Mario Maffucci
autore televisivo, dirigente televisivo e giornalista italiano
Mario Maffucci (1939 – vivente), giornalista, autore televisivo e dirigente televisivo italiano.
Intervista di Giovanna Cavalli, corriere.it, 17 gennaio 2025.
- [Su Adriano Celentano, in riferimento alla sua conduzione di Fantastico 8] Serviva un personaggio carismatico come Baudo, ma fuori dallo schema televisivo. E in quel momento Adriano era campione di incassi. Il direttore generale Biagio Agnes osservò: "Ma non sa fare tv". "Glielo insegno io". [«Alla puntata d'esordio [...] andò in onda la prima, leggendaria e lunghissima pausa»] Un ammiratore gli urlò: "Adrianooo sei forte!". Lui si bloccò. Muto. In diretta. [...] Da dietro le telecamere mi sbracciai, sperando che si riprendesse. Niente. Così anticipai il blocco pubblicitario. Nella pausa andai a parlargli. "Adriano, ti prego, fai qualcosa". [...] Era svuotato, scarico. Lo show ripartì, ma senza ritmo. [...] A fine puntata gli dissi: "È andata malissimo". [...] La mattina dopo mi telefonò Agnes. Pensai: "Adesso arriva la mazzata". Disse: "Ho parlato con Ciriaco". [«De Mita»] Mi si gelò il sangue. [...] "Ha detto che Fantastico gli sembra interessante".
- [Su Biberon] I vertici mi convocarono prima del debutto: "Nel copione ci sono delle criticità". Ovvero l'imitazione del permalosissimo De Mita che parlava con la d al posto della t. E una battuta su Maria Pia Fanfani e i marinai. Proposero di registrare la puntata. Mi opposi, minacciando le dimissioni. E salvai la diretta. [«De Mita si arrabbiò?»] No, capì che avrebbe aumentato la sua popolarità. Andreotti andò addirittura al Salone Margherita e duettò con il suo sosia Oreste Lionello, una serata memorabile.
- [«Nel 1986 Beppe Grillo a Fantastico 7 fece la battuta: "Se in Cina sono tutti socialisti, a chi rubano?"»] Baudo si scusò in diretta. Mentre Celentano, collegato al telefono, sghignazzava. Ammettiamolo, quella sera godettero in molti.
- [Su Raimondo Vianello, in riferimento alla sua conduzione del Festival di Sanremo 1998] Mi disse: "Baudo aveva la bionda e la bruna, io avrò la bella e la brutta". Ero perplesso. "Non ti sarà facile trovare una che accetti quella parte". "Ce l'ho. La brutta sarà la Pivetti. Non quella che sta alla Camera [Irene Pivetti], ma sua sorella, che è pure intelligente". La bella invece era Eva Herzigová, Vianello era pazzo di lei. [...] A tre ore dalla messa in onda mi chiamarono disperati. "Veronica ha una crisi di nervi, non vuole più farlo". Aveva letto il suo copione e solo allora aveva capito il suo ruolo. "Raimondo, ma non le avevi detto niente?". "Beh, in effetti no. Ora vado". Trovò le parole giuste e la Pivetti salì sul palco.
- [Sul Festival di Sanremo 2000] Accanto a Fabio Fazio ci voleva un personaggio internazionale. Proposi Luciano Pavarotti. Amava Sanremo, accettò subito. [«Però»] Si mise di mezzo Nicoletta Mantovani, che gli impedì di cantare sul palco, per non bruciare il Pavarotti & Friends di giugno. "Faccio come dice lei". Così Luciano fu soltanto un valletto. Un disastro.
- [«E quando nel 1991 Benigni si gettò addosso a Raffaella Carrà a Fantastico 12?»] Il giorno dopo mi chiamò il dg Pasquarelli. "Si rende conto? Come è stato possibile?". "Sa, i comici sono come i bambini, dicono e fanno quello che gli viene in mente". Si arrabbiò ancora di più. Io invece ero contentissimo: avevo visto gli ascolti.
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