Marco Travaglio: differenze tra le versioni

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*Il [[Ponte sullo stretto di Messina]] è un progetto irrealizzabile. Silvio Berlusconi ha fatto cose orribili, ma questa cosa si è limitata a dirla e poi non l'ha fatta. Nel frattempo, però, abbiamo speso mezzo miliardo di euro solo per progettare e riprogettare. È un modo come un altro per consentire ad Alfano e alle sue clientele di fare un'ottima campagna elettorale alle prossime elezioni regionali in Sicilia. È il ponte che collega il Pd ad Alfano.<ref>Dalla trasmissione televisiva ''Otto e mezzo'', ''La7'', 12 novembre 2015; citato in Mario Ventriglia, ''[http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/11/13/travaglio-ponte-sullo-stretto-collega-pd-ad-alfano-che-potra-fare-campagna-elettorale-in-sicilia/438508/ Travaglio: "Ponte sullo Stretto? Collega Pd ad Alfano che potrà fare campagna elettorale in Sicilia"]'', ''Tv.Ilfattoquotidiano.it'', 13 novembre 2015.</ref>
*Nella Russia di [[Vladimir Vladimirovič Putin|Putin]] gli oppositori vengono arrestati alla vigilia delle elezioni e i giornalisti che scrivono contro Putin incredibilmente muoiono sempre di morte violenta e misteriosa.<ref>Dalla trasmissione ''Otto e mezzo'', La7, 3 dicembre 2015.</ref>
*{{NDR|A [[Pietro Grasso]]}} Ecco il ritratto che le fece il suo vecchio allenatore, nel 2004: "[[Pietro Grasso|Grasso]], da giovane, giocava a calcio nella mia squadra, Bacigalupo, ed era famoso perché a fine partita usciva sempre pulito dal campo: anche quando c'era il fango, riusciva sempre a non schizzarsi". Era [[Marcello Dell'Utri]]. Messaggio chiarissimo: mentre i suoi colleghi prendevano palate di fango, lei usciva sempre immacolato. Anche Dell'Utri la giudica furbo, per questo gli piace. Negli ultimi giorni l'ha elogiata tre o quattro volte: "Grasso è equilibrato, è un uomo di Stato, lui sa chi sono io... Grasso è una brava persona, sono contento per la sua elezione a presidente del Senato... Grasso non è un pm fanatico come [[Antonio Ingroia|Ingroia]]...". [...] Un'altra bugia riguarda le tre leggi del governo Berlusconi che nel 2005 hanno eliminato il suo unico concorrente [[Gian Carlo Caselli|Caselli]] dalla Procura nazionale antimafia, lasciando lei tutto solo a vincere per mancanza di avversari. Lei si offende perchèperché ho detto che quelle leggi lei le ha ottenute, e risponde che non le ha chieste. Ma, per ottenere, non serve chiedere: basta meritare. S'è mai domandato cos'ha fatto per meritare tre leggi che eliminavano il suo unico rivale? E cos'ha fatto Caselli per essere eliminato? Berlusconi doveva avere degli ottimi motivi per preferire lei a Caselli, altrimenti non avrebbe fatto tre norme contro Caselli e pro Grasso. Lei dice che le leggi non ebbero effetto perché il Csm poteva fare di corsa un plenum straordinario e decidere prima che le leggi passassero. Ma non si poteva: intanto c'erano solo otto giorni, e poi i 13 consiglieri, tra cui i 5 di destra, chiesero al vicepresidente Rognoni quel plenum straordinario e non ebbero neppure risposta: perché la proposta era irricevibile. Se lei non voleva vincere quel concorso truccato, poteva ritirarsi, per sportività e per rispetto dell'art. 105 Costituzione, che affida al Csm e non al governo le nomine dei magistrati: rifiutare la nomina in attesa che la Consulta dichiarasse incostituzionale l'ultima legge truffa e rifare il concorso regolare. Anche perché l'esclusione di Caselli gli ha impedito di ricorrere al Tar contro la nomina di Grasso: ricorso che poteva vincere, avendo più titoli e più anzianità di lei. Invece lei ha approfittato di quelle leggi e poi ha detto che non le aveva chieste. Un po' come la casa di Scajola, pagata a sua insaputa. Ma questa, appunto, è roba da furbi. Come non vistare un appello e poi inventarsi una scusa dopo. Come se una sera le consegnassero tre pizze, lei le mangiasse e poi dicesse: buone, chissà chi le ha ordinate e pagate. E lei sapeva benissimo chi aveva ordinato le tre leggi: [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]. E ora le pare strano, infamante, minaccioso, mafioso, che un giornalista faccia stecca nel coro degli osanna e le ponga una domanda semplice semplice, mentre si parla di lei per un governissimo Pd-Pdl o addirittura per il [[Quirinale]]: per quale motivo, negli ultimi 20 anni, lei è l'unico pm antimafia elogiato da Dell'Utri e applaudito e premiato da Berlusconi?<ref>http://www.antimafiaduemila.com/home/opinioni/235-politica/41964-caro-grasso-ora-accetti-un-vero-duello-in-tv.html</ref>
*{{NDR|Su [[Paolo Ruffini (giornalista)|Paolo Ruffini]]}} Nominato direttore di Rai3 dal centrosinistra chiuse Raiot di [[Sabina Guzzanti|Guzzanti]] e nel 2008 mi attaccò per aver raccontato da [[Fabio Fazio|Fazio]] le liaisons dangereuses di [[Renato Schifani|Schifani]].<ref>http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/03/25/caso-grasso-scontro-dentro-la7.html</ref>
 
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*Ci pisciano addosso e ci dicono che sta piovendo (da [http://www.beppegrillo.it/2008/05/passaparola_in/index.html#comments ''Ci pisciano addosso e ci dicono che piove''], 19 maggio 2008)
*{{NDR|Dopo l'intervista al programma Che tempo che fa, a cura di Fabio Fazio, del 10 maggio 2008}} Mi ha molto colpito il fatto che tra i più solerti a intervenire contro il fatto che avessi raccontato una cosa vera, documentata e già nota, c'è stato il direttore di Rai3 [[Paolo Ruffini (giornalista)|Paolo Ruffini]], già noto per aver collaborato alla chiusura del programma di [[Sabina Guzzanti]] "Raiot" - anche lì perchèperché si dicevano troppe cose vere tutte insieme. Ha dichiarato che ho "gratuitamente offeso la seconda carica dello Stato". Effettivamente era gratis, perché nessuno mi ha pagato per farlo. In realtà, Ruffini ha un conflitto di interessi quando parla di [[Renato Schifani|Schifani]]. Forse nessuno, o pochi, lo sanno ma Paolo Ruffini non è [solo] omonimo dell'ex ministro democristiano e dell'ex Cardinale di una certa Palermo anni Settanta: è il figlio del ministro e il nipote del Cardinale. Ma di più: la mamma del direttore di Rai3 Ruffini è la sorella dell'On. [[Enrico La Loggia|La Loggia]] che non è omonimo dell'attuale parlamentare di Forza Italia (che era socio di Schifani e di [[Nino Mandalà]], poi condannato per mafia, nella famosa società Siculabroker tra la fine degli anni Settanta e la fine degli anni Ottanta): è proprio lui! Praticamente, Ruffini è il nipote di La Loggia. Quindi, le storie della Siculabroker gli basterebbe fare un giro di opinioni in famiglia per conoscerle...<ref>http://www.ilblogdellestelle.it/2008/05/passaparola_in.html</ref><ref>http://www.beppegrillo.it/ci-pisciano-addosso-e-ci-dicono-che-piove/</ref>
*Un commando di terroristi dell'OLP, capitanati da Abu Abbas, aveva sequestrato una nave da crociera dell'Achille Lauro in acque italiane, nel mediterraneo. Il governo italiano, presidente del Consiglio Craxi, ministro degli esteri Andreotti, ministro della difesa Spadolini, trattarono con il presidente egiziano Mubarak perché si arrivasse ad una soluzione incruenta e promisero a lui, e quindi ai palestinesi che erano in collegamento diretto con Arafat che come al solito faceva il doppio gioco, che se se si fossero consegnati non sarebbero stati affidati agli americani ma sarebbero stati giudicati dalla giustizia italiana. Questo ufficialmente venne detto, cosa fu pattuito segretamente lo possiamo immaginare da quello che successe dopo. Quando i terroristi, una volta consegnati, arrivarono su un aereo militare nella base americana di Sigonella, successe che gli americani tentarono di farseli consegnare per portarli in America e processarli. Li volevano processare perché, contrariamente a quello che si erano impegnati a fare, cioè una fine incruenta del sequestro, si era scoperto che questi tagliagole [...] avevano assassinato un ebreo paralitico anziano americano, che era in crociera in carrozzella, Leo Klinghofer, e avevano lanciato il cadavere nel mare. [...] Questi assassini gli americani li volevano processare nel loro Paese: giustamente, l'Italia disse: "il delitto è avvenuto in Italia, li processiamo noi". Certo, ma si sarebbe dovuto prendere questi terroristi e affidarli alla giustizia italiana. Invece, si presero i pesci piccoli cioè i membri del commando, ma il capo della banda, l'ideatore del sequestro, Abu Abbas, fu caricato su un aereo dei servizi segreti, spedito in [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Iugoslavia]] e di lì mandato in Irak, dove c'era [[Saddam Hussein]] pronto ad accoglierlo a braccia aperte. Il governo Craxi ha preso il capo di una banda di terroristi che hanno sequestrato una nave e hanno assassinato un ebreo paralitico anziano in carrozzella a sangue freddo e lo ha gentilmente consegnato a Saddam Hussein, per evitare che venisse processato in base a un delitto commesso in Italia. Tant'è che Abu Abbas fu condannato in contumacia all'ergastolo, ma non scontò mai la pena ed è morto due o tre anni fa a Baghdad durante le operazioni di guerra, peraltro per ragioni naturali. Questo è il [[Crisi di Sigonella|caso Sigonella]]: non è vero che Craxi difese a spada tratta la sovranità italiana, Craxi sottrasse il capo di una banda di assassini terroristi alla giustizia italiana per farlo scappare in Irak, dove in quel periodo c'erano le armi di distruzione di massa perché Saddam Hussein si stava occupando di gassare curdi e altre minoranze. (da ''[http://www.beppegrillo.it/2009/01/passaparola_lun_11.html#pp_3 Bettino nostro che sei nei cieli]'', 5 gennaio 2009)
*È strano che non si trovi più nessuno, ma nemmeno all'estrema sinistra, che ricordi questi fatti documentati. Ancora nel novembre del 1993 quando ormai per [[Forza Italia]] si tratta proprio di stabilire i colori delle coccarde e delle bandierine, c'erano i kit del candidato, stavano facendo i provini nel parco della villa di Arcore per vedere i candidati più telegenici; in quel periodo, a tre mesi dalle elezioni del marzo del 1994, [[Vittorio Mangano|Mangano]] incontra due volte [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]] a Milano. E questa non è una diceria, c'è nelle agende della segretaria di Dell'Utri: Palazzo Cellini, sede di Publitalia, Milano 2, i magistrati arrivano e prendono le agende e nell'agenda del mese di novembre del 1993 si trovano due appuntamenti fra Dell'Utri e Mangano, il 2 novembre e il 30 novembre. E Mangano chi era, in quel periodo? Non era più il giovane disinvolto del '73-'74 quando fu ingaggiato e portato ad Arcore come stalliere: qui siamo vent'anni dopo. Mangano era stato in galera undici anni a scontare una parte della pena complessiva di 13 anni che aveva subito al processo Spatola per mafia e al maxiprocesso per droga, due processi istruiti da Falcone e Borsellino insieme. È stato definitivamente condannato per mafia e droga a 13 anni, ne aveva scontati 11, uscito dal carcere nel 1991 era diventato il capo reggente della famiglia mafiosa di Portanuova e grazie al suo silenzio in quella lunga carcerazione aveva fatto carriera e partecipato alle decisioni del vertice della mafia di fare le stragi. E poche settimane dopo le ultime stragi di Milano e Roma, Dell'Utri incontra un soggetto del genere a Milano negli uffici dove sta lavorando alla nascita di Forza Italia. Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede [[Gianfranco Fini]] che cita [[Paolo Borsellino]] al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". Possibile che invece di abboccare a tutti i suoi doppi giochi, quelli del centrosinistra non – ma dico uno, non dico tutti, li conosciamo, fanno inciuci dalla mattina alla sera e sono pronti a ricominciare con la Costituente come se non gli fosse bastata la bicamerale – uno, di quelli anche più informati, che dica "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato Berlusconi, Dell'Utri, [[Bettino Craxi|Craxi]] con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano, infatti le famiglie mafiose decidono di votare per Forza Italia e di abbandonare Sicilia Libera – che viene sciolta nell'acido probabilmente – quando Mangano arriva giù a portare le garanzie. (da [http://www.beppegrillo.it/2009/03/passaparola_lun_22.html#comments ''I nuovi padri della patria''], 30 marzo 2009)
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===Citazioni===
*Ecco: pazienza la mafia, le corruzioni, i giudici comprati, i fondi neri, le società off-shore, i falsi in bilancio, le frodi fiscali, le leggi vergogna, i condoni, i conflitti d'interessi, ma le puttane no, perdio!
*[[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] fiuta l'aria che tira e, terrorizzato di finire come i politici di cui prese il posto 18 anni fa, si arrocca come [[Hitler]] nel bunker, con le escort al posto di Eva Braun: fa chiudere i programmi giornalistici televisivi per tutta la campagna elettorale delle regionali, tenta di imbavagliare la stampa e la magistratura, escogita ogni giorno nuovi lodi impunitari per sé e i suoi, nomina ministro di NonsisachèNonsisaché il fido Brancher per sottrarlo al processo (poi Brancher, come [[Claudio Scajola|Scajola]] e Cosentino, sarà costretto alle dimissioni). Ormai è un pugile suonato: se il suo avversario non avesse abbandonato il ring potrebbe persino perdere la partita. Fa quasi tenerezza mentre ripete il suo mantra quotidiano: "Non è la nuova Tangentopoli... non è la nuova Tangentopoli... ghe pensi mi..." Intanto la sua coalizione si sfalda, [[Gianfranco Fini|Fini]] si smarca, [[Umberto Bossi|Bossi]] drizza le antenne, ogni tanto sembra svegliarsi persino [[Giorgio Napolitano|Napolitano]]. Forse è il momento di aggiornare il vecchio slogan degli anni '70, "Una risata li seppellirà", con il più attuale "Una retata li seppellirà".
 
==''La scomparsa dei fatti''==