Horacio Pagani

imprenditore italo-argentino

Horacio Raul Pagani (1955 – vivente), imprenditore argentino con cittadinanza italiana.

Citazioni di Horacio Pagani modifica

  Citazioni in ordine temporale.

Pagani «Io, il mio amico Fangio e le auto da sogno»

Intervista di Leo Turrini, motori.quotidiano.net, 8 gennaio 2020.

  • [Su Pagani Automobili] Facciamo tutto in casa, come artigiani che si sentono artisti. Solo i motori vengono da Mercedes. Ma la mia è una storia italiana.
  • Sono arrivato qui a 27 anni. Il grande Fangio [...] era il mio idolo e fu lui a suggerirmi che se volevo realizzare macchine spettacolari dovevo venire a Modena. Ho seguito il consiglio, non mi sono pentito. E ho un solo passaporto. [«Italiano»] Esatto. Io adoro questo Paese. Ne vedo i limiti, non sottovaluto i difetti. Ma preferisco valorizzare il bicchiere mezzo pieno.
  • Sa cosa dovremmo combattere? La prevalenza del senso del dovuto sul senso del dovere.
  • [...] sulla materia si fa tanta confusione. Io posso immaginare tante piccole auto elettriche nei centri urbani, nelle grandi città. Serve un approccio graduale. [...] ci si dimentica come in buona parte venga prodotta l'elettricità: dal carbone e dal petrolio. Se tutti andassimo in giro con l'auto elettrica davvero diminuirebbe l'inquinamento?
  • [Su Elon Musk] [...] lo ammiro molto, ma uno così può esistere solo in America, grazie ai capitali privati. In Italia sarebbe fallito dopo due giorni.

Horacio Pagani, i 25 anni di Zonda e il futuro: "L'elettrico è un'opportunità

Intervista di Carlo Platella, formulapassion.it, 12 aprile 2024.

  • [«Come ci si può distinguere nel mondo dell'auto e del design [...]?»] Sicuramente allontanandosi dalla costa. Navigare sotto costa è facile, non è rischioso, ma quando vuoi scoprire delle cose nuove ti devi allontanare. Nel mio piccolo, il suggerimento che posso dare è cercare di fare qualcosa di originale, di unico, anche di sbagliato, ma provando a fare qualcosa che abbia una sua unicità. Tutto questo senza fare una banalità ovviamente. Bisogna studiare, disegnare, creare qualcosa e metterla in dubbio una, due tre o anche quattro volte. Occorre studiare la cultura dell'automobile, del design. [«Bisogna coltivare la cultura del dubbio quindi...»] Assolutamente. Noi [in Pagani] lo facciamo con tutti i progetti. Quando ne completiamo uno ed è pronto per andare in produzione, noi lo mettiamo interamente in dubbio. Ci dedichiamo un anno in più di lavoro [...] [«Non si fa l'approvazione del progetto, ma la messa in dubbio...»] Sì. Quando hai fatto due progetti, dopo aver analizzato bene quello più fresco ed essere ritornato al primo, solo allora puoi sentirti più tranquillo.
  • [«[...] ritiene che l'auto elettrica possa essere un'opportunità invece che un vincolo?»] Certamente. Nella giusta misura, la macchina elettrica ha i suoi spazi. Non possiamo pretendere però che vada a sostituire l'auto a combustione così rapidamente, per mille motivi. Se parliamo della macchina sportiva, questa è sinonimo di leggerezza, ma quella elettrica purtroppo non lo è ancora, con queste batterie così pesanti. È un percorso però che bisogna portare avanti.
  • [«Si è mai chiesto quale aspetto emotivo si possa sfruttare con l'elettrico?»] Forse il silenzio. Anche la bicicletta è silenziosa.

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