Equus (film)
Equus
Titolo originale |
Equus |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1977 |
Genere | Drammatico, Psichiatria |
Regia | Sidney Lumet |
Sceneggiatura | Peter Shaffer |
Produttore | Elliott Kastner, Lester Persky |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Equus, film statunitense del 1977 con Richard Burton, regia di Sidney Lumet.
E dopo a quanto dice si abbracciano l'animale affonda il muso umido nella sua guancia, e stanno così al buio per un'ora come una coppia di innamorati. In tutto ciò la cosa più assurda è che io penso al cavallo non al ragazzo, al cavallo e a quello che si sforza di fare. Ho davanti agli occhi quella grande testa che lo bacia con la sua bocca incatenata cercando di trasmettere attraverso il metallo un suo qualche desiderio che non ha niente a che vedere col nutrimento o con la procreazione. Che cosa può desiderare? Di non essere più un cavallo? Di non restare in eterno legato a quei vincoli genetici? E' possibile che un cavallo in un momento che a noi sfugge assumi tutte le sue sofferenze, i colpi di frusta di sperone che sono il suo pane quotidiano trasformando il tutto in angoscia che se ne fa dell' angoscia un cavallo. Vedete mi ci perdo. A che servono mi chiedo certi interrogativi a uno stremato psichiatra di un ospedale di provincia. Sono peggio che inutili, sono in realtà sovversivi. Il fatto è che anch'io addosso ho quella testa di cavallo imbrigliata dal morso di vecchi linguaggi e di pregiudizi tesa a evadere in un modo tutto nuovo di essere la cui esistenza sospetto ma che non vedo perché la mia educazione sentimentale mi pone in un angolo sbagliato. Io non riesco a saltare perché me lo impedisce il morso e non ne ho la forza. I miei cavalli vapore se preferite sono scarsi. La sola cosa certa è questa, la testa di un cavallo è una cosa sconosciuta per me, io mi occupo di teste di bambini che dovrebbero essere più complicate, almeno per quanto riguarda il mio settore, ma in tutto questo il ragazzo non c'entra, i dubbi esistono da anni e seguitano ad accumularsi in questo triste posto ed è stato proprio questo caso estremo che li ha scatenati, la sua enormità. Questo è il punto comunque qualunque sia la ragione questi dubbi non sono solo preoccupanti ma intollerabili. Scusatemi sono stato un po' confuso, comincerò dal principio in ordine. (Martyn Dysart)
Frasi
Citazioni in ordine temporale.
- Se lei conoscesse Dio, saprebbe che cos'è il demonio. Non è rappresentato certo da quello che dicono mamma e papà. Il demonio esiste, una parola antiquata forse, ma anche una realtà. (Dora Strang)
- Che si può fare di peggio a un essere umano che togliergli i suoi idoli. (Martyn Dysart)
- La passione, vedete, un medico la può distruggere, non la può creare. (Martyn Dysart)
Dialoghi
Citazioni in ordine temporale.
- Dora Strang: Una volta ricordo di avergli detto una cosa strana dottore, lei lo sa che quando la cavalleria cristiana arrivò nel nuovo mondo i pagani pensarono che cavallo e cavaliere fossero tutt'uno.
Martin Dysart: Tutt'uno!
Dora Strang: Sì.
Martin Dysart: Naturale.
Dora Strang: Li credettero addirittura degli dei.
- Martin Dysart: E ora dimmi perché Equus è in catene?
Alan Strang: Per i peccati del mondo.
Martin Dysart: E cosa ti dice?
Alan Strang: Io ti vedo, io ti salverò.
Martin Dysart: Come?
Alan Strang: Ti porto via, due saremo uno.
Martin Dysart: Cavallo e cavaliere, un solo animale?
Alan Strang: Una persona.
D'accordo, lo solleverò dalla sua sofferenza e poi non si sentirà più diverso dagli altri e poi credete che certi sentimenti si possono riapplicare come cerotti su altri obiettivi di nostra scelta? Guardatelo posso anche desiderare di fare di lui un ardente marito un cittadino timorato adoratore di un Dio astratto e unigenito, ma più probabilmente io farò di lui soltanto un'ombra; guarirò le piaghe del suo corpo cancellerò i lividi impressi nella sua mente dalle criniere al vento. Fatto questo, lo metterò a cavallo di uno scooter e lo manderò a scorrazzare in un mondo di cemento e mai più toccherà il manto di un cavallo. C'è da credere che accoglierà tra le gambe solo carne autorizzata, ma dubito che lo farà con molta passione. La passione, vedete, un medico la può distruggere, non la può creare. Non galopperà più i cavalli, non temano farai i tuoi risparmi mensili, cambierai lo scooter con un auto e passerai splendide domeniche a lucidarla, ogni tanto alla sala corse punterai la tua mezza sterlina sui cavalli che ormai per te non rappresenteranno nient'altro che piccole vincite o piccole perdite. Senza dubbio non proverai dolore. La sofferenza ti sarà ignota forse. E invece per me non è finita, la voce di Equus mi giungerà sempre dall'antro buio, perché io, perché io, spiega anzitutto me. E come posso se in ultima analisi non so che cosa faccio io in questo posto. Eppure seguito a compiere atti irreversibili. Io sto nel buio con una lama nella mano a colpire teste ancora, ancora più dei miei bambini ho bisogno di poter vedere nel buio. Che cos'è, che cosa rappresenta non posso crederlo decretato da Dio, non arrivo a tanto. A esso però devo inchinarmi e rendere omaggio. C'è ora nella mia bocca questa catena tagliente e non si può più togliere. (Martyn Dysart)