Federico De Roberto: differenze tra le versioni
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*Bisogna esser duri con sè stessi per creare nuovi valori, per plasmare a proprio talento la realtà. Bisogna esser duri con gli altri, coi fiacchi, con gli impotenti, con gl'incapaci di vivere.
*Ciascuno commisera e lenisce il dolore altrui temendone uno simile per sè, e sperando che altri lo lenisca a lui.
*La pietà è deprimente,
*Non la pace, il riposo, la quiete saranno stimate; ma la lotta e la guerra; la guerra benefica, la guerra indice della forza, della salute, dell'esuberanza.
*Non si sa più comandare; quei pochi che esercitano un timido potere, quasi se ne scusano; si dicono i ''primi servitori'' del paese, gli ''strumenti'' del bene comune. Non si osa castigare; i delinquenti commuovono più delle vittime.
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===''La poesia di un filosofo''===
====[[Incipit]]====
Che [[Sully Prudhomme]] sia un artista geniale, un poeta delicatissimo, è risaputo da quanti hanno sentito, con accompagnamento di musica o senza, il suo celebre ''Vase brisé''. Che egli sia un pensatore coltissimo, un filosofo acuto, è noto a quanti hanno compulsato il suo ponderoso volume sull<nowiki>'</nowiki>''Espressione nelle Arti belle''. Egli non ha voluto però tener separate le sue diverse facoltà, contentandosi di scrivere ora versi ispirati ed ora ragionamenti rigorosi; ha pure composto i poemi intitolati ''I Destini'', ''La Giustizia'' e ''La Felicità'' con cuore di poeta e mente di filosofo. Questa parte dell'opera sua è la più degna di nota,
====Citazioni====
*Le specie sono in continua guerra fra loro, la prosperità dell'una costa il deperimento dell'altra, le deboli soccombono dinanzi alle più forti.
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Tre secoli addietro, nel 1595, a Wittenberg, furono pubblicamente sostenute cinquanta tesi per dimostrare che la donna non è una creatura umana. Oggi cinquantamila fra tesi, dissertazioni, conferenze, volumi e articoli di giornali attribuiscono al sesso femminile non solo le dignità che gli sono proprie, ma anche quelle che non gli convengono. Questa propaganda è uno dei ''segni particolari'' dell'età presente: come tale merita di fermare la nostra attenzione.
====Citazioni====
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===''Due civiltà''===
====[[Incipit]]====
Fino a pochi anni addietro, quando i sociologhi in vena di profezia si proponevano la quistione della fine della nostra civiltà,
====Citazioni====
*Bisogna fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi.
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===''La timidezza''===
Quando si studiano i sinonimi, i primi e quasi direi classici esempî che i maestri ne dànno sono coraggio e temerità, timidezza e paura. Fra questi moti dell'animo passano differenze che ciascuno di noi sa valutare, per averle direttamente provate, dentro di sè. Fanciulli, se non potevamo entrare di notte in una stanza buia, eravamo paurosi; se invece, sapendo benissimo la nostra lezione, la presenza del signor ispettore, in iscuola, ci imbarazzava, eravamo timidi. Con gli anni, se la paura cessa—o per meglio dire cambia d'oggetto;
===''La volontà''===
In verità questo secolo, se non fosse il secolo della scienza, sarebbe quello della critica. L'occupazione prediletta, non solamente dalla folla incapace di far altro, ma anche dalle persone illuminate, è quella di criticare uomini e cose. Certo il fenomeno si spiega con la grande facilità della critica paragonatamente alla difficoltà della creazione; ma
==''L'Imperio''==
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===''La sorte''===
La principessa di Roccasciano, sprofondata nella grande poltrona di velluto rosso, con uno scialle avvolto sul petto scarno e una coperta sulle gambe, dopo aver rimescolate lentamente le carte, posò sul tavolo dal tappeto verde il mazzo
===''Leopardi''===
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