Dmitrij Vasilev

Dmitrij Vasilev (1945 – 2003), attore e attivista russo.

Da Aspettando un Messia, lo Zar

Intervista di Sergio Romano, La Stampa, 8 settembre 1991, p. 5.

Siamo contrari al parlamentarismo e al pluripartitismo. Le pagine più gloriose della nostra storia sono state scritte dalla monarchia.
Il nostro compito è quello di svegliare le coscienze affinché il popolo comprenda la sua storia. I comunisti l'hanno snaturata sovrapponendo la storia del partito a quello dello Stato. I democratici hanno corretto soltanto alcuni errori. Esiste una terza via: la verità nazionale. Non dimentichi che nel nostro Paese è stato commesso un genocidio morale che ha ucciso il desiderio di vivere, ridotto la vuta a pura esistenza.
[Su Aleksandr Isaevič Solženicyn] È considerato un genio, ma è in realtà un pubblicista con grandi capacità di lavoro.
A noi spetta il compito di individuare le istituzioni che dovranno, al momento opportuno, invitare in Russia un nuovo zar. A noi spetta preparare l'avvento. Ma perché giunga quel giorno occorre un miracolo.

A chi gli ricorda che l'organizzazione è stata recentemente abbandonata da una parte dei suoi membri, allude sorridendo alle manovre del Kgb. Ma i suoi avversari sostengono che fu proprio il Kgb negli scorsi anni il suo maggior finanziatore.
Ai suoi seguaci racconta con occhi guizzanti che la Russia poggia su tre pilastri: il trono, l'altare e il popolo; che la sua anima è stata confiscata e imprigionata dal potere bolscevico, dai complotti dell'Occidente, dai tentacoli dell'ebraismo internazionale; che lo zar tornerà un giorno al popolo russo come un messia e risanerà le sue ferite.
Capisco, vedendolo, che i baffi spioventi, i capelli lunghi e slavati, gli occhi guizzanti e il colore sgargiante dei vestiti sono gli ingredienti del personaggio che egli ama recitare: quello del boiaro in una grande opera russa del secolo scorso.
Quante persone, dopo avere atteso per settanta'anni il miracolo di Lenin, attendono oggi il miracolo di Vasilev? Pochissime, probabilmente. Ma l'epoca del comunismo defunto è propizia ai profeti, ai tribuni, ai santoni e ai piccoli leader carismatici. Vasilev, occorre ammetterlo, è fra quelli che recitano meglio la parte.