Larissa Iapichino

lunghista italiana

Larissa Iapichino (2002 — vivente), lunghista italiana.

Larissa Iapichino (2019)

Citazioni di Larissa Iapichino modifica

  Citazioni in ordine temporale.

"Io e mamma un legame senza parole"

Intervista di Enrico Sisti, la Repubblica, 23 luglio 2019, p. 35.

  • [Dopo la medaglia d'oro all'europeo Under-20] Non dormo da due notti, poi di giorno mi si chiudono gli occhi ma resto vigile come una sentinella. Chiamiamole... non so... vogliamo chiamarle emozioni?
  • La gara del lungo è un rebus, è un misto di potenza esplosiva e concentrazione zen: il miscuglio perfetto di segreti dell’anima e efficienza del corpo. Certo se avessi incontrato ragazze che saltavano così un anno fa, forse mi sarei sciolta e avrei perso energia al solo guardarle. Invece è accaduto il contrario. Più la gara era cattiva, più prendevo forza. E senza nemiche. In pedana nessuna è nemica dell'altra...
  • [Sul confronto con Fiona May] Lei era bellissima, io più potente. Lei saltava con quelle sue gambe infinite, io sono più composta in volo. No, non ci sono molte analogie, salvo che siamo madre e figlia e ci esprimiamo nella stessa lingua sportiva...

Larissa Iapichino a FqMagazine: "Io 'figlia d'arte' e predestinata? Le etichette non mi piacciono: sono io a scrivere il mio percorso, a prescindere dai successi di mamma Fiona"

Intervista di Francesco Canino, ilfattoquotidiano.it, 26 aprile 2022.

  • [«È più testarda o competitiva?»] Competitiva. Sono così dalla nascita, ero così anche da bimba. Quando andavo in giro con gli amici e scattava l'ora dele corse in bici, io gareggiavo con i maschi perché con le altre femmine vincevo facile.
  • [...] sono una che parla poco e, per quanto sembri paradossale, non mi piace stare troppo al centro dell’attenzione: più sto in disparte meglio è. [«E quando entra in uno stadio o in un'arena, con migliaia di occhi puntati addosso, come fa?»] Quando entro in campo è diverso: scatta il click e mi trasformo, ho voglia di gareggiare e di saltare il più lungo possibile e di superare le mie incertezze e le mie fragilità.
  • Ho sempre avuto un rapporto di grande accettazione dei miei limiti. Da piccola mi ripetevo che tutto era possibile, poi ho capito che non siamo supereroi e che arriva sempre una tacca che non puoi superare. E poi ho sperimentato i miei limiti più profondi con l'infortunio, una di quelle esperienze che ti forma e ti cambia per sempre.
  • [«È più pesante l'etichetta di "figlia d'arte" o quella di predestinata?»] Col tempo ho imparato a farmele scivolare entrambe addosso, a passarci sopra per non trasformarle in un peso. Ognuno è artefice del proprio destino e in questo caso dipende da me, provare a rendere possibili delle cose apparentemente straordinarie. È un percorso che devo scrivere io e che prescinde dal mio cognome o dalle imprese sportive di mia mamma.
  • Nel salto in lungo c'è una fase di volo che si chiama due e mezzo ed è la simulazione di una corsa in aria. [...] mi piace l'idea di leggerezza, mi piace l'idea che ognuno per raggiungere i propri sogni sia pronto a tutto, anche a correre in aria.

Larissa Iapichino è pronta a spiccare il volo

Intervista di Simone Mario Dagani, rivistaundici.com, 25 aprile 2024.

  • La pedana ti insegna a concentrare le energie per quando servono, a non dissiparle, sia mentalmente che fisicamente. Anche nella vita di tutti i giorni, se qualcosa o qualcuno ti drena le energie, meglio mandarlo via.
  • Quando scendo in pedana è come se i pensieri, anche quelli intrusivi, che arrivano sempre, venissero isolati. Accetto il mio destino, penso che ormai il lavoro è stato fatto e ansia e paura non hanno il potere di penalizzare la mia performance. Al momento del salto ovviamente bisogna tirare fuori tutto l'agonismo e dare il meglio di sé. Ma al tempo stesso cerco sempre di vivere quello che mi circonda con la massima tranquillità.
  • Quando inizio il riscaldamento ascolto musica [...] ma poi la spengo e non tolgo le cuffie. Così nessuno mi parla e posso rimanere nel mio mondo [...]. In gara, poi, quando un'avversaria mi sorpassa provo a non sprecare le energie pensando di reagire subito. Secondo me l'importante è saperle incanalare, le energie, nel momento in cui sali in pedana, perché capita di dover restare in gara per ore. In pista devi imparare a gestire le forza, la testa, e a saperti accendere nel momento giusto per esprimere la performance migliore.
  • Io all'inizio odiavo il salto, e infatti avrei voluto diventare un'ostacolista. Possiamo dire che è il salto in lungo che ha scelto me, non il contrario. All'inizio non ero molto brava, però poi a un certo punto il salto ha cominciato a venire naturale e sono arrivati i primi buoni risultati [...]. Nel frattempo ho provato un po' di tutto, ma le misure del salto in lungo erano davvero enormi, praticamente potevo competere con ragazze molto più grandi di me.

Altri progetti modifica