Nedjma, pseudonimo di un uomo o una donna (? – ?), scrittore/rice maghrebino/a.

La Mandorla modifica

Incipit modifica

Questo racconto è innanzitutto una storia di anima e di carne. Un amore che si dichiara, spesso crudelmente, che non tiene conto di alcuna morale, salvo quella del cuore. Attraverso queste righe, mescolanza di sperma e preghiera, ho tentato di abbattere le barriere che oggi separano il celeste dal terrestre, l'anima dal corpo, la mistica dall'erotismo.
Solo la letteratura possiede l'efficacia di un' «arma fatale». Ne ho quindi fatto uso. Libera, brutale ed esultante. Con l'ambizione di ridare alle donne del mio popolo quella voce che è stata loro confiscata dai loro padri, fratelli, mariti. Un omaggio all'antica civiltà araba, in cui il desiderio si manifestava persino nell'architettura, in cui l'amore era esente da peccato, in cui godere e procurare godimento era un dovere del credente.
Alzo queste parole, come si alza un bicchiere, alla salute delle donne arabe, per le quali riconquistare la parola confiscata sui loro corpi significa essere a metà strada del percorso risanatore dei propri uomini.

Citazioni modifica

  • «Tu, l'Araba», diceva Driss. L'Araba è per tre quarti berbera e piscia in culo a quelli che la credono utile solo a svuotare i pitali. Anch'io guardo la televisione e avrei potuto, se mi avessero parlato a tempo della fisica quantistica, essere un alias di Stephen Hawking.
  • Perché anch'io sono polvere di stelle.

[Nedjma, La Mandorla, traduzione di Elda Necchi, Edizione Mondolibri S.p.A. Milano su licenza di Giulio Einaudi Editore]

Incipit di La traversata dei sensi modifica

Mi chiamano Zobida. Questo non è un nome, sussurra Alì mordicchiandomi i seni, è un programma di sesso! Zobida, profuma di burro gustoso e sperma caldo. Si scioglie sulle labbra come zucchero. Basta maneggiare le sillabe. Dài, tesoro, scandisci lentamente! ZO-BI-DA! Nel tuo nome c'è quanto basta per mandare all'inferno ogni pio credente: nel francese degli infedeli zob, baise, bide, cazzo, scopata, pancia, e in buon arabo zid, zad, bid'a, fallo ancora!, culla di ogni bene!, sommo sacrilegio! Che Dio perdoni chi ti ha dato questo nome!

Bibliografia modifica

  • Nedjma, La Mandorla, traduzione di Elda Necchi, Edizione Mondolibri S.p.A. Milano su licenza di Giulio Einaudi Editore.
  • Nedjma, La traversata dei sensi, traduzione di Cinzia Poli, Einaudi, 2009. ISBN 9788806198138