Lazarillo de Tormes: differenze tra le versioni
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==Citazioni==
*È forse da credersi che il soldato, il quale monta prima di tutti sulla breccia, abbia in odio la vita più d'un altro? No certamente: ma il desiderio della [[lode]] lo fa esporre al pericolo (p. 1).
*Quante persone ci devon essere nel mondo che fuggono gli altri
*Così partimmo da Salamanca, e, arrivati a quel ponte dove in principio c' è una statua di pietra che press'a poco ha la forma di un toro, il {{sic|ceco}} mi fece mettere proprio col viso accosto all'animale, e mi disse: «Lázaro, appoggia l'orecchio sul toro, e sentirai un gran rumore nel suo corpo.» Io, semplicione com'ero, gli credetti e m'accostai; ma quando il ceco ebbe sentito che la mia testa toccava quasi la pietra, me la spinse così forte verso il {{sic|maladetto}} toro, che il dolore del colpo mi durò tre giorni. «Sciocco che sei» diss'egli, sentita la zuccata, e ridendo del tiro che m'aveva giocato «sappi che il ragazzo d'un {{sic|ceco}} ne deve sapere un po' più del [[diavolo]]»<br>In quel momento mi parve d'uscire dal sonno dell'[[infanzia]] in cui fin allora ero rimasto immerso, e mi dissi : «Davvero egli ha ragione! son [[solitudine|solo]] al mondo e mi bisogna metter giudizio, aprire gli occhi, e pensare ai casi miei» (p. 8).
*Ci mettemmo a sedere sul ciglio d'una fossa, ed egli {{ndr|il cieco}} allora mi disse: «Oggi ti voglio fare un regalo. Noi mangeremo insieme quest'uva, e tu n'avrai una parte eguale alla mia. Ecco come faremo. Piluccheremo una volta per uno, col patto che tu prometta di non prenderne che un chicco per volta; e io farò lo stesso, fino a che non avremo terminato. Così non ci sarà campo a soperchierie.» Fatto il trattato, cominciammo a piluccare, ma al secondo attacco quell'assassino mutò parere e si mise a prendere i chicchi a due per volta, considerando senza dubbio che io dovessi fare altrettanto. Come vidi che infrangeva il contratto, non mi contentai d'andar di pari passo con lui, ma prendevo i chicchi a due e tre per volta, inghiottendoli come potevo. Quando l'uva fu finita, restò un po' col racchio in mano; poi, scotendo la testa: «Lazzarino» mi disse «tu m' hai ingannato. Giurerei davanti a Dio che tu hai mangiato i chicchi a tre per volta.» «Chiè!» risposi io «ma
*{{NDR|Lo scudiero}} si vestì placidamente, si pettinò, si lavò le mani, attaccò la spada al cinturone, e mi disse mentre che glie la cingevo: «Se tu sapessi, Lazzarino, che lama ch'è questa! Non la baratterei con tutto l'oro del mondo,
*O Signore, Signore! Quanta gente dovete aver messo al mondo che soffre per quello che essa chiama decoro {{NDR|''[[Onore|honra]]''}} ciò che non soffrirebbe per voi! (p. 43)
*{{NDR|Lo scudiero}} «E non ci son forse in me le doti necessarie a servire e contentare i signori di quella specie {{NDR|altolocati}}? Scommetto che, se ne trovassi uno, diventerei subito il suo favorito,
==Bibliografia==
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