attività economica, e conferisce indole particolare alla produzione intellettuale: si mantiene tenacemente e non si confonde con altri in un regime di pacifica convivenza (la Svizzera informi), reagisce potentemente contro ogni tentativo, o violento, o subdolo di preponderanza (informino L'Austria e l'Ungheria). Pregiudizi di razza diventano pregiudizi sociali insuperabili: i negri, da ormai trent'anni emancipati negli Stati Uniti d'America, istruitisi ed arricchitisi nelle industrie e nei commerci, sono sempre considerati come una razza inferiore e l'uguaglianza giuridica non vi è divenuta uguaglianza sociale di fatto coi bianchi. (cap. 2, pp. 31-32)
 
==Bibliografia==