Erich Fromm: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 77:
*L'[[amore]] è un potere attivo dell'[[uomo]]; un potere che annulla le pareti che lo separano dai suoi simili, che gli fa superare il senso d'isolamento e di separazione, e tuttavia gli permette di essere sé stesso e di conservare la propria integrità. Sembra un [[paradossi dai libri|paradosso]], ma nell'amore due esseri diventano uno, e tuttavia restano due. (p. 32)
*Oltre al [[conformismo]] inteso come mezzo per superare l'isolamento, un altro fattore nella [[vita]] contemporanea deve essere preso in considerazione: la routine del [[lavoro]] e del piacere. L'uomo diventa un 'dalle nove alle cinque', è parte della forza del lavoro, della forza burocratica degli impiegati e dei dirigenti. Ha scarsa iniziativa, i suoi compiti essendo prescritti dall'organizzazione; vi è ben poca differenza tra chi è in cima alla scala, e chi è in basso. Tutti seguono schemi prestabiliti, con una velocità prestabilita, in modo predisposto. Perfino le reazioni sono prescritte: [[allegria]], [[tolleranza]], [[amabilità]], [[ambizione]] e capacità di andare d'accordo con tutti senza attrito. Il divertimento è organizzato nello stesso modo, sebbene non con lo stesso sistema; i libri sono selezioni da biblioteche, i film dagli impresari, e gli slogans pubblicitari coniati da loro; il resto è pure uniforme; la gita domenicale in automobile, i programmi televisivi, le riunioni e i ricevimenti ufficiali. Dalla nascita alla morte, dal lunedì alla domenica, da mattina a sera, tutte le attività sono organizzate e prestabilite. Come potrebbe un [[uomo]] prigioniero nella ragnatela della routine ricordarsi che è un uomo, un individuo ben distinto, uno al quale è concessa un'unica occasione di vivere, con speranze e delusioni, dolori e timori, col desiderio di amare e il terrore della [[solitudine]] e del nulla? (pp. 28-29)
* Amare la propria carne e il proprio sangue non è una conquista. L'animale ama i suoi piccoli e li cura. Il debole ama il suo padrone poiché la sua vita dipende da lui; il bambino ama i suoi genitori poiché ha bisogno di loro. Solo l'amore disinteressato è un [[sentimento]] maturo, completo. È significativo, nel [[Vecchio Testamento]], il fatto che l'oggetto d'amore dell'uomo sia il povero, lo straniero, la vedova e l'orfano, ed eventualmente, anche il nemico, l'egiziano e l'[[Edomiti|edomita]]. Con la [[compassione]] per il debole, l'uomo comincia a sviluppare l'amore per il fratello; e nel suo amore per se stesso, ama anche colui che ha bisogno di aiuto, l'essere umano fragile e insicuro. La compassione implica la comprensione e la [[fratellanza|fraternità]].<<Voi conoscete lo straniero>>, dice il Vecchio Testamento, <<perchèperché eravate nella terra d'Egitto...di conseguenza amate gli stranieri>>. (p. 65-66<ref name ="Il Saggiatore, 1979">Eric From, ''L'arte di amare'', Il Saggiatore, traduzione di Marilena Damiani, Febbraio 1979, Firenze, 14° edizione</ref>)
* Il bisogno di trascendenza è uno dei più fondamentali bisogni dell'uomo, radicato nel suo [[egocentrismo]], nel suo ruolo di creatura che ''non sa rassegnarsi all'idea di essere un dado lanciato fuori dal bicchiere''. Ha bisogno di sentirsi il [[creazione (teologia)|Creatore]], colui che trascende il ruolo passivo di creatura. [...] La madre supera se stessa nel bambino, il suo amore per lui le dà lo scopo, il senso della vita. (In questa incapacità del maschio a soddisfare il suo bisogno di trascendenza portando il peso dei figli, sta il suo bisogno di superare se stesso creando cose e e idee). (p. 69<ref name ="Il Saggiatore, 1979" />)
* Il desiderio sessuale può essere stimolato dall'[[ansia]] della [[solitudine]], dal desiderio di conquistare o di essere conquistato, dalla [[vanità]], dalla volontà di ferire e persino di distruggere, così come può essere stimolato dall'amore. [...] Se il desiderio di unione fisica non è stimolato dall'amore, se l'amore [[Eros|erotico]] non è anche amore fraterno, non porta mai alla fusione se non in un senso [[orgia|orgiastico]] e fittizio. L'[[Le regole dell'attrazione|attrazione]] sessuale crea, sul momento, un'illusione d'unione, eppure senza amore questa "unione" lascia due esseri estranei e divisi come prima. [...] La tenerezza è senza dubbio, come credeva [[Sigmund Freud|Freud]], una sublimazione dell'[[istinto]] sessuale. È la conseguenza dell'[[amore]] fraterno, ed esiste sia nelle forme psichiche d'amore che in quelle fisiche. (p. 72<ref name ="Il Saggiatore, 1979" />)