Naomi Wolf

giornalista, scrittrice e consulente politico statunitense

Naomi Wolf (1962 – vivente), giornalista, scrittrice e consulente politico statunitense.

Naomi Wolf nel 2012

Citazioni di Naomi Wolf modifica

  • [Risposta alla domanda: "Se dovesse indicare una nuova meta alle giovani, che cosa suggerirebbe?"] Combattere contro la guerra. Le tante guerre che sono in corso, da quella in Iraq, a quella in Afghanistan, a quella strisciante contro l'Iran, a quella contro il cosiddetto terrorismo internazionale, contro gli immigrati, i gay, i musulmani e contro tuti i cosiddetti diversi. Questo è un compito che le donne statunitensi, soprattutto le giovani, dovrebbero mettere al centro della loro realtà quotidiana. Non voglio sembrare fissata, ma la battaglia contro i criminali della Casa Bianca è fondamentale, e non solo per gli Usa, ma per il resto del mondo, perché se gli Stati Uniti diventano una nazione fuorilegge, che cosa può accadere mai al resto del mondo?[1]
  • Il mito della bellezza prescrive un comportamento, non l'aspetto.[2]
  • Il progetto femminista è solo una parte del grande movimento politico internazionale per l'emancipazione umana. Ed è parte integrante della battaglia più vasta a favore dei diritti civili e delle libertà umane.[1]
  • Possiamo dissolvere il mito e superarlo con sesso, amore, attrazione e stile non solo intatti, ma più fervidi che in passato.[3]
  • Se dobbiamo liberarci dal [mito della bellezza]... non è il voto... ciò di cui le donne hanno bisogno, ma di un nuovo modo di vedere.[4]
  • Siamo diventati tutti accessori della macchina del consumismo. Accumuliamo beni invece di amicizie, viaggiamo dappertutto nel mondo invece di passare le giornate con i nostri cari. Sono sicura che se le donne occidentali riscoprono la centralità della famiglia anche gli uomini saranno incoraggiati a trovare un modo di sottrarsi alla duopolio lavoro-consumismo che monopolizza la loro vita.[1]
  • Storicamente, negli Stati Uniti le donne si sono impegnate sul versante delle tematiche politiche più disparate. Da quelle per i diritti sindacali a quelle per i diritti civili delle minoranze di colore, dal movimento Free Speech a quello pacifista contro la guerra in Vietnam. Negli ultimi anni, a livello federale è aumentato significativamente anche il numero delle donne che si stanno presentando alle elezioni. Ma il più delle volte si tratta di scelte individuali. Il movimento femminista in quanto tale per adesso su questo fronte rimane dolorosamente assente e invece dovrebbe scegliere di emergere dall'ambito delle tematiche sessuali e della contraddizione maschio-donna per impegnarsi nella lotta alla tirannia e al fascismo. Non bisogna fargliene però una colpa se le femministe non sono così impegnate come dovrebbero. Quello dell'espansione della democrazia è un fronte sul quale la società civile nel suo complesso dovrebbe essere impegnata e invece, di sicuro negli Stati Uniti, ci crogioliamo tutti in un'orgia di consumismo e superficialismo.[1]

Note modifica

  1. a b c d Dall'intervista a l'Espresso, gennaio 2008; citato in Loredana Lipperini, Per Cominciare, Lipperatura, 2 gennaio 2008.
  2. Citato in AA.VV., Il libro del femminismo, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 264. ISBN 9788858022900
  3. Citato in AA.VV., Il libro del femminismo, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 267. ISBN 9788858022900
  4. Citato in AA.VV., Il libro del femminismo, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 265. ISBN 9788858022900

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