Renata Adler
Renata Adler (1937 – vivente), critica cinematografica statunitense.
Citazioni di Renata Adler
modifica- Addio Braverman è un film sugli ebrei di New York che, per qualche sfortunata combinazione di affetto e satira, si trasforma in un pogrom. Tutti i personaggi del film sono sgradevoli e dolorosi in un modo tanto banale quanto umiliante. [...] Lo stile letterario tradisce i suoi stessi pregiudizi, ma la macchina da presa sembra presentare in modo diretto persone sciatte e meschine, ossessionate da involtini primavera, da Volkswagen, da scarti letterari e dall’imminenza della morte e dei problemi alla prostata. [...] Il film sembra, in parte, una satira dell’ebraismo riformato, un po’ troppo intramurale per un film di questa portata. La fotografia, attraverso alcune riprese iniziali della città e alcune successive delle file di cimiteri lungo le autostrade di Long Island, stabilisce certamente l’aspetto mortuario dello skyline di New York. Alla fine, però, con "Il gruppo" e "Addio Braverman", Sidney Lumet ha probabilmente esaurito le possibilità cinematografiche di riunire persone provenienti da vite separate per partecipare a funerali in circostanze semisatiriche. Funziona raramente nella narrativa, e non sembra affatto il miglior veicolo per i suoi film.
- "Bye Bye Braverman" is a movie about New York Jews, which—by some unlucky mixed perspective of affection and satire—turns into a pogrom. All the characters in it are unattractive and painful in a low-grade, humiliating way. [...] A literary style gives its own prejudices away, but the camera seems to present these people straight—flat, petty, preoccupied with egg rolls, Volkswagens, literary scraps and the imminence of death and prostate trouble. [...] The movie seems to be, in part, a lampoon of Reform Jewry, a bit intramural for a picture of this size. The photography, through some early shots of the city and some later shots of the rows of highwayside cemeteries on Long Island, certainly establishes the mortuary aspect of the New York skyline.In the end, though, with "The Group" and "Bye Bye Braverman." Sidney Lumet has probably exhausted the cinema possibilities of drawing people together out of separate lives to attend funerals in semisatirical circumstances. It hardly ever works in fiction, and it does not seem the best vehicle for his movies at all.[1]
Note
modifica- ↑ Da (EN) A Day Out of Life for Death:' Braverman' Alive With Deadly Stereotypes, New York Times, 22 febbraio 1968. URL consultato il 24 gennaio 2025 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2019).
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