Karl Rahner: differenze tra le versioni
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→Citazioni su Karl Rahner: card. Schönborn; Hugo Karl Rahner (teologo gesuita e storico della Chiesa) |
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*I guai della Chiesa sono derivati da quanto hanno detto e fatto, dopo il Concilio, parecchie persone [...]. Da questo punto di vista, il più pericoloso dei teologi non è [[Hans Kung]], perché sostiene tesi così strampalate che nessuno (o quasi nessuno) gli crede. Il più pericoloso è il gesuita Karl Rahner, il quale scrive benissimo ed ha l'aria di essere ortodosso, ma ha sempre sostenuto che occorre una "nuova teologia". Una teologia cioè che metta da parte Gesù e che vada bene per il nostro secolo. ([[Giuseppe Siri]])
* L'enciclica ''[[Pio XII#Enciclica Humani generis|Humani generis]]'' poteva ancora dire: <<Animas a Deo immediate creari catholica fides nos retineri debet>> (DH 3896), ma non si è mancato di sottolineare la difficoltà (forse più apparente che reale) di questa affermazione: essa sembra ridurre l'atto divino creatore all'anima, e l'atto generatore dei genitori al solo corpo; essa sembra quindi presupporre un "dualismo" che sarebbe estraneo all'[[antropologia]] biblica. Ma allora come rendere conto teologicamente della creazione dell'uomo? La soluzione proposta da Rahner, è considerata da molti, ancora oggi, come la più soddisfacente. La soluzione di Rahner vuole soprattutto evitare che Dio possa apparire come una [[causa ed effetto|causa]] ''insieme'' alle altre cause ''nel'' mondo. ([[Christoph Schönborn#A Sua immagine e somiglianza|Christoph Schönborn]]<ref name="Sua immagine, Lindau">card. Christoph Schönborn, ''A Sua immagine e somiglianza'', Lindau, Maggio 2008, isbn 978-88-7180-754-6, pp. 66-67 (71, note).</ref>)
* [Dio non è] un demiurgo la cui azione si espleta in seno al mondo. [...] È fondamento trascendente.[...] Dio opera ogni cosa per mezzo delle [[causa ed effetto|cause]] seconde. Questo agire di Dio non opera niente che la creatura non faccia,
''Nota'': Riferendosi alla parola tedesca ''Selbsttranszendenz'', l'autotrascendenza della creatura, che è causa seconda della filiazione</ref>)
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