Luca Musella (1967 – vivente), scrittore e fotogiornalista.

Incipit di Mitra & Mandolino modifica

Costantino, 14 anni, è stato arrestato accanto al cadavere del padre. A terra, pochi metri più in là, un altro uomo: il rivale della famiglia per lo spaccio di droga. I due boss si sono sfidati a duello, il padre di Costantino ha avuto la peggio ma anche l'altro era ferito. Costantino, senza riflettere, ha preso la pistola del padre agonizzante ed ha sparato all'altro. Un solo colpo: quello di grazia.

Dopo il terremoto e la sanguinosa guerra di camorra degli anni Ottanta, si è entrati in una fase nuova. La globalizzazione dei mercati, i grandi flussi di soldi e le possibilità che i boss si sono ritagliati, hanno spinto la cupola malavitosa di Napoli e di altre città del sud, ad abbandonare alcuni settori del crimine classico, appaltandoli a micro gruppi sul territorio. Si crea la camorra spa: che investe in Spagna, Sardegna ma anche in Albania e nei paesi dell'est. Si controlla solo da lontano l'enorme flusso di droga senza però occuparsi dello spaccio e dei reati ad esso collegati. C'è una sorta di mutazione dei vecchi cliché. Il pizzo diventa protezione di vigilantes regolarmente assunti. Lo strozzo diventa società finanziaria. Il controllo, un tempo maniacale, del territorio passa in secondo piano. C'è la presunzione di poter lasciare mano libera ai guaglioni nelle operazioni sporche, un tempo determinate direttamente. La disorganizzazione tra clan di secondo e terzo livello regna sovrana, mentre i boss veri si mettono in giacca e cravatta, fanno laureare i figli ed entrano (beati loro) nella chiusissima borghesia della città.

Bibliografia modifica