Andrej Dmitrievič Sacharov

fisico sovietico, premio Nobel per la pace nel 1975
(Reindirizzamento da Andrey Dmitrievich Sakharov)

Andrej Dmitrievič Sacharov (1921 – 1989), fisico sovietico.

Francobollo dedicato ad Andrej Sakharov
Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la pace (1975)

Citazioni modifica

  • Gorbaciov insiste tanto sull'importanza dei soviet elettivi, ma quando un soviet regionale ed uno di una Repubblica decidono liberamente in una terminata direzione e il loro volere non è rispettato, si tratta d'una contraddizione.[1]
  • Io considero particolarmente importante il superamento della divisione del mondo in gruppi contrapposti di stati, e quindi il processo di avvicinamento (di convergenza) del sistema socialista e capitalista.[2]
  • Io sono convinto che il «compito sommo» degli istituti umani, fra cui anche il progresso, sia quello non solo di preservare gli uomini da sofferenze inutili e da morte precoce, ma anche di conservare nell'uomo tutta la sua umanità: la gioia del lavoro svolto con l'intelligenza delle mani e della testa, la gioia del mutuo soccorso e di un rapporto felice con gli uomini e con la natura, la gioia della conoscenza dell'arte.[2]
  • La vita spirituale degli uomini, i loro impulsi profondi, la loro spinta all'azione sono le cose più difficili da prevedere, ma proprio da queste dipende la morte o la salvezza della civiltà.[3][2]
  • Penso che vadano sospese le Olimpiadi di Mosca, perché i Giochi non si possono svolgere in un Paese in guerra. E credo che l’Urss debba ritirare le sue truppe dall’Afghanistan, ponendo fine a un’invasione che è stato uno degli errori più gravi che i nostri dirigenti abbiano mai fatto, minando la credibilità del nostro Stato, rivelando con chiarezza il pericolo che una società totalitaria chiusa rappresenta per il mondo intero.[4]

Dall'intervista di Jean-Pierre Barou

in Sakharov: Gorbaciov sarà rovesciato, La Stampa, 26 gennaio 1989

  • Personalmente, penso che verrà rovesciato presto, e, insieme con lui, tutta quella parte del Paese che ha creduto alla perestrojka. Non scommetterei dieci rubli su Gorbaciov.
  • Non vediamo giungere alcun risultato materiale della perestrojka.
  • Il segreto militare e diplomatico è una nozione che dovrebbe essere soppressa.
  • Penso di non avere mai avuto la vocazione del capo. Mi sforzo sempre di non rappresentare altro che me stesso. La mia posizione cambia anche a seconda delle circostanze esterne.
  • Gorbaciov ne parla molto. Dichiara che stiamo restaurando gli ideali dell'epoca di Lenin. In realtà, instauriamo qualcosa di fondamentalmente diverso, perché non ritorneremo all'epoca di Lenin. Impossibile.
  • Riducendo i ranghi dell'esercito, Kruscev si era assunto grandi rischi. È per questo che l'hanno rovesciato. Ma grazie a lui abbiamo compiuto un formidabile passo in avanti.

Memorie modifica

  • Non credo nei dogmi, non mi piacciono le Chiese ufficiali (soprattutto quelle troppo legate allo Stato, quelle che si distinguono per la loro esteriorità puramente rituale, il fanatismo, l'intolleranza).
    Al tempo stesso non posso immaginarmi, non riesco a immaginarmi l'universo e la vita umana senza un principio che dia loro un significato, senza una fonte di «calore» spirituale esistente al di là della materia e delle sue leggi. Forse un tale modo di sentire può definirsi religioso. (p. 14)
  • I miei libri preferiti […] erano quelli di Jules Verne, così attraenti, pieni di umorismo e ricchi di informazioni geografiche: I figli del capitano Grant, L'isola misteriosa (grandioso libro sul lavoro dell'uomo e l'onnipotenza della scienza e della tecnica), Ventimila leghe sotto i mari, insomma, quasi tutto! (p. 37)
  • Io ero un bambino […] in certa misura egocentrico, profondamente chiuso in me stesso e asociale in modo patologico. Non ho quasi nulla da raccontare dei rapporti con i miei compagni negli anni della scuola. Uno di loro […] diceva delle cose che mi sorprendevano. Ad esempio:
    «È inutile che dicano che Lenin era buono, la sua frase preferita era: "Al mur-ro!"».
    (Lo diceva imitando anche l'erre moscia di Lenin.) (pp. 43-44)
  • […] David Samojlov, poeta splendido, forse il migliore poeta contemporaneo di tradizione classica, erede diretto della poesia russa del XIX secolo. (p. 392)

Messaggio modifica

Incipit modifica

Sono grato che mi sia stata offerta la possibilità di intervenire a questo tribunale e che gli sia stato attribuito il mio nome. Lo considero un riconoscimento dei meriti non solo miei personali, ma anche di tutti coloro che nel mio paese cercano, attraverso un'azione aperta, di far sì che i diritti dell'uomo vengano rispettati e, specialmente, di coloro che a causa di questa loro attività pagano di persona.

Citazioni modifica

  • Un'amnistia politica sarebbe un importantissimo fattore di cambiamento del clima morale e politico del nostro paese, un contributo decisivo ai principi della distensione sia interna sia internazionale. (p. 8)
  • È molto importante che il Tribunale si pronunci in difesa dei membri del gruppo sovietico di Amnesty International, arrestati rispettivamente nel 1974 e nel 1975 e in attesa del processo: Sergej Kovalev e Andrei Tverdokhlebov sono stati incriminati per la loro aperta e prolungata attività in nome dei diritti dell'uomo e per la libera informazione. (p. 9)

Explicit modifica

I prigionieri politici della Mordvinia mi hanno incaricato di intervenire al Tribunale a loro nome. Non posso nominarli per cognome, ma è mio dovere farmi interprete dei loro desideri.
Spero che il Tribunale richiami la massima attenzione della stampa danese e mondiale e diventi una tappa importante sulla via del rafforzamento della lotta per i diritti dell'uomo nell'URSS.

Citazioni su Andrej Sakharov modifica

  • Dove il potere nega, in forme palesi ma anche con mezzi occulti, la vera libertà, spuntano ogni tanto uomini ispirati come Andrej Sakharov e Marco Pannella che seguono la posizione spirituale più difficile che una vittima possa assumere di fronte al suo oppressore: il rifiuto passivo. Soli e inermi, essi parlano anche per noi. (Eugenio Montale)
  • Ho letto tempo fa che un uomo ha scelto a Mosca lo sciopero della fame. Si chiama Andrej Sackharov ed è un fisico famoso. Mi sembra importante che un uomo di scienza prenda l'arma di protesta che fu di Gandhi. (Eugenio Montale)
  • Lui almeno non ha potuto vedere come è finita la sua coraggiosa battaglia. Non saprà mai di aver contribuito a fare arricchire i nuovi ladruncoli democratici. (Ėduard Limonov)
  • Noi siamo con chiunque scelga l'arma della non violenza: si chiami in terra lontana, Andrej Sakharov, o più vicino a noi, Marco Pannella. (Eugenio Montale)
  • Sacharov è l'esempio tipico dell'intellettuale che non vuole nient'altro che ciò che tutti noi – compresi i critici del nostro sistema – pretendiamo, vale a dire esprimere la propria opinione. (Norbert Leser)
  • Sacharov era il nostro Mandela, e senza di lui potemmo fingere di metterci i crimini dell'Unione sovietica alle spalle senza mai affrontarli veramente. (Garri Kasparov)

Note modifica

  1. Citato in Sacharov critica Gorbaciov, La Stampa, 12 aprile 1988
  2. a b c Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  3. Da Il mondo attraverso mezzo secolo.
  4. Citato in Ezio Mauro, La Russia ha ancora paura di Sacharov, Repubblica.it, 4 settembre 2023.

Bibliografia modifica

  • Andrej Sakharov, Memorie, traduzione di Elena Gori Corti, SugarCo, Milano, 1990. ISBN 88-7198-035-2
  • Andrej Sakharov, Messaggio; citato in Le testimonianze del Tribunale Sacharov sulla violazione dei diritti dell'uomo nell'Unione Sovietica, a cura di Mario Corti, Cooperativa editoriale «La Casa di Matriona», Milano, 1976.

Altri progetti modifica