Paramahansa Yogananda

filosofo e mistico indiano
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Paramahansa Yogananda, nato Mukunda Lal Ghosh (1893 – 1952), filosofo e mistico indiano.

Paramahansa Yogananda nel 1946

Autobiografia di uno yogi

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  • Sri Yukteswar era sia swami che yogi. Uno swami, ossia un monaco in virtù della sua appartenenza ufficiale all'antico ordine, non sempre è anche uno yogi. Chiunque pratichi una tecnica scientifica di contatto con Dio è uno yogi; può trattarsi di una persona coniugata o celibe, laica o che abbia assunto formali vincoli religiosi. Uno swami potrebbe anche, verosimilmente, seguire soltanto il cammino dell'arido raziocinio, della fredda rinuncia; uno yogi, invece, si impegna in una specifica procedura, mediante la quale, gradualmente, il corpo e la psiche vengono disciplinati e la mente è liberata. Senza dare nulla per acquisito per ragioni meramente emotive o per fede, lo yogi pratica una serie di esercizi attentamente sperimentati, che furono schematizzati inizialmente dagli antichi rishi. Lo yoga ha prodotto, in ogni epoca dell'India, esseri umani divenuti veramente liberi, autentici yogi cristici. (pp. 301-302)
  • Le forze più sottili della mente umana possono e devono liberare energie più grandi di quelle contenute all'interno di pietre e metalli, se si vuole evitare che il gigante atomico materiale, cui è stato dato recentemente libero sfogo, trascini il mondo in una dissennata distruzione.(p. 308)
  • L'eterno legame fra guru e discepolo che esisteva fra Giovanni e Gesù era presente anche fra Babaji e Lahiri Mahasaya. (p. 426)
  • [Su Teresa Neumann] Compresi immediatamente che la sua strana vita è destinata per volere divino a rassicurare tutti i cristiani sull'autenticità storica della vita e della crocifissione di Gesù, così come sono documentate nel Nuovo Testamento, e a dare dimostrazione, con drammatica intensità, del legame sempre vivo fra il Maestro di Galilea e i suoi fedeli. (p. 484)
  • Ogni nazione della terra deve affrontare ed eliminare il proprio specifico karma, fonte di sofferenza. (p. 519)
  • Il tratto peculiare del popolo indiano è l'innata riverenza, persino nel contadino più semplice, verso i valori dello Spirito e verso i monaci e i sadhu che hanno rinunciato ai vincoli terreni per ricercare un ancoraggio più profondo nel divino. Vi sono, in effetti, anche impostori e ipocriti, ma l'India rispetta tutti, per riguardo nei confronti di quei pochi che illuminano l'intero Paese con superne benedizioni. (pp. 527-8)
  • Le percezioni supercoscienti della verità sono eternamente reali e immutabili, mentre le fugaci esperienze e impressioni dei sensi sono vere solo in via transitoria o relativa e perdono presto, nella memoria, tutta la loro nitidezza. (p. 554)
  • L’uomo sa bene come strisciare umiliandosi; la disperazione raramente gli è estranea. Tuttavia queste sono perversità, non fanno parte del vero destino dell’essere umano. Il giorno in cui lo vuole davvero, l’uomo imbocca la via che conduce alla libertà. Fin troppo a lungo egli ha prestato ascolto al malsano pessimismo dei consiglieri che gli ripetevano: «Sei polvere», restando sordo all’anima invincibile. (p. 570)
  • Molte autobiografie abbondano di nomi celebri ed eventi pittoreschi, mentre tacciono quasi completamente su ogni fase di evoluzione o analisi interiore. Chiudendo tutti questi libri si prova una certa insoddisfazione, quasi dicendosi: «Ecco un uomo che conosceva molte persone importanti ma non conobbe mai se stesso». Questa reazione è impossibile con l’autobiografia di Gandhi, in cui egli espone le proprie pecche e i propri sotterfugi con una impersonale venerazione per la verità che è rara nelle biografie di ogni epoca. (p. 582)
  • Un giorno verranno scritti poemi epici sui satyagrahi indiani che si opposero all’odio con l'amore, alla violenza con la non violenza, e che acconsentirono a essere massacrati senza pietà piuttosto che restituire l’offesa. Il risultato, in alcune storiche occasioni, fu che gli avversari armati gettarono le armi e fuggirono, vergognandosi, scossi nel più profondo alla vista di uomini che attribuivano maggior valore alla vita altrui che alla propria. (p. 592)
  • [Parlando di Anandamayi Ma] Avevo percepito immediatamente che la santa era in un sublime stato di samadhi. Completamente immemore delle sue sembianze esteriori di donna, ella aveva coscienza di sé come anima immutabile. (p. 600)
  • Un giorno gli scienziati scopriranno come l'essere umano possa vivere direttamente di energia solare. (p. 618)
  • Mondo è un termine assai vasto, ma l'essere umano deve allargare il proprio senso di appartenenza, considerandosi un cittadino del mondo. A chi crede davvero: "Il mondo è la mia patria; è la mia America, la mia India, le mie Filippine, la mia Inghilterra, la mia Africa", non mancheranno mai opportunità di condurre una vita utile e felice. Il suo naturale orgoglio locale conoscerà un'espansione illimitata ed egli sarà in contatto con le correnti creative universali. (p. 640)

Il divino romanzo

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  • Ciascuno di noi sceglie liberamente di amare i propri amici senza essere condizionato dall'istinto. L'amore che si manifesta nell'amicizia può esistere fra uomo e donna, fra donna e donna, fra uomo e uomo.
  • Il più grande amore umano è quello che gli amici provano l'uno per l'altro, perché il loro affetto è libero e puro.
  • L'amore divino, l'amore della vera amicizia consiste nel desiderare la perfezione per la persona che amate, e nel provare un sentimento di pura gioia quando pensate alla sua anima.
  • L'amore non si può avere a comando, è un regalo di un cuore a un altro cuore.
  • Nell'amicizia non esiste l'attrazione sessuale. Se l'essere umano desidera conoscere l'amore divino attraverso l'amicizia, deve instaurare un rapporto casto e dimenticare completamente il sesso; allora l'amicizia alimenta l'amore divino.
  • Se conoscerete almeno una volta l'amore divino non vorrete perderlo mai più, perché nell'universo intero non esiste niente di simile.
  • Siate certi dei vostri sentimenti quando dite a qualcuno: "Ti amo". Se date il vostro amore, deve essere per sempre, non perché desiderate rimanere accanto a quella persona, ma perché volete la perfezione per la sua anima.

Il Maestro disse

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  • Dovreste pianificare la vostra vita. Dio creò la routine. Il sole splende fino al crepuscolo, e le stelle fino all'alba.
  • L'eseguire con animo allegro i doveri terreni, insieme alla quotidiana meditazione, questa è la via migliore.
  • La vita è una battaglia. Gli uomini combattono i loro nemici interiori: l'avidità e l'ignoranza. Molti vengono feriti dai proiettili dei desideri.
  • Io vedo quelli che sono sul sentiero spirituale come in una gara. Alcuni scattano; altri avanzano piano. Un certo numero di essi cammina persino all'indietro.
  • Ricordate che la chiesa è l'arnia, ma il Signore è il miele. Non accontentatevi di parlare alla gente delle verità spirituali; mostrate loro come essi stessi possono raggiungere la coscienza di Dio.
  • Il male si diffonde col vento. La Verità è capace di viaggiare controvento.
  • Quando avete imparato ad essere felici nel presente, avete trovato la giusta via che conduce a Dio.
  • Quando la Divina Madre ti colpisce più duramente, questo è il momento di aggrapparti più fortemente alle Sue sottane. [in risposta ad un allievo che cominciava a perdere la fede a causa di alcune delusioni]
  • L'amicizia mi è molto cara. Nella vera amicizia si coglie un barlume dell'Amico Supremo.
  • La vera gioia elude l'uomo che abbandona Dio perché Egli è la Gioia stessa.
  • L'uomo saggio comprende che, anche se la vita mortale è un sogno, essa contiene dolori di sogno. Egli adotta allora dei metodi scientifici per risvegliarsi dal sogno.
  • Constatare che il mondo è un sogno senza cercare di raggiungere nella meditazione la realizzazione effettiva di questa verità, può condurre al fanatismo.
  • La sorte che tocca al corpo non ha alcuna importanza per un uomo dalla divina realizzazione.
  • La forma fisica è come un piatto che il devoto usa, mentre consuma il cibo di saggezza della vita.
  • Vedete le stelle, le nuvole e l'oceano. Vedete la nebbiolina sull'erba. Può alcun miracolo compiuto dall'uomo eguagliare questi fenomeni essenzialmente inspiegabili? Ma anche così, pochi esseri umani sono indotti ad amare Iddio, il Miracolo di tutti i miracoli.
  • Compiendo delle azioni nel giusto spirito, noi giungiamo a comprendere che il Signore è l'unico Fattore; cioè, ogni forza o potere è divino e proviene dall'Unico Essere, Dio.
  • Una buona condotta non durerà mai a lungo se non si adottano i mezzi opportuni per purificare la mente.
  • La maggior parte degli uomini non capisce che il più grande di tutti i miracoli sarebbe la trasformazione della loro vita mediante l'umile obbedienza al Suo volere.

Bibliografia

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  • Paramahansa Yogananda, Autobiografia di uno yogi, a cura di Sahaja Mascia Ellero, traduzione di Elisabeth Ornaghi, Ananda edizioni, 2014.
  • Paramahansa Yogananda, Il divino romanzo, Astrolabio Ubaldini, 1996.
  • Paramahansa Yogananda, Il Maestro disse, Astrolabio-Ubaldini, 1970.

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