Il verdetto (film 1982)
film drammatico del 1982 diretto da Sidney Lumet
Il verdetto
Titolo originale |
The Verdict |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1982 |
Genere | drammatico, giudiziari |
Regia | Sidney Lumet |
Sceneggiatura | David Mamet e Jay Presson Allen |
Produttore | David Brown, Richard D. Zanuck |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il verdetto, film statunitense del 1982 con Paul Newman, regia di Sidney Lumet.
Addetto veglia funebre: Signora, questo è Galvin, un nostro caro amico e un valentissimo avvocato.
Frank Galvin: Condoglianze, è vergognoso quello che è accaduto a suo marito, ci vedevamo sempre al circolo, era una persona magnifica, sa... criminale, davvero criminale quello che è successo.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Dubito molto che il caso andrà mai in giudizio.[1] (Frank Galvin)
- I deboli devono avere chi combatte per loro. (Frank Galvin)
- [Riferendosi ai deboli.] La Corte non esiste per dargli giustizia, la Corte esiste proprio per dargli un'occasione di giustizia. (Frank Galvin)
- Voi altri, siete tutti uguali precisi, i dottori in ospedale, lei dite tutti "che non farò per voi", e poi ci mettete nelle peste e allora "abbiamo fatto tutto il possibile, ci dispiace tanto", e la gente come noi finisce che vive dei vostri sbagli per il resto della sua vita. (Kevin Doneghy)
- Siete tutti della stessa risma, non vi frega di chi graffiate, a voi vi frega solo del dollaro, siete un branco di troie, non avete ne umanità ne niente, siete un branco di troie. (Maureen Rooney)
- [Rivolgendosi al giudice Hoyle] So tutto di lei, non sfondava come avvocato, faceva il portare d'acqua per dei politicastri e lo fa ancora, so tutto. (Frank Galvin)
- Noi per lo più nella vita ci sentiamo smarriti. Diciamo: "Ti prego, Dio, dicci che cos'è giusto, dicci che cos'è vero". E non esiste giustizia. Il ricco vince e il povero è impotente. Ci sentiamo... stanchi di sentire le menzogne della gente. E con il tempo diventiamo morti. Un po' morti, sì... considerando noi stessi... come vittime. E ci diventiamo vittime. Diventiamo... diventiamo deboli. Dubitiamo di noi, di ogni nostro principio. Dubitiamo delle nostre istituzioni. E dubitiamo della legge. Ma oggi voi siete la legge. [Si avvicina ai giurati] Voi siete la legge, non i libri, non gli avvocati, non una statua di marmo... o l'apparato della Corte. Quelli sono solo simboli del nostro desiderio di essere giusti. Ma essi sono... sono di fatto una preghiera. Sono una fervente, una spaventata preghiera. Nella mia religione si dice: agisci come se avessi fede. E la fede, la fede ti sarà data. Se... se dobbiamo avere fede nella giustizia... ci basta solo di credere in noi stessi... e agire con giustizia. E credo che ci sia giustizia nei nostri cuori. (Frank Galvin)
Note
modifica- ↑ Ultime parole famose, infatti il caso andrà in giudizio.
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