La storia infinita (film)

film della Germania dell'Ovest del 1984 diretto da Wolfgang Petersen

La storia infinita

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Cosplayers del film

Titolo originale

Die unendliche Geschichte

Lingua originale inglese
Paese USA, Germania
Anno 1984
Genere fantastico, avventura
Regia Wolfgang Petersen
Soggetto Michael Ende (romanzo)
Sceneggiatura Wolfgang Petersen, Herman Weigel
Produttore Bernd Eichinger
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

La storia infinita, film statunitense e tedesco del 1984 con Noah Hathaway, regia di Wolfgang Petersen.

Incipit modifica

Padre di Bastian: Buongiorno, Bastian.
Bastian: Buongiorno, papà. [Bastian non riesce ad aprire il barattolo; il padre viene ad aiutarlo e Bastian lo apre] L'ho di nuovo sognata, sai? La mamma, dico.
Padre di Bastian: Ti capisco. Ma dobbiamo tirare avanti, no? Vedi... abbiamo tutti e due delle responsabilità. E la morte della mamma non dev'essere una scusa per non fare il nostro dovere, no?
Bastian: Lo so. [Bastian e poi il padre sospirano]
Padre di Bastian: Dobbiamo parlare un po', noi due. Mi ha telefonato la tua insegnante di matematica ieri. Lei dice che tu disegni cavalli sul quaderno.
Bastian: Unicorni... erano unicorni, quelli…
Padre di Bastian: Cosa?
Bastian: No, niente...
Padre di Bastian: Dice anche che ogni tanto ti scordi di fare i compiti. E a me dispiace che tu non tenti nemmeno di far parte della squadra di nuoto. In quanto poi alle lezioni di equitazione a cui tenevi tanto... Tu dici che ami i cavalli, ma hai paura di montare su uno vero. Sai, Bastian, ormai sei grande, è ora che tu scenda dalle nuvole... e impari a tenere i piedi per terra, no?
Bastian: Va bene.
Padre di Bastian [Sorride a Bastian, e lo carezza sulla testa]: Basta fantasticare. E affronta la realtà. Va bene?
Bastian: Va bene.
Padre di Bastian: Bravo. Dovremmo farne... più spesso, di queste... queste chiacchierate. Buona giornata. E non fare di nuovo tardi a scuola.
Bastian: Ieri però non ho fatto tardi.

Frasi modifica

  • No, non ancora. No, non ancora! (Bastian)
  • Sembrerebbero mani grandi e forti queste, non ti sembra? (Mordiroccia)
  • Forza Artax! Resisti alla tristezza, Artax! (Atreyu) [rivolto al suo cavallo]

Dialoghi modifica

  • Sig. Koreander: Vattene via! Non mi piacciono i ragazzi! Sei ancora qui? Non hai sentito cosa ho detto?
    Bastian: Io volevo...
    Sig. Koreander: Volevi nasconderti, vero?
    Bastian: No, solo che io...
    Sig. Koreander: I videogames sono più avanti, qui vendiamo solo piccoli oggetti rettangolari, si chiamano libri. Richiedono un certo impegno, non fanno bi bi bi bi bi bi bip. Su, sparisci!
    Bastian: Li conosco i libri io, ne ho 186 a casa mia.
    Sig. Koreander: Già, avrai i fumetti...
    Bastian: No, L'isola del tesoro, L'ultimo dei Mohicani, 20.000 leghe sotto i mari, Il mago di Oz, Il Signore degli Anelli, Tarzan...
    Sig. Koreander: Ehi, ehi, vieni... Di', chi ti stava inseguendo?
    Bastian: I miei compagni di scuola.
    Sig. Koreander: E perché?
    Bastian: Per buttarmi nella spazzatura...
    Sig. Koreander: E tu perché non gli dai un bel pugno sul naso, eh?
    Bastian: Non lo so... Di cosa parla quel libro? [“La storia infinita”]
    Sig. Koreander: Oh, questo è un libro speciale...
    Bastian: Ma… Che cos'è?
    Sig. Koreander: Ascolta, i tuoi libri sono innocui... Mentre li leggi tu diventi Tarzan o Robinson Crusoe?
    Bastian: Ma è per questo che mi piace leggerli.
    Sig. Koreander: Già, ma quando hai finito ritorni a essere un bambino.
    Bastian: E allora? Non capisco.
    Sig. Koreander: Sta a sentire. Non sei mai stato il capitano Nemo intrappolato nel tuo sottomarino mentre la piovra ti sta attaccando?
    Bastian: Si...
    Sig. Koreander: E non tremavi all'idea di non farcela?
    Bastian: Uh, è solo un racconto...
    Sig. Koreander: Esattamente quello che dicevo io, i libri che leggi tu sono innocui.
    Bastian: E quello invece no?
    Sig. Koreander: Non pensarci più.
    Bastian: Ma prima aveva detto che non...
    Sig. Koreander: Lascia perdere, questo libro non è per te!
  • Gmork: Sei uno sciocco e non sai un bel niente di Fantàsia. È il mondo della fantasia umana. Ogni suo elemento, ogni sua creatura scaturisce dai sogni e dalle speranze dell'umanità e quindi Fantàsia non può avere confini.
    Atreyu: Perché Fantasia muore?
    Gmork: Perché la gente ha rinunciato a sperare. E dimentica i propri sogni. Così il Nulla dilaga.
    Atreyu: Che cos'è questo NULLA?
    Gmork: È il vuoto che ci circonda. È la disperazione che distrugge il mondo, e io ho fatto in modo di aiutarlo.
    Atreyu: Ma perché!?
    Gmork: Perché è più facile dominare chi non crede in niente ed è questo il modo più sicuro di conquistare il potere.
    Atreyu: Chi sei veramente?
    Gmork [ultime parole]: Io sono il servo del Potere che si nasconde dietro il Nulla. Ho l'incarico di uccidere il solo in grado di fermare il Nulla. L'ho perso nelle Paludi della Tristezza. Il suo nome era Atreyu.
    Atreyu: Se tanto dobbiamo morire, preferisco morire lottando. Attaccami Gmork! IO SONO ATREYU!!
  • Bastian: Fantàsia è stata distrutta.
    Imperatrice: Sì.
    Bastian: È stato tutto inutile.
    Imperatrice: No, non è vero, Fantàsia può ancora risorgere. Dai tuoi sogni, dai tuoi desideri.
    Bastian: E come?
    Imperatrice: Apri la mano... C'è qualcosa che desideri?
    Bastian: Non lo so.
    Imperatrice: Allora Fantàsia non esisterà più. Mai più.
    Bastian: Quanti ne posso dire?
    Imperatrice: Tutti quelli che vuoi, più tu ne esprimerai più il regno di Fantàsia sarà splendido.

Explicit modifica

Bastian espresse molti altri desideri, ed ebbe molte altre strabilianti avventure, prima di tornare nel mondo della realtà. Ma questa è un'altra storia. (Narratore)

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