Nosferatu (film 2024)

film del 2024 diretto da Robert Eggers

Nosferatu

Immagine Nosferatu2024.jpg.
Titolo originale

Nosferatu

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2024
Genere Orrore
Regia Robert Eggers
Soggetto Nosferatu il vampiro di Friedrich Wilhelm Murnau, Dracula di Bram Stoker
Sceneggiatura Robert Eggers
Produttore Jeff Robinov, John Graham, Robert Eggers, Chris Columbus, Eleanor Columbus
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Nosferatu, film del 2024 scritto, diretto e co-prodotto da Robert Eggers, remake di Nosferatu il vampiro.

Incipit

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Ellen: Vieni da me. Vieni da me. Un angelo custode, uno spirito di conforto. Spirito di qualsiasi celeste sfera, qualchessia, dammi ascolto. Vieni da me!
Orlok: [in lingua daca] Tu... Tu mi hai svegliato da un'eternità di tenebre. Tu... Tu... Tu non sei per i vivi. Tu non sei per il genere umano. Sarai tutt'una con me per l'eternità? Lo giuri?
Ellen: Lo giuro.

  • Signorìa grandissima, tutto è secondo ciò che lei ha domandato. Egli sarà presto presso il suo regno e io sarò qui ad attenderlo vicino all'oggetto del vostro contratto! (Knock)
  • Che la sacra mente di Dio ti fotta!
Futu-vă mintea sfântă al lui Dumnezeu! (Oste)
  • Ti prego, non andare là. Guardati dalla sua ombra. L'ombra ti avvolge in un incubo. Sveglio, ma in sogno. Non c'è scampo. Prega. Prega. Prega.
Rogu-te nu mere acolo. Ferește-te de umbra lui! Umbra te învelește într-un vis rău! Nu există scăpare! Roagă-te! Roagă-te! Roagă-te! (Contadina)
  • È di cattivo auspicio viaggiare se non si è in salute. (Orlok)
  • [In lingua daca] Tuo marito è perduto per te. Sogna me. Solo me. Solo me. (Orlok)
  • [In lingua daca] Presto non sarò più un'ombra per te. Presto le nostre carni si fonderanno e saremo una cosa sola. (Orlok)
  • [In lingua daca] Natura, moltiplica i tuoi tuoni e portami veloce sulle ali dei tuoi venti selvaggi. (Orlok)
  • Spesso gli spiriti demoniaci ossessionano chi è già dominato dalle più basse funzioni animali. (Von Franz)
  • I primi chiarori si stanno avvicinando. Tra poco le campane dell'alba suoneranno nella disperazione per la mia venuta, e io ti assaggerò. (Orlok)
  • Ho visto delle cose in questo mondo che avrebbero spinto Isaac Newton a tornare strisciando nel ventre di sua madre. Non siamo diventati tanto più illuminati quanto piuttosto siamo rimasti accecati dalla luce gassosa della scienza. Ho combattuto contro il Diavolo come Giacobbe ha combattuto con l'angelo a Penuel, e le dico che se vogliamo domare l'oscurità, dobbiamo prima accettare che questa esista. (Von Franz)
  • La Grande Mietitrice brandisce la sua falce a ogni mutar del vento. (Von Franz)
  • Io ho consegnato la mia anima a lui. Avrei dovuto essere il principe dei ratti, immortale. Ma lui ha interesse solo per la sua bella sposa. (Knock)
  • Io sono pura bestemmia! (Knock)
  • Invano! Invano corri, invano! Non puoi mai correre più veloce del suo destino. Il suo oscuro legame con la bestia ci redimerà tutti, poiché quando la luce pura del sole irromperà all'alba del cielo, sarà redenzione! La peste sarà debellata! Redenzione! (Von Franz)

Dialoghi

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  • Knock: Quando ho saputo del suo recente matrimonio, ho capito subito che c'era la mano della provvidenza. Un nuovo marito richiede una nuova paga.
    Thomas: È generoso, signore.
    Knock: Mi permetta di porgere le mie vive congratulazioni a sua moglie.
    Thomas: Grazie, signore.
    Knock: Veramente lei è bellissima. È incomparabile. Direi, quasi, una silfide. [ride]
    Thomas: Sì... Grazie, signore.
  • Ellen: Ti devo raccontare il mio sogno.
    Thomas: Ellen, è un passato che è ormai alle spalle.
    Ellen: Devo farlo!
    Thomas: Per favore, niente più ricordi d'infanzia. I dottori consigliano di evitare...
    Ellen: No! Era il nostro matrimonio. Non eravamo nella cappella però. Sopra, una nube impenetrabile si estendeva oltre le colline. L'odore dei lillà era denso nella pioggia e, quando ho raggiunto l'altare, tu non c'eri. Davanti a me, in piedi, nel suo abito nero, c'era la Morte. Ma ero così felice. Ero così felice! Ci siamo scambiati i voti e abbracciati. E quando ci siamo voltati erano tutti morti, il prete e tutti gli altri. Il tanfo dei loro cadaveri era orribile e... Ma non ero mai stata così felice come in quel momento quando tenevo per mano la Morte.
    Thomas: Non dire mai a nessuno queste cose. Mai! Sono sciocchezze, sogni assurdi, come le tue passate fantasie.
 
Il Castello dei Corvino, usato nel film come dimora del conte Orlok.
  • Orlok: Appoggi pure lì le sue proprietà. Fornisca l'atto e sieda.
    Thomas: Non preferisce aspettare domattina?
    Orlok: Voglio che faccia quello che ho richiesto.
    Thomas: Certo, senz'altro, signore.
    Orlok: "Vostra grazia".
    Thomas: Come ha detto, scusi?
    Orlok: Vostra grazia! Si rivolgerà a me con l'onore che il mio sangue richiede.
    Thomas: Sì... Vostra grazia. Mi perdoni, vostra grazia.
  • Thomas: Avrei, vostra grazia, avrei delle domande riguardo ai costumi inconsueti dei contadini e dei girovaghi. La notte scorsa ho visto, o piuttosto credo di aver visto, un gruppo di zingari. Si avventurarono in un boschetto di betulle e...
    Orlok: Ho paura che qui siamo ancora aggrappati a molte superstizioni che sembreranno particolarmente antiquate a un giovane uomo del suo livello di istruzione.
    Thomas: Quel gruppo di zingari ha riesumato un cadavere.
    Orlok: È il loro turpe rituale.
    Thomas: Quale specie di rituale...?
    Orlok: Non ne parli mai più! Ah, non vedo l'ora di ritirarmi nella sua città dalla mentalità moderna, che certo nulla sa, né tanto meno crede in tali morbose favole da sciocchi.
  • Ellen: Ti succede mai a volte di sentirti come se non fossi una persona?
    Anna: Beh, io...
    Ellen: Quello che voglio dire è che non ti senti veramente presente, che non sei viva. Sei una bambola che dipende dal capriccio di un altro, e qualcuno o qualcosa ha il potere di soffiare la vita dentro di te, di farti muovere.
    Anna: Ma certo, capita a tutti di sentirsi avviliti qualche volta.
    Ellen: Non è il sentirsi avviliti. È come se ci fosse qualcosa in ballo che è troppo terribile o grave da spiegare.
    Anna: Sì, Dio.
    Ellen: No, mia cara Anna, io... Guarda il cielo. Guarda il mare. Non senti mai il richiamo? La sua spinta? È prossimo un cambiamento.
    Anna: Quello è il Suo potere. Una leggera brezza che soffia.
    Ellen: Il destino!
  • Wilhelm: Nei casi più lievi, il sonnambulismo, camminare nel sonno, è frutto di congestione sanguigna. C'è troppo sangue. È possibile, possibile che è stata oppressa in una qualche strana posizione in precedenza.
    Friedrich: Tuttavia, ha avuto già attacchi come questo in passato, problemi di nervi e così via.
    Wilhelm: Certo. Se dovesse continuare mi faccia sapere. Ma fino ad allora non si crucci troppo, amico caro.
    Friedrich: Sì, d'accordo.
    Wilhelm: Sono propenso a prescrivere che dorma con il corsetto. Favorisce la corretta postura, calma l'utero e ravviva la circolazione.
    Friedrich: Sì, molto bene.
    Wilhelm: E se la sua agitazione cresce, la leghi al letto. Funziona sempre.
  • Wilhelm: Buongiorno, signore. Sono il dottor Sievers. Che problema abbiamo?
    Knock: Nessun problema. Nessun problema. La provvidenza. La provvidenza.
    Wilhelm: Senz'altro. Mi può dire il suo nome, signor...
    Knock: Non sono nessuno. Io sono il suo servitore.
    Wilhelm: E che cos'ha lì? [indica due topi morti e un piccione]
    Knock: Vite. Doni a me concessi dalla mano di Sua signorìa. [indica il piccione] Vede, questo è il più grazioso. Sua signorìa preferisce le cose graziose più di tutte.
    Wilhelm: Sua signorìa?
    Knock: Lui è l'infinità. Occhi scintillanti come lucenti diademi e ancora putrescenza, asfissia. [stacca la testa del piccione con un morso] E divoramento.
    Wilhelm: Ehm, mio caro amico, perché ha fatto questo? [...] Nessuno vuole farle del male, amico caro.
    Knock: Lui sta arrivando.
    Wilhelm: Chi? Chi arriva?
    Knock: È stato lui che ha invocato me, poiché io ero stato scelto per servirlo, poiché io conosco cosa egli brama. E lui getterà sopra di voi disgrazia, confusione, afflizioni, reprimende, perché voi avete abbandonato me, ed egli regnerà sopra tutti i vostri corpi ormai vuoti.
  • Suora #1: Ăsta a fost vrăjitor întunecat la viața lui. Solomonar!
    Suora #2: Un mago nero egli fu in vita. Solomonar.
    Suora #1: Satana i-a ținut sufletul ca trupul lui încă să meargă in blasfemie.
    Suora #2: Il Demonio gli ha preservato l'anima affinché il suo cadavere cammini nella blasfemia.
    Suora #1: Ești pierdut in umbra lui!
    Suora #2: Sei perduto sotto la sua ombra.
    Thomas: No! No, devo partire. L'ho promesso a Ellen.
    Suora #1: Rămâi aicea puiule!
    Suora #2: Rimani qui!
    Suora #1: Necuratul nu poate să intre in casa Domnului.
    Suora #2: La sua malvagità non può entrare nella casa di Dio.
    Thomas: Volevo far parte dello studio. Sono venuto per vendere al conte una casa a Wisburg.
    Suora #1: El nu poa sa plece d-aci.
    Suora #2: Lui non può andare via.
    Thomas: Lui arriverà a Wisburg.
    Suora #2: Non può andare via da qui. Deve sempre tornare nella terra maledetta dove era stato seppellito.
    Thomas: No, lui vuole arrivare a Ellen! So che è così!
  • Von Franz: Avevo quasi svelato il codice finale del Mysteriorum Libri Quinque.[1]
    Wilhelm: Mi scusi, professore.
    Von Franz: No. Non importa. Ho calcolato male le stelle. Ermes non trasformerà in oro il mio zolfo nero stasera.
  • Von Franz: Il dottor Sievers mi ha detto che lei soffriva di questi attacchi fin dall'infanzia. Potrebbe fare lo sforzo di descrivermeli?
    Ellen: Non riesco a ricordarmeli sempre, come se il mio spirito iniziasse a vagare.
    Von Franz: Mi racconti quello che può dal principio.
    Ellen: A volte era come... cioè, è come un sogno. E so le cose. Io sapevo sempre quali erano i miei regali di Natale. Sapevo quando... che mia madre sarebbe morta. Mio padre spesso mi ritrovava nei campi in mezzo al bosco, come se sua figlia fosse un piccolo elfo.
    Von Franz: Sì, certo.
    Ellen: Ma crescendo la cosa è peggiorata. Io lo spaventavo. Il mio tocco... Mi sentivo così sola e avevo bisogno di conforto. Poi una presenza, e cogli incubi, l'epilessia, io...
    Von Franz: La prego, continui.
    Ellen: Un giorno, papà mi ha trovata sdraiata senza vestiti. Stavo... Il mio corpo, la mia... La mia carne, io... "Scandalo! Scandalo!" ha detto. E mi avrebbe mandata in quel posto. Io non ci andrò!
    Von Franz: No, no.
    Ellen: Tutto finì quando incontrai il mio Thomas. Il suo amore mi diede una nuova normalità.
    Von Franz: Ma le visioni e quel vagare notturno sono tornati.
    Ellen: Ho paura per lui. Professore, faccio sogni sempre più oscuri. Il male nasce dentro di noi o viene dall'aldilà?
  • Von Franz: Mi sente, figliola mia? Che cosa vede adesso? Glielo ordino! Parli! Mi dica che cosa vede!
    Ellen: Notti senza fine. Uno spettro di morte. Lui... Lui sparge la sua ombra. E lui... lui... sta arrivando.
    Von Franz: Chi? Chi è che sta arrivando, figlia mia? Chi? Me lo dica, parli! [a Ellen vengono le convulsioni] Arrenditi di fronte a questo talismano!
    Anna: Professore!
    Von Franz: Non le farò alcun male. Segui il mio ordine, ascolta la mia voce! Sotto la protezione di Camaele, Haniel e Zadkiel, rivela a me la tua parola! Nel nome di Eligos, Orobas e Asmodeo, rivela a me la tua parola!
    Ellen: Ancora mi unirò a te ogni notte, prima nel sonno poi fra le tue braccia. Tutto sarà mescolato all'abominio e il sangue ti lambirà le ginocchia. Tutti piangeranno. Nessuno potrà seppellire i morti.
  • Von Franz: Sievers, niente più etere!
    Wilhelm: Ma delirerà tutta la notte.
    Von Franz: Che deliri se c'è bisogno!
  • Orlok: L'intermediario è vivo.
    Knock: Sua signorìa, mi occuperò io di soffocare lo sposo per lei.
    Orlok: Lui a me serve.
    Knock: La prego, istruisca me. Incarichi me, si serva di me. Ricondurrò a Sua signorìa la sua bella proprietà.
    Orlok: Il patto impone che la donna debba di sua volontà rinnovare il voto. Ella non può essere rubata.
    Knock: Tuttavia, mio signore, io la imploro...
    Orlok: Silenzio, cane! Le tue suppliche diventano insolenti. Nulla di ciò che brami avrai.
  • Anna: Il Natale è vicino. Perché devi rimanere così esasperatamente ostinata?
    Ellen: Perché sono nel giusto.
  • Friedrich: Non mi arrendo all'idea di essere perseguitato da un fantasma.
    Von Franz: No, la prego, no! Non è un mero fantasma, poiché può manifestarsi fisicamente e con il più malvagio degli intenti.
    Friedrich: E che cosa sarebbe, dica?
    Von Franz: Come ogni flagello, il suo unico desiderio è consumare tutta la vita sulla terra. Questa creatura è una forza più potente del male. È la morte stessa.
  • Ellen: Tu... Ti ho sentito strisciare nel mio corpo come un serpente.
    Orlok: Non ero io, però. Quella era la tua natura.
    Ellen: No. Io amo Thomas.
    Orlok: L'amore è inferiore a te. Te l'ho detto, tu non sei parte dell'umano genere.
    Ellen: Sei un villano a parlare così.
    Orlok: Io sono un appetito, niente di più. Nel corso dei secoli, giacevo come bestia disgustosa nel fondo di una fossa buia. Sei venuta a svegliarmi, incantatrice, e mi hai fatto uscire dalla tomba. Tu sei il mio tormento.
    Ellen: Non m'interessa niente dei tuoi tormenti.
    Orlok: Tuttavia, siamo destinati l'uno all'altra. Tuo marito ha posto la sua firma, concedendoti così alla mia persona per un miserabile sacchetto d'oro.
    Ellen: Bugie!
    Orlok: Per l'oro ha scelto di rompere il prezioso legame nuziale.
    Ellen: Tu non sai niente di Thomas!
    Orlok: E quella rinuncia deve essere completata dalla tua libera e consapevole scelta.
    Ellen: Tu sei un ingannatore.
    Orlok: Sei tu che inganni te stessa.
    Ellen: Ero una bambina innocente.
    Orlok: Davvero credevi che non sarei tornato? Credevi che non l'avrei fatto? La tua passione è legata a me.
    Ellen: Tu non puoi amare.
    Orlok: Io non posso, né tuttavia posso essere sazio senza di te. Hai memoria di come eravamo? Prova a pensarci. Ne hai memoria?
    Ellen: Io ti aborro, mostro!
    Orlok: Sei falsa! Così vuoi che dimostri la mia inimicizia anch'io? Concederò a te tre notti. Stanotte era la prima. Stanotte hai scelto di negarti. In tal modo dai a me il permesso di far svanire le vite di coloro che ami.
    Ellen: Io mi sono negata? Tu godi nella mia tortura!
    Orlok: Verrà la terza notte e dovrai sottometterti o colui che chiami tuo marito vedrai perire per mia mano.
    Ellen: No!
    Orlok: Finché non mi ordinerai di venire, dovrai vedere il tuo mondo dissolversi nel nulla.
  • Ellen: A lei non sono mai piaciuta. Mai piaciuta!
    Friedrich: Stia al suo posto, signora!
    Ellen: Non me ne starò certo buona a fingere di credere alla sua superiorità!
    Friedrich: Io mi rifiuto di scambiarci rimproveri a vicenda.
    Ellen: Perché non mi dà ascolto? Vuole ascoltarmi, per favore?
    Friedrich: Ho fatto tutto quello che potevo per essere gentile con lei in questi lunghi mesi.
    Ellen: Come? Legandomi?
    Friedrich: Trovi la dignità di mostrare rispetto per chi l'ha accudita!
    Ellen: Come può essere così tanto stupido e crudele?!
    Friedrich: Hartmann le chiamerà una carrozza. A mie spese, è ovvio. E, per il bene di suo marito, la invito a imparare a comportarsi con maggiore deferenza.
  • Ellen: C'è qualcosa che ti devo dire, qualcosa che è così ripugnante e spregevole.
    Thomas: Niente di ciò che diresti mi turberebbe, perché c'è un diavolo in questo mondo, e io l'ho incontrato. E lui... Non so come dirlo, lui... Lui è venuto a Wisburg per te.
    Ellen: Lo so.
    Thomas: Cosa?
    Ellen: Lo conosco bene.
    Thomas: Lo conosci bene?
    Ellen: Io ho portato questo male su di noi. Non ho mai condiviso il mio segreto con anima viva. Cercavo compagnia. Cercavo tenerezza e così ho chiamato.
    Thomas: Che cosa vuoi dire con questo?
    Ellen: Al principio era dolce. Mai provata tanta beatitudine.
    Thomas: Ellen...
    Ellen: Finché diventò una tortura che mi avrebbe ucciso. Ma, Thomas, sei tu che mi hai dato il coraggio di liberarmi dalla mia vergogna, tu!
    Thomas: Che cerchi di dirmi?
    Ellen: Non riesci a comprendere?
    Thomas: Ti prego, aiutami tu.
    Ellena: Lui è la mia vergogna. Lui è la mia malinconia. Mi prese come sua amante allora, e adesso è venuto qui. Lui ha scoperto il nostro matrimonio ed è venuto qui.
  • Von Franz: Io sono poco più che un capace turista nel mondo dell'occulto. Lei è nata per questo. Un dono raro, in effetti.
    Ellen: La sua attrazione per me è così potente, così terribile. Il mio spirito non può essere malvagio come il suo.
    Von Franz: Dobbiamo conoscere il male per essere capaci di distruggerlo. Lo dobbiamo scoprire dentro noi stessi, e quando l'abbiamo fatto dobbiamo crocifiggere il male dentro di noi, o non ci sarà mai salvezza.
  • Orlok [in lingua daca]: Accetti questo di tua volontà?
    Ellen: Lo accetto.
    Orlok [in lingua daca]: Dunque il patto è onorato. Il tuo voto, rinnovato.
    Ellen: Sì.
    Orlok [in lingua daca]: Così come siamo un unico spirito, così lo sarà anche la nostra carne. Tu sei mia.

Explicit

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E allora la pallida fanciulla offrì il suo corpo e il suo amore a quella bestia, e giacque insieme a essa nello stretto amplesso fino al primo cantar del gallo. Il volontario sacrificio così spezzò la maledizione e li liberò dalla piaga di Nosferatu. (Von Franz)

Citazioni su Nosferatu

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  • È un film semplicemente incredibile. [...] Nosferatu è un film che, quando finisci di vederlo, ti trattiene e ti costringe a non fare nulla per i minuti successivi. Quando la storia finisce, tu spettatore sei ancora in quel mondo: sei ancora bloccato in Transilvania ed è davvero... [ride] Cavolo, è qualcosa di importante. (Martin Scorsese)
  • Non uno stile, ma tanti stili, mescolati, sono quelli di Eggers, che in compenso ha pochissime idee [...]. Una sola, in questo caso. Rendere esplicito, anzi ribadire a più riprese, visivamente e verbalmente, quello che è sempre stato chiarissimo in qualsiasi film sui vampiri, a partire dal Nosferatu di Murnau o forse addirittura dal Dracula di Bram Stoker: che è la donna a richiamare il principe delle tenebre e a distruggerlo. (Emanuela Martini)
  • Nosferatu è un pasticcio sfilacciato, verboso, presuntuoso, interpretato male. Su tutti brilla Willem Dafoe nella parte del professor Von Franz, che involontariamente riporta in vita il leggendario professor Abronsius, il cacciatore di vampiri che «fuggendo dalla Transilvania, non si rese conto che stava portando con sé proprio quel male che voleva distruggere»: per non dimenticare Per favore non mordermi sul collo!, geniale parodia di Polanski. (Emanuela Martini)
  • Anna e suo marito sono l'antitesi di Ellen e Thomas. Sono la coppia idilliaca, casa e figli perfetti. Nel contesto della storia, sono talmente perfetti da chiedere quasi che qualcosa vada male. C'è sempre un senso di suspence intorno a loro.
  • Eravamo sempre concentrat*[2], in un certo senso obbligat* anche dalla costrizione dei costumi, decisamente scomodi, che non ci permettevano neanche di sederci. Nella maggior parte dei casi, tra una scena e l'altra, puoi metterti comod* e bighellonare, qui era impossibile: vivevamo, respiravamo e ci sentivamo proprio come se fossimo nel 1838.
  • Rob ama i vestiti d'epoca e ama la storia. Ha una cura maniacale del dettaglio, ha cercato una specificità rigorosa sia nelle scenografie che nei costumi e, alla fine, è riuscito a creare pezzi che ti ritrovavi a guardare incantat*. È ossessionato dall'accuratezza storica in maniera affascinante. Gli abiti sono tutti fatti a mano nel modo in cui li avrebbero fatti all'epoca o sono d'epoca. Indossavo un corsetto e poi una gonna, e sopra un'altra gonna, strati su strati di materiali che pesavano tonnellate. Anche solo camminare li dentro richiedeva un certo esercizio fisico. Era pazzesco.
  • Robert ama creare i suoi mondi con cura, un pezzetto alla volta, quasi fossero dipinti. Aaron, mio "marito", nel film indossa un orologio da tasca con incisi i nomi dei nostri figli. Una cosa mai vista... Girando per il set, ho scoperto, in un cassetto di una scrivania in un angolo, alcune lettere scritte da Anna, il mio personaggio, e suo marito Friedrich. Nessuno le avrebbe mai viste. Erano vere, non parole a caso. Follia.
  • [«Quale aspetto del personaggio [Prof. Albin Eberhart Von Franz] l'ha incuriosita?»]
    È uno studioso con conoscenze occulte come Albin Grau, art director e produttore di Murnau. Non è accettato dalla società, proprio per questi suoi studi che conciliano il visibile con l'invisibile, e non riceve molto sostegno dalle persone che lo circondano. Mi piacciono i personaggi che vedono in un modo in cui gli altri non vedono: spesso riescono a percepire la repressione e le follie degli altri.
  • Nosferatu [...] cerca di reagire contro coloro che non hanno mai accettato pianamente l'indipendenza delle donne, anche se non sono completamente sicuro che fosse ciò che aveva Robert in mente mentre scriveva il film. [...] Sicuramente sottolinea che, in un rapporto, è bene saper vedere l'altro. Nel film abbiamo un marito che è assolutamente devoto, che ama Ellen, ma non la vede. E lei certamente vuole essere amata, ma vuole essere anche vista. Ecco quindi che subentra il terzo incomodo. In fondo è la storia di un triangolo amoroso. Certo Ellen con Orlok instaura una relazione tossica, ma la giovane col vampiro viene come risvegliata, perché sente un bisogno e un appetito che l'attrae, al pari del desiderio di morte.
  • [«A proposito di contemporaneità, chi o cosa è, oggi, Nosferatu?»]
    Potrei fare qualche nome, ma non lo farò...
  • Uno dei contributi principali di Robert è stato rendere Ellen il cuore di Nosferatu [...]. Si è comprensivi nei suoi confronti, la storia è filtrata attraverso i suoi occhi, il che è qualcosa di completamente diverso. I vampiri, poi, li abbiamo visti in qualsiasi maniera: tristi, soavi, che scintillavano. Prendere una protagonista a cui viene impedito di mostrare chi è realmente e che, quando prova a rivelarsi, viene presa per pazza rende più profondo il film. Ti fa capire che bisogna accettare l'oscurità che è in noi per poter godere della luce.
  • C'è qualcosa nella sceneggiatura di questo film che è profondamente vero, viscerale. Ed è curioso perché parla di demoni, di fantasmi, di un altro mondo. È questo a renderlo così spaventoso, il fatto che gli incubi siano così reali...
  • Del legame tra Ellen e Nosferatu fa paura il fatto che anche lei è attratta. E questo è molto più spaventoso dell'avere una forza demoniaca che ti insegue. Racconto l'oscurità che abbiamo dentro di noi e quanto di questo siamo disposti ad accettare di noi stessi. La connessione palpabile tra desiderio e oscurità, desiderio e morte.
  • Ero gelosissima dei costumi magnifici di Emma, non dei 50 strati e del peso ma i suoi abiti erano particolarmente femminili e sontuosi. Mentre io passavo giorni in una camicia da notte insanguinata guardandola e sospirando: che vestito incantevole...
  • L'audizione era su Zoom, difficile se devi fare una grande scena emotiva. Ero molto nervosa. Sapevo che l'aspetto fisico del personaggio era fondamentale, volevo mostrargli fino dove ero disposta ad andare fisicamente. Ci sono provini che fai con filosofia, stavolta avevo il fuoco sotto il culo, volevo impressionarlo: lascia che ti dimostri che sono pronta a impazzire. Mi sono trasformata in qualcosa di demoniaco, ultraterreno, libero da ogni autocoscienza.
  • Linda, la costume designer, ci parlava della scelta dei tessuti [...]: hanno rispettato la verità storica. Ogni tessuto, allora, rivelava la classe sociale e così è nel film. Ha realizzato un mondo ricco e pieno.
  • Per Ellen, Anna è un ideale, è la donna che vorrebbe diventare anche se in un certo senso le due sono agli antipodi, Anna è la luce. Ellen ha molte ombre e credo guardi all’amica pensando: perché non posso essere lei? Anna è la donna perfetta mentre Ellen sente di essere sbagliata, ha un macigno che le pesa dentro. Il film ci parla delle battaglie che combattiamo con noi stesse, le esternalizza rappresentandole come un mostro in carne ed ossa.
  • Per il film, mi sono preparata con una movement coach, Marie-Gabrielle Rotie, un'esperta di danza giapponese Butoh, ha coreografato lei le scene dove Ellen è posseduta. Abbiamo iniziato in maniera molto semplice, da piccole cose come il modo di camminare, di attraversare una stanza. Dato che Ellen ha questa connessione con un altro regno, quindi c'è qualcosa di paranormale in lei, volevo che si rivelasse anche solo nel modo di muoversi.
  • Robert ha scelto deliberatamente il punto di vista di Ellen, in un momento storico in cui per le donne non c'era altro spazio che essere una buona moglie e una buona madre, entrambe ben educate. Non c'era spazio per una donna in lotta contro la malattia mentale. Ellen è complessa, tormentata dal desiderio di essere “normale”, con un marito e una vita ordinaria. Ma c’è un'oscurità che vive dentro di lei e in quel momento storico è ancora più difficile accettarsi e perdonarsi.
  • Bill (Skarsgård) interpreta un vampiro del folklore. È un cadavere animato. Non è un Frank Langella con lo smoking. [...] Abbiamo lavorato con David White, il designer delle protesi, e Florin Lăzărescu, un esperto di folklore transilvano. Ad esempio, Florin mi ha ricordato che gli strigoi spesso hanno il volto rosso, e ci sono momenti in cui il sangue si raffredda sottopelle dopo che Orlok si è nutrito. Questo, per esempio, è uno dei tanti dettagli storici e folcloristici che ho amato inserire. Mi sono davvero divertito!
  • C'è una scena [in It - Capitolo due] in cui Bill interpreta Pennywise come un uomo di mezza età [...] e ha molta profondità, peso, oscurità e credibilità. Gli ho mandato un'e-mail o un messaggio – non ricordo – e gli ho chiesto: "Parliamo di come potresti interpretare Orlock?".
  • I primi vampiri del folklore di cui si legge – be', sono cadaveri [...]. Cadaveri di non morti, ma pur sempre cadaveri. Sembrerebbero più vicini agli zombi cinematografici che a Bela Lugosi. Quindi la prima domanda quando abbiamo deciso di farlo è stata: che aspetto ha un nobile transilvano morto? Questo ha influenzato i capelli, il costume, il fatto che il nostro Nosferatu abbia i baffi… non so se le persone che non hanno letto Dracula lo sanno, ma nel romanzo il Conte ha i baffi. Quindi volevamo essere realistici per quel periodo, rendendo omaggio al look originale con le unghie lunghe e la forma del teschio. E farlo anche sembrare come se fosse letteralmente appena uscito da una tomba [...]. Comunque continuo a pensare che il nostro Nosferatu sia un po' più bello!
  • Mi sta piacendo molto ascoltare tutte le diverse interpretazioni dei giornalisti sul significato del film. Non ho mai voluto fare un film con un messaggio: cerco solo di entrare nella mentalità del periodo e del mondo che racconto. È questo che guida la mia mano e quella di tutti i miei collaboratori. Ma penso che quando si ha a che fare con qualcosa come Nosferatu, che è come una semplice fiaba, parlerà a persone diverse in modi diversi.
  • Nel fare ricerche per questa sceneggiatura, ho dovuto dimenticare tutto ciò che sapevo, volevo ritrarre Orlok come lo descrivono le prime testimonianze sui vampiri, che possedevano le proprie vittime, anche sessualmente, fino alla morte. Perché sono tremendamente stanco dei vampiri eroici, romantici, bellocci e tristi. Il mio Nosferatu è un essere connesso al vero folklore e mitologia dell’Est Europa, non al romanticismo decadente... il mio Orlok preferisce bere il sangue dal cuore, non dal collo. È un demone, il male incarnato.
  • Oggi essere sonnambulo non significa molto, è possibile farsi curare. Ma a quei tempi si era considerati folli, in grado di sintonizzarsi con il regno degli spiriti, quindi ho voluto esplorare questa sua isteria e malinconia. Ellen ha un rapporto molto intenso con il marito, anche se lui non riesce a capire questo suo lato oscuro: purtroppo l’unica persona che può è un demone, un vampiro. Mi interessava esplorare questo triangolo amoroso molto tragico e peculiare.
  • Nel film Orlok si tiene a distanza per molto tempo. [...] A differenza di Dracula, che è un vecchio che ringiovanisce, Orlok è un morto per tutto il tempo, quindi deve tenere le distanze dagli ospiti che non sanno che è un cadavere vivente.
  • Per alcune persone si tratta di salute mentale, per altre di relazioni tossiche, per altri ancora rappresenta le tue paure interiori. C'è chi ha detto perfino che sia l'avanzare dell'estrema destra. In ogni caso sono contento che la gente si faccia delle domande dopo aver visto il film: è la cosa più bella.
  • Siamo arrivati ​​fino a Edward Cullen, a mostrare vampiri che non fanno paura. Mi sono chiesto "come possiamo andare nella direzione completamente opposta?" Un tempo i vampiri erano talmente spaventosi a spingere la gente a dissotterrare i cadaveri, tagliarli a pezzetti e dargli fuoco. Penso che meritiamo di nuovo un corpo spaventoso e puzzolente.

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  • In Nosferatu [...], più volte (fin troppe, direi) un personaggio guarda in alto intontito e grida (o sussurra) sinistramente: «Sta arrivando!». Succede così spesso, in questo film estenuante, che alla fine viene voglia di gridare di rimando allo schermo: «Sarebbe anche ora!». Tuttavia, quando il vampiro del titolo, ispirato al Dracula di Bram Stoker, finalmente arriva davvero, tutto quel crescendo di tensione non si dimostra affatto all'altezza delle aspettative.
  • Nosferatu è un piacere dei sensi. A livello di storia, però, lascia molto a desiderare. Eggers si attiene alla struttura di base del film originale, e quindi di Dracula. [...] La familiarità di questa impostazione è buffa: è un po' come guardare l'ennesima rivisitazione di Canto di Natale e sistemarsi comodamente in quella struttura narrativa affidabile, curiosi di scoprire in cosa questa versione si distinguerà dalle altre.
  • Il film si affretta a esporre il tutto per arrivare al punto di cosiddetta massima tensione, ammazzando un po' di gente strada facendo. Non c'è nulla di particolarmente spaventoso, perché la maggior parte dell'umanità del film è sovrastata dallo sferragliare incessante dell'universo visivo e sonoro di Eggers.
  • Dafoe, se non altro, pare divertirsi, anche se forse c'è qualcosa di scontato nella decisione di inserirlo nel cast: temo infatti che, al giorno d'oggi, troppi registi vogliano solo fargli fare il solito «travestimento da Willem Dafoe» piuttosto che dare a questo grandissimo attore qualcosa di davvero interessante da interpretare.
  • Alla fine, se non altro, Nosferatu mi ha effettivamente convinto della bontà delle motivazioni di Ellen: anch'io, infatti, ero pronto ad arrendermi a un demone ripugnante, se questo significava porre fine al film.
  • Gli incassi hanno fatto ben sperare fin da subito. O piuttosto temere una lunga serie di film horror "d'autore", dove il regista spiega quel che abbiamo sempre saputo. Che Frankenstein, lui sì, voleva tanto una compagna: riflesso negli stagni faceva paura anche a se stesso, nessuna donna mai lo avrebbe voluto. I bravi registi come W. F. Murnau e Werner Herzog erano stati fedelissimi, magari pitturando di grigio migliaia di topi.
  • Il vampiro era il più sexy tra i mostri, elegante nel suo mantello nero foderato di raso rosso. Che bisogno aveva il regista Robert Eggers di spogliarlo nudo e mostrarlo tutto bitorzoli nel recente "Nosferatu"?
  • Il Regista [...] ha suggerito la Sua chiave di lettura. Femminista. Senza accorgersi che la Sua chiave non è affatto originale, porta alla luce i sottintesi (e non è mai una buona idea).

  Citazioni in ordine temporale.

  • Sul piano visivo e formale, poco da dire, il film è sontuoso, ricercatissimo e perfetto. Cita l'aspetto visionario di Murnau nei tanti momenti in cui l'orrore entra in scena e blandisce Herzog negli attimi più naturalistici. Ma, appunto, "cita". Di suo, di personale, apporta poco. Se Herzog aveva capito che uno degli elementi chiave della pellicola originale di Murnau era il suo portato di innovazione e freschezza rispetto al cinema del suo tempo, Eggers questo non sembra coglierlo e si limita a creare una sua versione, patinata, digitale e hollywoodiana, dell'espressionismo tedesco. Riuscitissima e realizzata con grandissima attenzione e gusto, sia chiaro, ma priva di una scintilla vitale propria.
  • La grande idea che sta alla base di questo nuovo Nosferatu è che è la donna a essere la ragione del male, che è Ellen a essere l'afflizione di Orlok e non il contrario. Figo, eh? Un bel ribaltamento! Se non fosse che in The Witch le donne erano creature lunari, in contatto con il diavolo e suo veicolo per manifestarsi, streghe perditrici di uomini; in The Lighthouse l'unico personaggio femminile era una sirena, tentatrice di uomini che li porta alla pazzia con lo scopo di divorarli; e in The Northman, i personaggi femminili erano o streghe o madri degeneri che, indovinate? Tentano e divorano i loro uomini [...]. E in questo Nosferatu, Ellen è la ragione per cui Orlok si risveglia, la sua concubina bambina, il motivo per cui il vampiro arriva in Germania ossessionato da lei, la causa della strage di tante persone innocenti. E, indovinate qual è l'arma a cui Ellen si affida per liberarsi del vampiro? Il sesso, ovviamente. Che è la stessa arma che le fanno usare anche Murnau e Herzog, ma nel 1922 e nel 1979, diamine, non oggi, nel nostro presente, con la nostra sensibilità del tempo.
  • Tiepido ero e tiepido sono rimasto. È un film con tante cose buone (mi sono scordato di citare, tra gli altri elementi positivi, gli splendidi costumi e ambienti e il bellissimo montaggio) ma che sul piano visivo non aggiunge davvero nulla e che su quello tematico porta sì alcuni elementi di novità, ma sono altamente discutibili.
  • Capitava spesso che ci chiedessimo: "Cosa stiamo facendo? Perché stiamo facendo Nosferatu? Ci stiamo accollando un impegno troppo grande?". Sentivamo la pressione di poter rovinare un capolavoro. Ma il film merita il suo posto, perché ne è una nuova versione.
  • È stato come evocare il male puro. Mi ci è voluto un po' per scrollarmi di dosso il demone che avevo evocato dentro di me. [...] È disgustoso, ma è anche molto sessualizzato. Gioca su un feticcio sessuale legato al potere del mostro e a ciò che questo attrae in te. La speranza è che vi sentirete un po' attratti da lui e allo stesso tempo disgustati proprio per questo.
  • Ero terrorizzato e mi è bastato guardare quell'immagine [...]. Era così diverso da me, molto più di Pennywise. Ero preoccupato che non sarei riuscito a recitare con tutto quel trucco, che mi sarei sentito sommerso da queste protesi giganti senza una via di fuga.
  • Il Conte Orlok era molto diverso da Pennywise sotto molti aspetti. Orlok era ancora più altro da me di quanto non lo fosse Pennywise, nel senso che per voce, postura, età e atteggiamento eravamo proprio agli antipodi. La sfida è stata quella. Prima di indossare le protesi, ci siamo informati su un sacco di cose strane e abbiamo studiato il Butō, questa specie di "danza dei cadaveri" giapponese. Abbiamo fatto ricerche su un sacco di cose assurde.
  • La voce è stata la cosa su cui mi sono impegnato di più. Ho lavorato con una cantante lirica, che ha cercato di farmela abbassare il più possibile. Durante le riprese, è venuto sul set mio fratello Gustaf. Si mette a sedere, si infila le cuffie, sente questi [suoni profondi simili a un ringhio] e fa: "Che cazzo succede?". Dev'essere sembrato davvero assurdo.
  • Non ho mai studiato i grandi "delle protesi" o dei "film di mostri" [...]. Ne ho guardati molti, ma non guardo le interpretazioni per trarne ispirazione fine a sé stessa, perché c'è sempre il rischio dell'emulazione che non voglio correre. Nel caso di Orlok, gli animali da preda mi sono sembrati una fonte di ispirazione più accurata.
  1. Opera di John Dee.
  2. Emma Corrin si identifica come non binary: non si riconosce nelle definizioni convenzionali di genere, da qui l'uso dell'asterisco.

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