Aldo Buzzi: differenze tra le versioni

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*Sì, dovrei dire, eh già, ho fatto una buona [[passeggiata]]..., ma non ho visto niente. La strada è accidentata e piena di sassi, devo continuamente guardare dove metto i piedi per non inciampare e prendere una storta. Mentre guardo le mie scarpe comincio a pensare, e così, «di pensier in pensier, di monte in monte» come dice il Poeta, oppure, come dice [[Lope de Vega]], «di coniglio in coniglio»<ref>«de conejo en conejo», ''La Gatomaquia'', 1634. Dalla nota a piè di pagina; in ''Parliamo d'altro'', Ponte alle Grazie, Milano, 2006, p. 11. ISBN 88-7928-829-6</ref> arrivo senza accorgermene al termine della passeggiata, avendo visto solo qualche lucertola che mi attraversava la strada, arrivo, cioè, davanti al bancone del bar dove già preparano un caffè espresso, con panna per gentile concessione dei proprietari, ringraziando Iddio (se c'è) per essere rientrato anche questa volta sano e salvo.<ref>Da ''La passeggiata''; in ''Parliamo d'altro'', Ponte alle Grazie, Milano, 2006, pp. 10-11. ISBN 88-7928-829-6</ref>
*[[Raymond Chandler|Chandler]] diceva che dopo i sessanta un uomo non dovrebbe più preoccuparsi di sciocchezze. Aveva ragione. Io vorrei vivere in una piccola città di mare, col mare in fondo alla strada. La mattina, verso mezzogiorno, scendere al [[bar (pubblico esercizio)|bar]] a prendere un buon caffè con panna. Un bar con la barra, la barra da cui prende il nome, su cui appoggiare il piede; che nei nuovi bar, per ignoranza, mettono sempre meno. A cena, per cominciare, un [[brodo]] ristretto, come [[Ferdinando I delle Due Sicilie|re Nasone]] di Napoli, con la tempesta. C'è anche la tempestina, più piccola, ma non va bene. Tempesta, in lombardo, vuol dire grandine. È la forma della [[pasta]], e influisce sul suo sapore. I bucatini hanno un sapore diverso dagli spaghetti, i rigatoni... Sto divagando.<ref>Da ''Parliamo d'altro''; in ''Parliamo d'altro'', Ponte alle Grazie, Milano, 2006, pp. 27-28. ISBN 88-7928-829-6</ref>
*«I [[capelli]] sono eterni» dice il barbiere. «Dopo che siamo morti continuano a crescere. Guardi le [[mummia|mummie]]». «Parliamo d'altro» dissi. Ricordavo improvvisamente quando ero allievo ufficiale, tanti anni fa, [[pasta|tagliatelle]] al burro e tartufi neri grattugiati, la domenica naturalmente, in libera uscita, su all'albergo italia, nella città alta, dopo la messa in caserma, obbligatoria per tutti, anche i non credenti.<ref>Da ''Parliamo d'altro''; in ''Parliamo d'altro'', Ponte alle Grazie, Milano, 2006, p. 29. ISBN 88-7928-829-6</ref>
 
==''L'uovo alla kok''==