Vitaliano Brancati: differenze tra le versioni

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*Per il rispetto che il mio mestiere di cronista deve alla verità, dirò che questi scapoli siciliani erano piuttosto brutti, fuorché uno, Antonio Magnano, che era bellissimo. Con questo non voglio però affermare che i brutti riuscissero sgraditi alle donne: al contrario molti di essi, nonostante la bassa statura, e i nasi ebraici, e l'unghia del mignolo lasciata crescere per pulire l'interno dell'orecchio, parevano legati da una grave complicità a tutto il genere femminile; si sarebbe detto che fra loro e qualunque donna ci fosse una cattiva azione compiuta insieme chissà dove e quando: non v'era sconosciuta che, al primo vederli, non sembrasse riconoscerli impallidendo e rivelarsi subito legata a loro da vecchi e inconfessabili trascorsi. Per questo, i loro successi avevano sempre un'aria esosa di riscatto, sebbene, posso giurarlo, questi uomini di venticinque e trent'anni fossero di una cortesia e una tenerezza senza pari nei riguardi dell'altro sesso. Ma sulla terra piena di misteri, il viventi più misterioso è forse l'uomo brutto. (p. 2)
*Un istantaneo vacillamento del passo la staccò dalla madre e la portò vicinissima al giovane che poté sentirne l'odore di velo, di pelle bruscamente riscaldata dal sangue, di forcine di tartaruga e d'indumenti conservati a lungo insieme a vecchi fiori, odore che nessuna donna di Roma aveva mai posseduto e che gli saettò dentro la carne come uno scotimento profondo. Egli rimase immobile, seguendo il corso di quella specie di serpe che gli era entrato nei nervi e li mordeva alla radice. (p. 53)
*«[...] non guardare i [[balcone|balconi]], ricordati che sei fidanzato! [...]» (1987, p. 73)
*Gli uomini, per distrarsi dalla gelosia che gli riempiva la bocca di amaro ogni volta che guardavano le loro donne, rosse ed agitate come se tutte avessero sposato Antonio e s'inoltrassro con trepidazione in una giornata che conduceva alla sera e quindi ai misteri della notte, ragionavano fra di loro di politica, non senza aver dato una sbirciatina all'intorno per vedere se potessero parlare del capo del governo, non insolentendolo naturalmente, ma con rispetto moderato e senza le frasi di rito. (p. 95)
*Il cielo sa quello che vuole, e quando un matrimonio non è scritto nel suo libro, abbiamo voglia, noi poveretti, di scrivere i nostri nomi l'uno accanto all'altro nel libro della parrocchia... il matrimonio rimane sulla carta! (p. 135)