Qualcosa è cambiato

film del 1997, diretto da James L. Brooks

Qualcosa è cambiato

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Titolo originale

As Good as It Gets

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1997
Genere commedia romantica, film a tematica LGBT, commedia drammatica, film commedia, film sentimentale, film drammatico
Regia James L. Brooks
Sceneggiatura Mark Andrus e James L. Brooks
Produttore Bridget Johnson, James L. Brooks, Kristi Zea
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note

Qualcosa è cambiato, film statunitense del 1997 con Jack Nicholson ed Helen Hunt, regia di James L. Brooks.

TaglineUna commedia che viene dal cuore e prende per il collo.

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • [Al cane, mentre sta buttandolo nel condotto dell'immondizia condominiale] Qui siamo a New York: se ce la fai qui, ce la puoi fare ovunque. (Melvin)
  • [A Simon, parlando di Frank Sachs] Quello che so è che finché si tiene i suoi pezzi ben abbottonati, e lontano da me, non me frega un emorroide di dove se la sbatte la sua mostra. Abbiamo finito di fare i bravi vicini, per ora? (Melvin)
  • [Al vicino di casa gay Simon che lo aveva disturbato mentre lavorava] Be' io lavoro sempre, quindi non deve mai, dico mai, interrompermi, ok? Neanche se c'è un incendio; neanche se dovesse sentire un tonfo provenire da casa mia e una settimana dopo venisse fuori una puzza che può essere solo quella di un cadavere in decomposizione, neanche se dovesse tenere un fazzoletto sulla faccia perché il fetore è così penetrante che le sembra di svenire: anche in quel caso non venga a casa mia a bussare. Oppure, se è la sera delle elezioni ed è tutto eccitato e vuole festeggiare perché uno sturasedere con cui esce è diventato il primo presidente finocchio degli Stati Uniti, e le chiederà di precipitarsi per averla tra i prati di Camp David, e lei vuole qualcuno con cui condividere il bel momento, anche in quel caso, non bussi, non tocchi codesta porta, mai, per nessuna ragione. Ci siamo capiti, cuoricino?
  • La gente che parla per metafore dovrebbe farmi uno shampoo allo scroto. (Melvin)
  • Noi viviamo e moriamo e le ruote della giostra continuano a girare. (Melvin)
  • [Ad una cameriera] Giusto quello di cui ha bisogno il mondo, una nuova attrice. (Melvin)
  • E se questo fosse il massimo? (Melvin)
  • [A Simon] Fai disonore alla depressione. (Melvin)
  • [Alla donna delle pulizie di Simon] Dove le hanno insegnato a parlare così? A Panama City, in un bar? "Marinero un poquito de pumpa-pumpa"!. Oppure è in fuga e ha strappato l'ultimo sorso al suo whiskey? Vada a vendere pazzie altrove, qui siamo già al completo. (Melvin)
  • Carol la cameriera, Simon la checca. (Melvin)
  • [In risposta a Carol, che stava cercando di consolare Simon] Non è vero. Alcuni di noi hanno grandi storie, bellissime storie ambientate su dei laghetti, piene di barche, di amici e di... ciambelle alla marinara. Certo, nessuno in questa macchina, ma per tanta gente questa è la vita: divertimento e ciambelle alla marinara. La cosa che rende tutto difficile non è che per te sia andata male. Ti fa più incazzare che per tanti altri sia andata bene. (Melvin)
  • [A Carol] Mi fai venire voglia di essere un uomo migliore. (Melvin)
  • [A Melvin] Un momento romantico ti ha mai portato a fare una cosa anche se sai che è una stupidaggine? (Carol)
  • [A Melvin] Quando sei venuto a fare colazione la prima volta che ti ho visto, ho pensato che eri un bell'uomo. Poi, certo, hai parlato. (Carol)
  • [A Melvin] L'arma migliore che hai dalla tua parte è la tua predisposizione a umiliarti. (Simon)
  • [A Carol] Sto molto meglio per terra, fuori da casa tua, seduto su un marciapiede che in qualsiasi altro posto che mi venga in mente o che immagini... no no no... ho... ho un po' esagerato: preferirei stare seduto dentro sui gradini perché non voglio finire con i piedi nel fango, a che servirebbe? (Melvin)
  • [A Melvin] Entra in casa, e per favore cerca di non rovinare tutto facendo il Melvin. (Carol)
  • [A Carol] Tu... io forse sono l'unica persona sulla faccia della Terra che sa che sei la donna più in gamba della Terra. Io forse sono l'unico che capisce e apprezza quanto tu sei straordinaria per ogni singola cosa che fai... per quello che fai con Spencer... "Spence"! E per ogni singolo pensiero che hai e per come dici quello che hai in mente e perché quello che dici è quasi sempre legato profondamente con l'essere onesti e buoni. Io... io credo che a molte persone sfugga questo di te e io le osservo e mi chiedo come fanno a non guardarti mentre gli porti da mangiare e sparecchi i loro tavoli senza capire che hanno appena incontrato la donna più straordinaria che esista? E il fatto che io lo capisco, mi fa sentire bene... con me stesso! (Melvin)

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Segretaria: Ma come fa a descrivere così bene una donna?
    Melvin: Penso ad un uomo, e gli tolgo razionalità ed affidabilità.
  • Carol: Ti va di ballare?
    Melvin: Be', c'ho pensato da quando ne hai parlato tu prima.
    Carol: [Carol si alza per andare a ballare] E allora?
    Melvin:[Melvin si siede] No... Io... non capisco questo posto mi hanno fatto comprare un abito nuovo e tu sei entrata con una specie di vestaglia, non capisco...
    [Carol si alza offesa dalla sedia]
    Melvin: Che c'è?... aspetta no no ferma, perché? che c'è?... perché? Insomma... ah... io non intendevo in quel senso, andiamo, rimettiti seduta, puoi sempre fulminarmi con lo sguardo, però fallo da seduta.
    Carol: Fammi un complimento Melvin, ne ho bisogno, presto. Tu non hai idea di quanto mi abbia ferito quello che mi hai appena detto.
    Melvin: Nel microsecondo in cui qualcuno si accorge di avere bisogno di te, minaccia di andarsene.
    Carol: Un complimento è una cosa carina detta a proposito di un'altra persona.
    Melvin: ...no...
    Carol: Adesso o mai più!
    Melvin: Ok! [Melvin fa segno a Carol con la mano di sedersi, Carol si siede]
    Carol: ...e devi crederci.
    Melvin: ...possiamo ordinare prima?
    Carol: ...ok.
    Melvin: [Melvin si guarda intorno] ...eh... [ad alta voce a un cameriere che stava ad un altro tavolo] due porzioni di granchi col guscio, un boccale di birra gelata, eh... [a bassa voce a Carol] patate al forno o fritte?
    Carol: [a bassa voce] ...fritte!... [più forte] fritte.
    Melvin: [sempre al cameriere, ad alta voce] patate al forno e fritte.
    Cameriere: ...lo dico al suo cameriere.
    Melvin: [a Carol] ...il mio cameriere... ok, allora, adesso sto per farti un gran bel complimento, ed è la verità.
    Carol: Ho tanta paura che dirai qualcosa di orribile.
    Melvin: Non essere così pessimista, non è nel tuo stile. Ok... te lo dico... faccio sicuramente un errore. Diciamo che io ho... cos'è?... un disturbo?... Il mio dottore, uno psicoanalista dal quale andavo sempre, dice che nel 50-60% dei casi una pillola può aiutare molto. Io odio le pillole, roba molto pericolosa le pillole, odio. Bada bene uso la parola "odio" apposta, quando parlo di pillole. Odio! Il mio complimento è che quella sera che sei venuta da me e mi hai detto che non avresti mai... be', insomma, tu c'eri quella sera e lo sai, quello che hai detto. Be', il mio complimento per te è che... la mattina dopo, ho cominciato a prendere le pillole.
    Carol: ...non capisco come possa essere un complimento per me.
    Melvin: ...mi fai venire voglia di essere un uomo migliore.
    Carol: ...questo è forse il più bel complimento della mia vita!
  • [Avvicinandosi a Melvin per baciarlo] Carol: Un momento romantico ti ha mai portato a fare una cosa anche se sai che è una stupidaggine?
    Melvin: Mai!
  • [Entrando in camera e trovando Simon] Melvin: Sei andato a letto con lei?
    [Carol ritorna dal bagno]
    Melvin: Non sapevo che fosse qui... allora, sei andato a letto con lei?
  • Melvin: Pronto?
    Carol: Sì.
    Melvin: Come stai?
    Carol: Non al massimo.
    Melvin: Perché, cosa c'è?
    Carol: Non so se sono dura o ragionevole con te.
    Melvin: Forse tutte e due, forse.
    Carol: Vedi, per esempio non capisco se fai lo spiritoso oppure... il pazzo.
    Melvin: Lo spiritoso!
    Carol: Non devi rispondere a tutto quello che ti dico, prova ad ascoltarmi, capito?! Prova ad ascoltarmi. Stai facendo una cosa molto bella occupandoti di Simon, e quello che ho detto prima per strada... è stata veramente una cosa bruttissima, e mi ha fatto un buco nello stomaco, ho fatto molto male a dirla... e direi una bugia se ti dicessi che non sto bene in tua compagnia... Ma la verità è che tu mi disturbi enormemente, e io so che... penso che... io penso che sia meglio per me non avere contatti con te perché tu non sei ancora pronto e sei un po' grandino per non essere pronto e io sono troppo grande per non tenerne conto. Ma è anche vero che si sono verificati atti di straordinaria dolcezza... quindi grazie del viaggio comunque. Buonanotte, buonanotte.
    Melvin: Ok, posso dire una cosa io, adesso?
    Carol:...puoi procedere.
    Melvin: Avrei dovuto ballare con te.
  • Melvin: Tu vuoi parlare con me o no?!
    Simon: Eccomi. Che ti ha detto?
    Melvin: Che suono un uomo fantastico! Straordinario! E che non vuole avere nessun contatto con me. Io sto morendo!
    Simon: Perché... la ami.
    Melvin: No! E voi altri poi dovreste essere quelli sensibili ed esperti?!
    Simon: Allora dimmelo tu, perché sei tu quello che "sta morendo".
    Melvin: Non lo so. Voglio dormirci su.
    Simon: Oh, ma dai.
    Melvin: Lo scoprirò.
    Simon: Oh, per favore!
    Melvin: S..sono incastrato. Non riesco a tornare alla mia vecchia vita. Lei mi ha sfrattato dalla mia vita.
    Simon: Ti piaceva veramente così tanto?
    Melvin: Be', era meglio di questa. Senti tu: io sono molto intelligente, se vuoi procurarmi un po' di speranza devi darti un po' più da fare; voglio dire, se non puoi essere almeno vagamente interessante allora chiudi quella bocca! Insomma, io sto affogando! E tu mi vieni a parlare dell'acqua.
    Simon: Prendertela con me non serve a niente.
    Melvin: Be', se questo è vero sono proprio nei guai.
    Simon: Melvin, lo sai in cosa sei fortunato? Tu almeno sai chi vuoi. Io farei a cambio con te in qualsiasi momento. Quindi, fa qualcosa invece di lamentarti, va da lei! Adesso, stanotte, non dormirci sopra. Non è sempre un bene far calmare le cose. Tu puoi farcela, Melvin. Tu puoi farcela, davvero. Molla i freni, dille cosa provi per lei. Ce la puoi fare, ce la puoi fare, ce la puoi fare!
    Melvin: Io... io ..io sono carico! Potrebbe uccidermi se vado da lei stanotte...
    Simon: Be', allora mettiti il pigiamino e io ti leggo una favola! Senti, io sono convinto che tu abbia una buona occasione, la cosa migliore che hai dalla tua parte è la tua predisposizione ad umiliarti, quindi vai da lei! Fallo!

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