Thomas Browne

filosofo e scrittore britannico

Sir Thomas Browne (1605 – 1682), scrittore britannico.

Thomas Browne

Citazioni di Thomas Browne modifica

  • Ho spesso ammirato la via mistica di Pitagora e la magia segreta dei numeri.[1]
  • Quale canzone cantassero le sirene, o quale nome assumesse Achille quando si nascose tra le donne, per quanto problemi sconcertanti, non sono al di là di ogni congettura.[2]

Religio medici modifica

  • [...] noi portiamo dentro di noi quelle meraviglie che cerchiamo al di fuori di noi: vi è tutta l'Africa con i suoi prodigi in noi [...] (parte I, sez. 15, p. 101)
  • In breve, le cose sono tutte artificiali, poiché la natura è l'arte di Dio. (parte I, sez. 16, p. 103)
  • L'ostinazione in una cattiva causa, è nulla più che costanza in una buona. (parte I, sez. 25, p. 116)
  • La persecuzione è un mezzo cattivo e indiretto per render salda la religione [...] (parte I, sez. 25, p. 117)
  • Così noi siamo uomini, e non sappiamo come, vi è un qualcosa in noi che può esistere senza di noi e che esisterà dopo di noi, benché sia strano che non abbia una storia di ciò che era prima di noi, e non possa nemmeno dire in qual modo sia in noi penetrato. (parte I, sez. 36, p. 132)
  • Credere solo a ciò che è possibile non è fede ma solo filosofia.[3]
  • Il cuore dell'uomo è il luogo in cui vive il demonio; a volte sento un inferno dentro di me [...] (parte I, sez. 51, p. 152)
  • Non esiste strada o cammino già fatto per raggiungere la virtù [...] (parte I, sez. 55, p. 156)
  • Se tra quegli oggetti comunemente odiati uno ne esiste di cui io possa tranquillamente affermare che lo guardo con disprezzo e con scherno, questo è quel gran nemico della ragione, della virtù e della religione, che è la moltitudine; quel mostro numeroso, che preso nelle sue singole parti sembra composto d'uomini, di creature di Dio dotate della ragione, ma confuso insieme forma un'unica grossa bestia, e una mostruosità più prodigiosa dell'Idra; non è mancanza di carità chiamare stolti costoro, tale è l'appellativo che ricevono da tutti gli scrittori sacri, inserito da Salomone nella Scrittura canonica, ed è un punto di fede per noi pensarla così. E nel nome della moltitudine non includo solo la gente di qualità bassa e inferiore: vi è una plebaglia perfino tra la gente ben nata, una specie di menti plebee, la cui fantasia si muove con l'identica ruota; uomini proprio al livello stesso dei lavoratori manuali, sebbene la loro fortuna in un certo modo indori le loro infermità, e la loro borsa compensi la loro balordaggine. (parte II, sez. 1, pp. 162-163)
  • Nessun uomo può giustamente censurarne o condannarne un altro, poiché in verità nessun uomo ne conosce veramente un altro. (parte II, sez. 4, p. 170)
  • Io sarei contento se potessimo procreare come alberi senza congiunzione, o se ci fosse un altro modo di perpetuare la specie senza questa maniera meschina e volgare di unirsi. (II, 9)[3]
  • Quanto al mondo poi, per me esso non è un albergo ma un ospedale, un luogo fatto non già per viverci, ma per morire. (parte II, sez. 11, p. 183)

Citazioni su Thomas Browne modifica

  • [Su Dante Alighieri e Thomas Browne] [...] entrambi erano singolarmente privi di quel che noi moderni chiamiamo il senso del humour, quello spirito folletto, sublimità del terra a terra, che sembra appartenere agli ingegni minori. (Mario Praz)

Note modifica

  1. Citato in AA.VV., Il libro della matematica, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2020, p. 41. ISBN 9788858025857
  2. Da Hydriotaphia. Citato in E. A. Poe I Delitti della Rue Morgue.
  3. a b Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X

Bibliografia modifica

  • Thomas Browne, Religio medici, a cura di Vittoria Sanna, Adelphi, 2008. ISBN 9788845922701

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