Modi di dire abruzzesi

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Lawrence Alma-Tadema, Donne italiane abruzzesi


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  • A or' e mmumènde.[1]
Ora ed a momenti.
Incessantemente.
  • A ttèrne sécche.[2]
A terno secco.
Severamente. Senza salvar niente.
  • A ttòzz' e buccóne.[2]
A pezzi e a bocconi.
  • Addó' s'è suppuzzàte?[3]
Dove si è inabissato?
Detto con ira: Dove si è imboscato? Dove sarà mai? Dove si sarà mai nascosto?
  • Allègre, àsene mè', ca t' àjje sumenàte la ferràjene.[1]
Allegro, asino mio, che ti ho seminato la ferrana.[4]
Detto a chi per bisogni attuali promette soccorso in futuro.
  • Aremanè' nell'atte.[1]
Rimanere nell'atto.
Interdetto, sorpreso.
  • Aremanè' nghe la faccia tajjàte.[1]
Restare con la faccia tagliata.
Scornato.
  • Aremètte' lu lèvete[1]
Compiere un lavoro che darà frutto a suo tempo.
  • Arepijjà' sópr' a la gròppe de lu lèbbre.[2]
Affaticarsi a riavere ciò che è stato perduto.
  • Areterà' le mandìle.[2]
Ritirare la tovaglia.
Cessare di essere splendido.
  • Attaccà' 'na còs' a ll'acque.[2]
Attaccare una cosa all'acqua.
Non farne niente.
  • C – i – á passate Crište de jurne![5]
C'è passato Cristo di giorno!
Che splendido paese, che magnifici paesi ameni, ridenti, fertili!
  • Calappe de 'mbìse.[6]
Fune di appeso.
Pendaglio da forca.
  • Camenà' nghe la còcce.[2]
Camminare ricurvo e a passi triti.
  • Candà' le còrne.[2]
Cantare le corna.
Modo basso. Rabbuffare: dir corna di uno
  • Càne sbattezzàte.[2]
Cane sbattezzato.
Persona intrattabile.
  • Cavaljiere de lu sóle.[2]
Cavalieri del sole.
Sfaccendati, che passano la giornata, col naso all'aria, ne' luoghi pubblici.
  • Cavalle de la strèhe.[2]
Cavallo della strega.
Persona sempre in moto per faccende.
  • Ce ne sta de jùorn' arrét a 'ssa mundágne.[2]
Ce ne stanno di giorni dietro questa montagna.
Non conviene affrettarsi.
  • Ce ne sta sètte pèste.[2]
Moltissimo; in senso dispregiativo.
  • Chi sci lu fije? [2]
Di chi sei il figlio?
  • Cóme se jji' avésse 'nghiuvàte Criste![7]
Come se io avessi inchiodato Cristo!
Come se l'ira celeste si fosse riversata tutta su di me, quasi fossi il solo a meritarla, tante sono le disgrazie che mi colpiscono.
  • Crà e ccrà, e cquélle che s'á da fa' nun że fa.[8]
Domani e domani, e quello che si ha da fare non si fa.
  • Dì' a la cannéle.[9]
Dire alla candela.
Partecipare a un'asta.
  • È nu sa' Lluige Cunżahe nghe le pestóle 'n żaccòcce.[8]
È un San Luigi Gonzaga con le pistole in tasca.
L'aspetto mite e innocente cela un furbo di sette cotte; un ipocrita.
  • È 'na quèrce (o cèrca o cèrqua) d'óme.[10]
È una quercia d'uomo.
È un pezzo d'uomo.
  • É ppapp' e ppane 'nfusse (o 'mbusse).[11]
È pappa e pan bagnato.
È lo stesso, è la stessa cosa.
  • E ttu pijje lu dïàvele e mmìttele carciarate![12]
E tu prendi il diavolo e mettilo in carcere!
Non c'è niente da fare, non c'è soluzione, con chi prendersela?.
  • È ttutte fjje de 'na quèrce (o cèrca o cèrqua) mámme.[13]
È tutto figlio di una quercia mamma.
Detto con ironia: è in tutto e per tutto la copia esatta dei suoi genitori.
  • Fa' Berlicch' e bberlòcche.[14]
Fare Berlicche e Berlocche.
Cambiare le carte in tavola, mancare alla parola data, non essere saldo nei propositi, sottrarsi a un impegno, temporeggiare accampando pretesti, procrastinare con raggiri.
  • Fa' l'amóre nghe le monèche.[15]
Fare l'amore con le monache.
Proporsi, volere l'impossibile.
  • Fá' nghe 'nu calappe 'nganne.[6]
Fare con una fune alla gola.
Fare per costrizione, del tutto controvoglia.
  • Fà' 'remurì' lu fóche.[16]
Far spegnere il fuoco (la casa).
Non prendere moglie rimanendo così senza discendenti.
  • Fàtte prime lu bòrre.[17]
Fatti prima l'abbozzo, la minuta.
Detto fra la canzonatura bonaria e il consiglio: Non fare le cose a casaccio, non parlare a vanvera.
Cheto cheto.
In fretta e furia.
Persone molto fiacche, inutili, inette.
  • Gióvene gióvene.[22]
Giovane giovane.
Da quando ero giovane, sebbene giovane.
  • Ha 'rmòrte lu fóche.[16]
Si è spento il fuoco (la casa).
È morto senza lasciare discendenti.
  • Ha truvate Crište a mméte' e la Madonn' a 'recòjje'.[23]
Ha trovato Cristo a mietere e la Madonna a spigolare.
Detto di nuora fortunata.
  • Jì' a durmì' a llètt'arrefàtte.[24]
Andare a dormire a letto rifatto.
Ottenere tutto senza impegno né sforzo alcuno, del tutto comodamente. "Se créde de jì' a durmì' a llètt'arrefàtte"[25] Crede di andare a dormire a letto rifatto: crede di poter ottenere quello che si propone senza impegnarsi.
  • Lòcche lòcche.[19]
Mogio mogio.
  • Lu vóve dice curnut' a ll'àsene.[26]
Il bue dice cornuto all'asino.
Senza dare nell'occhio.
  • Nen żà tené' tré cice 'm mócche.[27]
Non sa tenere tre ceci in bocca.
Spiffera tutto ai quattro venti, non sa tenere la bocca chiusa.
  • Nen żàccio né vacca né vvóve.[28]
Non so né vacca né bue.
Non so nulla di preciso.
  • Nu terremóte (o terramóte) de.[29]
Un terremoto di.
Una quantità enorme, straordinaria.
  • Nżuccará' le strunże.[30]
Inzuccherare le deiezioni.
Onorare gli immeritevoli. «I principi confettano gli stronzi.»
  • Ogne llégne fa fume.[31]
Ogni legno fa fumo.
Nessuno è senza difetti
Per tre ceci.
Per poco, per niente.
  • Pijá' asse pe' fehure.[32]
Prendere asso per figura.
Prendere una cantonata.
  • Pijà' 'na cepólle.[33]
Prendere una cipolla.
Inciampare, incespiscare.
  • Quélle che avanż' a lu cèrve.[34]
Quello che avanza al cervo.
Le corna, vale a dire: niente.
  • Remagnárs's' lu spute.[35]
Rimangiarsi la saliva.
Covar dentro, dissimulare.
  • Restá' sènża 'na májja.[36]
Restare senza una maglia.
Restare al verde, senza soldi.
  • Scin ca scin, ma ca scin 'n tutt no.[37]
Sì che sì, ma sì del tutto, no.
  • Sta 'bbone Rocche, sta 'bbone tutta la rocche.[38]
Sta bene Rocco, sta bene tutto il resto.
  • Šta' nghe ll'ánem' a le dinde.[39]
Essere esausto, logoro, sfinito, stremato.
  • Sunà' lu bìfere.[40]
Suonare il piffero.
Fare la spia.
Tana di volpi.
Camera piena di fumo. Le volpi abitano luoghi reconditi e oscuri.
Tieni mente!
Per esprimere meraviglia, stupore: Ma tu guarda! Vedi vedi! Senti!
Un passo dopo l'altro.
  • Tutte 'nghe 'na bòtte.[43]
Tutto con (in) un botto
All'improvviso
  • Tra bócche e nase.[44]
Tra bocca e naso.
Vicinissimo
  • Tuccá' lu culo a le cecàle.[45]
Toccare il culo alle cicale.
Dare il pretesto per poter parlare a chi non aspetta altro.
  • Ùocchie 'ngristallìte.[46]
Occhi lucidi, riflettenti come cristallo.
Di chi soffre dolori di testa o è sfinito dalla tubercolosi.
  • Vénga tarde e vénga 'bbone.[47]
Venga tardi, ma venga bene.
  • Viaggiá' clu cavàllo de san Frangìsche.[48]
Viaggiare con il cavallo di san Francesco.
A piedi.
Zappa e pota.
Nome di un piccolo uccello della specie delle calandre che verso la fine dell'inverno fa udire il suo canto e sembra dire al contadino: Zappa e pota![50]
  1. a b c d e Citato, con spiegazione, in Finamore 1880, p. 255.
  2. a b c d e f g h i j k l m Citato, con spiegazione, in Finamore 1880, p. 256.
  3. Citato in Finamore 1880, p. 194.
  4. Coltivazione foraggera, Cfr. ferrana, treccani.it.
  5. Citato in Finamore 1893, p. 174.
  6. a b Citato in Finamore 1893, p. 163.
  7. Citato in Finamore 1880, p. 257.
  8. a b Citato in Finamore 1880, p. 257.
  9. Citato in Finamore 1893, p. 183.
  10. Citato, con spiegazione, in Finamore 1880, p. 144.
  11. Citato in Finamore 1893, p. 227.
  12. Citato in Finamore 1893, p. 183.
  13. Citato in Finamore 1880, p. 144.
  14. Citato in Finamore 1893, p. 145.
  15. Citato in Finamore 1880, p. 258.
  16. a b Citato in Finamore 1880, p. 52.
  17. Citato in Finamore 1880, p. 60.
  18. a b Citato, con traduzione, in Verratti, p. 130.
  19. a b c Citato, con traduzione, in Verratti, p. 130.
  20. Carne murtacine: carne stracca (Cfr.) Finamore 1893, p. 6), di animale morto da sé (Cfr.) Finamore 1893, p. 223)
  21. Citato in Finamore 1893, p. 223.
  22. Citato, con spiegazione, in Finamore 1893, p. 19.
  23. Citato, con traduzione e spiegazione, in Gennaro Finamore, Vocabolario dell'uso abruzzese, p. 174.
  24. Citato in Finamore 1880, p. 50.
  25. In Finamore 1880, p. 50.
  26. Citato in Finamore 1880, p. 259.
  27. a b Citato in Finamore 1893, p. 167.
  28. Citato, con spiegazione, in Finamore 1880, p. 206.
  29. Citato in Finamore 1880, p. 198.
  30. Citato, con spiegazione, in Finamore 1880, p. 260.
  31. Citato in Finamore 1880, p. 95.
  32. Citato in Finamore 1893, p. 139.
  33. Citato, con spiegazione, in Finamore 1893, p. 160.
  34. Citato in Finamore 1880, p. 261.
  35. Citato, con spiegazione, in Finamore 1880, p. 147.
  36. Citato in Finamore 1880, p. 108.
  37. Citato in Proverbi abruzzesi: "Scin ca scin, ma ca scin 'n tutt no", chietitoday.it, 27 giugno 2016.
  38. Citato in Proverbi abruzzesi: "Sta 'bbone Rocche, sta 'bbone tutta la rocche", chietitoday.it, 26 giugno 2016.
  39. Citato in Finamore 1893, p. 182.
  40. Citato, con spiegazione, in Finamore 1880, p. 60.
  41. Citato, con traduzione e spiegazione, in Finamore 1880, p. 195.
  42. Citato in Finamore 1893, p. 218.
  43. Citato in Finamore 1893, p. 146.
  44. Citato, con spiegazione, in Finamore 1880, p. 261.
  45. Citato in Finamore 1880, p. 82.
  46. Citato in Finamore 1880, p. 125.
  47. Citato in Proverbi abruzzesi: "Vénga tarde e vénga 'bbone", chietitoday.it, 30 agosto 2016.
  48. Citato in Finamore 1880, p. 71.
  49. Citato in Finamore 1893, p. 319.
  50. Cfr. Finamore 1893, p. 319.

Bibliografia

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Voci correlate

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