Modi di dire abruzzesi
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A
modifica- A or' e mmumènde.[1]
- Ora ed a momenti.
- Incessantemente.
- A ttèrne sécche.[2]
- A terno secco.
- Severamente. Senza salvar niente.
- A ttòzz' e buccóne.[2]
- A pezzi e a bocconi.
- Addó' s'è suppuzzàte?[3]
- Dove si è inabissato?
- Detto con ira: Dove si è imboscato? Dove sarà mai? Dove si sarà mai nascosto?
- Allègre, àsene mè', ca t' àjje sumenàte la ferràjene.[1]
- Allegro, asino mio, che ti ho seminato la ferrana.[4]
- Detto a chi per bisogni attuali promette soccorso in futuro.
- Aremanè' nell'atte.[1]
- Rimanere nell'atto.
- Interdetto, sorpreso.
- Aremanè' nghe la faccia tajjàte.[1]
- Restare con la faccia tagliata.
- Scornato.
- Aremètte' lu lèvete[1]
- Compiere un lavoro che darà frutto a suo tempo.
- Arepijjà' sópr' a la gròppe de lu lèbbre.[2]
- Affaticarsi a riavere ciò che è stato perduto.
- Areterà' le mandìle.[2]
- Ritirare la tovaglia.
- Cessare di essere splendido.
- Attaccà' 'na còs' a ll'acque.[2]
- Attaccare una cosa all'acqua.
- Non farne niente.
C
modifica- C – i – á passate Crište de jurne![5]
- C'è passato Cristo di giorno!
- Che splendido paese, che magnifici paesi ameni, ridenti, fertili!
- Calappe de 'mbìse.[6]
- Fune di appeso.
- Pendaglio da forca.
- Camenà' nghe la còcce.[2]
- Camminare ricurvo e a passi triti.
- Candà' le còrne.[2]
- Cantare le corna.
- Modo basso. Rabbuffare: dir corna di uno
- Càne sbattezzàte.[2]
- Cane sbattezzato.
- Persona intrattabile.
- Cavaljiere de lu sóle.[2]
- Cavalieri del sole.
- Sfaccendati, che passano la giornata, col naso all'aria, ne' luoghi pubblici.
- Cavalle de la strèhe.[2]
- Cavallo della strega.
- Persona sempre in moto per faccende.
- Ce ne sta de jùorn' arrét a 'ssa mundágne.[2]
- Ce ne stanno di giorni dietro questa montagna.
- Non conviene affrettarsi.
- Ce ne sta sètte pèste.[2]
- Moltissimo; in senso dispregiativo.
- Chi sci lu fije? [2]
- Di chi sei il figlio?
- Cóme se jji' avésse 'nghiuvàte Criste![7]
- Come se io avessi inchiodato Cristo!
- Come se l'ira celeste si fosse riversata tutta su di me, quasi fossi il solo a meritarla, tante sono le disgrazie che mi colpiscono.
- Crà e ccrà, e cquélle che s'á da fa' nun że fa.[8]
- Domani e domani, e quello che si ha da fare non si fa.
D
modifica- Dì' a la cannéle.[9]
- Dire alla candela.
- Partecipare a un'asta.
E
modifica- È nu sa' Lluige Cunżahe nghe le pestóle 'n żaccòcce.[8]
- È un San Luigi Gonzaga con le pistole in tasca.
- L'aspetto mite e innocente cela un furbo di sette cotte; un ipocrita.
- È 'na quèrce (o cèrca o cèrqua) d'óme.[10]
- È una quercia d'uomo.
- È un pezzo d'uomo.
- É ppapp' e ppane 'nfusse (o 'mbusse).[11]
- È pappa e pan bagnato.
- È lo stesso, è la stessa cosa.
- E ttu pijje lu dïàvele e mmìttele carciarate![12]
- E tu prendi il diavolo e mettilo in carcere!
- Non c'è niente da fare, non c'è soluzione, con chi prendersela?.
- È ttutte fjje de 'na quèrce (o cèrca o cèrqua) mámme.[13]
- È tutto figlio di una quercia mamma.
- Detto con ironia: è in tutto e per tutto la copia esatta dei suoi genitori.
F
modifica- Fa' Berlicch' e bberlòcche.[14]
- Fare Berlicche e Berlocche.
- Cambiare le carte in tavola, mancare alla parola data, non essere saldo nei propositi, sottrarsi a un impegno, temporeggiare accampando pretesti, procrastinare con raggiri.
- Fa' l'amóre nghe le monèche.[15]
- Fare l'amore con le monache.
- Proporsi, volere l'impossibile.
- Fá' nghe 'nu calappe 'nganne.[6]
- Fare con una fune alla gola.
- Fare per costrizione, del tutto controvoglia.
- Fà' 'remurì' lu fóche.[16]
- Far spegnere il fuoco (la casa).
- Non prendere moglie rimanendo così senza discendenti.
- Fàtte prime lu bòrre.[17]
- Fatti prima l'abbozzo, la minuta.
- Detto fra la canzonatura bonaria e il consiglio: Non fare le cose a casaccio, non parlare a vanvera.
- Fitte fitte.[18]
- Cheto cheto.
- Furia furie.[19]
- In fretta e furia.
G
modifica- Persone molto fiacche, inutili, inette.
- Gióvene gióvene.[22]
- Giovane giovane.
- Da quando ero giovane, sebbene giovane.
H
modifica- Ha 'rmòrte lu fóche.[16]
- Si è spento il fuoco (la casa).
- È morto senza lasciare discendenti.
- Ha truvate Crište a mméte' e la Madonn' a 'recòjje'.[23]
- Ha trovato Cristo a mietere e la Madonna a spigolare.
- Detto di nuora fortunata.
J
modifica- Jì' a durmì' a llètt'arrefàtte.[24]
- Andare a dormire a letto rifatto.
- Ottenere tutto senza impegno né sforzo alcuno, del tutto comodamente. "Se créde de jì' a durmì' a llètt'arrefàtte"[25] Crede di andare a dormire a letto rifatto: crede di poter ottenere quello che si propone senza impegnarsi.
L
modifica- Lòcche lòcche.[19]
- Mogio mogio.
- Lu vóve dice curnut' a ll'àsene.[26]
- Il bue dice cornuto all'asino.
M
modifica- Masca masche.[18]
- Senza dare nell'occhio.
N
modifica- Nen żà tené' tré cice 'm mócche.[27]
- Non sa tenere tre ceci in bocca.
- Spiffera tutto ai quattro venti, non sa tenere la bocca chiusa.
- Nen żàccio né vacca né vvóve.[28]
- Non so né vacca né bue.
- Non so nulla di preciso.
- Nu terremóte (o terramóte) de.[29]
- Un terremoto di.
- Una quantità enorme, straordinaria.
- Nżuccará' le strunże.[30]
- Inzuccherare le deiezioni.
- Onorare gli immeritevoli. «I principi confettano gli stronzi.»
O
modifica- Ogne llégne fa fume.[31]
- Ogni legno fa fumo.
- Nessuno è senza difetti
P
modifica- Pe' tré ccice.[27]
- Per tre ceci.
- Per poco, per niente.
- Pijá' asse pe' fehure.[32]
- Prendere asso per figura.
- Prendere una cantonata.
- Pijà' 'na cepólle.[33]
- Prendere una cipolla.
- Inciampare, incespiscare.
Q
modifica- Quélle che avanż' a lu cèrve.[34]
- Quello che avanza al cervo.
- Le corna, vale a dire: niente.
R
modifica- Remagnárs's' lu spute.[35]
- Rimangiarsi la saliva.
- Covar dentro, dissimulare.
- Restá' sènża 'na májja.[36]
- Restare senza una maglia.
- Restare al verde, senza soldi.
S
modifica- Scin ca scin, ma ca scin 'n tutt no.[37]
- Sì che sì, ma sì del tutto, no.
- Sta 'bbone Rocche, sta 'bbone tutta la rocche.[38]
- Sta bene Rocco, sta bene tutto il resto.
- Šta' nghe ll'ánem' a le dinde.[39]
- Essere esausto, logoro, sfinito, stremato.
- Sunà' lu bìfere.[40]
- Suonare il piffero.
- Fare la spia.
T
modifica- Tána de hulpe.[41]
- Tana di volpi.
- Camera piena di fumo. Le volpi abitano luoghi reconditi e oscuri.
- Tî mmènde![42]
- Tieni mente!
- Per esprimere meraviglia, stupore: Ma tu guarda! Vedi vedi! Senti!
- Tòcca tòcche.[19]
- Un passo dopo l'altro.
- Tutte 'nghe 'na bòtte.[43]
- Tutto con (in) un botto
- All'improvviso
- Tra bócche e nase.[44]
- Tra bocca e naso.
- Vicinissimo
- Tuccá' lu culo a le cecàle.[45]
- Toccare il culo alle cicale.
- Dare il pretesto per poter parlare a chi non aspetta altro.
U
modifica- Ùocchie 'ngristallìte.[46]
- Occhi lucidi, riflettenti come cristallo.
- Di chi soffre dolori di testa o è sfinito dalla tubercolosi.
V
modifica- Vénga tarde e vénga 'bbone.[47]
- Venga tardi, ma venga bene.
- Viaggiá' clu cavàllo de san Frangìsche.[48]
- Viaggiare con il cavallo di san Francesco.
- A piedi.
Z
modifica- Zapp'-e-ppuote.[49]
- Zappa e pota.
- Nome di un piccolo uccello della specie delle calandre che verso la fine dell'inverno fa udire il suo canto e sembra dire al contadino: Zappa e pota![50]
Note
modifica- ↑ a b c d e Citato, con spiegazione, in Finamore 1880, p. 255.
- ↑ a b c d e f g h i j k l m Citato, con spiegazione, in Finamore 1880, p. 256.
- ↑ Citato in Finamore 1880, p. 194.
- ↑ Coltivazione foraggera, Cfr. ferrana, treccani.it.
- ↑ Citato in Finamore 1893, p. 174.
- ↑ a b Citato in Finamore 1893, p. 163.
- ↑ Citato in Finamore 1880, p. 257.
- ↑ a b Citato in Finamore 1880, p. 257.
- ↑ Citato in Finamore 1893, p. 183.
- ↑ Citato, con spiegazione, in Finamore 1880, p. 144.
- ↑ Citato in Finamore 1893, p. 227.
- ↑ Citato in Finamore 1893, p. 183.
- ↑ Citato in Finamore 1880, p. 144.
- ↑ Citato in Finamore 1893, p. 145.
- ↑ Citato in Finamore 1880, p. 258.
- ↑ a b Citato in Finamore 1880, p. 52.
- ↑ Citato in Finamore 1880, p. 60.
- ↑ a b Citato, con traduzione, in Verratti, p. 130.
- ↑ a b c Citato, con traduzione, in Verratti, p. 130.
- ↑ Carne murtacine: carne stracca (Cfr.) Finamore 1893, p. 6), di animale morto da sé (Cfr.) Finamore 1893, p. 223)
- ↑ Citato in Finamore 1893, p. 223.
- ↑ Citato, con spiegazione, in Finamore 1893, p. 19.
- ↑ Citato, con traduzione e spiegazione, in Gennaro Finamore, Vocabolario dell'uso abruzzese, p. 174.
- ↑ Citato in Finamore 1880, p. 50.
- ↑ In Finamore 1880, p. 50.
- ↑ Citato in Finamore 1880, p. 259.
- ↑ a b Citato in Finamore 1893, p. 167.
- ↑ Citato, con spiegazione, in Finamore 1880, p. 206.
- ↑ Citato in Finamore 1880, p. 198.
- ↑ Citato, con spiegazione, in Finamore 1880, p. 260.
- ↑ Citato in Finamore 1880, p. 95.
- ↑ Citato in Finamore 1893, p. 139.
- ↑ Citato, con spiegazione, in Finamore 1893, p. 160.
- ↑ Citato in Finamore 1880, p. 261.
- ↑ Citato, con spiegazione, in Finamore 1880, p. 147.
- ↑ Citato in Finamore 1880, p. 108.
- ↑ Citato in Proverbi abruzzesi: "Scin ca scin, ma ca scin 'n tutt no", chietitoday.it, 27 giugno 2016.
- ↑ Citato in Proverbi abruzzesi: "Sta 'bbone Rocche, sta 'bbone tutta la rocche", chietitoday.it, 26 giugno 2016.
- ↑ Citato in Finamore 1893, p. 182.
- ↑ Citato, con spiegazione, in Finamore 1880, p. 60.
- ↑ Citato, con traduzione e spiegazione, in Finamore 1880, p. 195.
- ↑ Citato in Finamore 1893, p. 218.
- ↑ Citato in Finamore 1893, p. 146.
- ↑ Citato, con spiegazione, in Finamore 1880, p. 261.
- ↑ Citato in Finamore 1880, p. 82.
- ↑ Citato in Finamore 1880, p. 125.
- ↑ Citato in Proverbi abruzzesi: "Vénga tarde e vénga 'bbone", chietitoday.it, 30 agosto 2016.
- ↑ Citato in Finamore 1880, p. 71.
- ↑ Citato in Finamore 1893, p. 319.
- ↑ Cfr. Finamore 1893, p. 319.
Bibliografia
modifica- Vittore Verratti, Fonologia e morfologia del volgare abruzzese, Cooperativa Editorale Tipografica, Lanciano, 1968.
- Gennaro Finamore, Vocabolario dell'uso abruzzese, presso Rocco Carabba, Lanciano, 1880.
- Gennaro Finamore, Vocabolario dell'uso abruzzese, Tipografia dello Stabilimento S. Lapi, Città di Castello, 18932.