Lennie Tristano

pianista e compositore statunitense

Leonard Joseph Tristano, meglio noto come Lennie Tristano (1919 – 1978), pianista e compositore statunitense.

Lennie Tristano, 1947

Citazioni di Lennie Tristano modifica

  • Lo swing era caldo, pesante, rumoroso. Il bebop è fresco, leggero e soffice. Il primo procedeva sferragliando e sbuffando come una vecchia locomotiva... il secondo ha un beat più sottile, che diventa più pronunziato per mezzo dell'implicazione. A un così basso livello di volume si possono introdurre accenti interessanti e complessi... A differenza di una sezione ritmica che scandisce pesantemente ogni accordo, quattro colpi per misura, così che tre o quattro solisti possono suonare lo stesso accordo... la sezione ritmica bebop usa un sistema di punteggiatura ad accordi. In questo modo, il solista è in grado di udire l'accordo senza sentirselo cacciare in gola. Può pensare, mentre suona...[1]

Citazioni su Lennie Tristano modifica

  • Per una brevissima stagione, sul finire degli anni Quaranta, Lennie Tristano fu uno dei protagonisti della scena del jazz: il rispettato capo di una scuola di musicisti che, sotto la sua guida, sembravano aver trovato una nuova via per il jazz. Si parlò allora di culto: un culto in cui le idee di Tristano, da lui sempre lucidamente e perentoriamente espresse, costituivano il verbo, e le rarissime apparizioni in pubblico del maestro e le sue ancor più rare incisioni sortivano l'effetto traumatizzante di epifanie. Oggi, a proposito del cieco pianista italo-americano, si parla di mito, di leggenda. (Arrigo Polillo)
  • Tristano fu – ed è tuttora, pur se conduce da parecchi anni vita ritirata – uno dei cervelli del jazz. Quando incominciò a far parlare di sé faceva una musica strettamente imparentata col bebop, a tuttavia austera, estetizzante, un poco cerebrale. Nel suo jazz faceva capolino Bach. Il gioco dei bassi, i movimenti fugati, il calligrafico contrappunto, il rigore competitivo, le sonorità lievi degli strumenti a fiato che più avanti furono inseriti nel suo complesso, e che in omaggio alla nuova estetica non facevano uso del vibrato, conferivano alla sua musica "da camera" un'eleganza settecentesca. (Arrigo Polillo)

Note modifica

  1. Citato in Arrigo Polillo, Jazz. La vicenda e i protagonisti della musica afro-americana, Mondadori, Milano, 1975, pp. 199-200.

Altri progetti modifica