Grazie zia

film del 1968 diretto da Salvatore Samperi

Grazie zia

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Lisa Gastoni in una scena del film

Titolo originale

Grazie zia

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1968
Genere drammatico
Regia Salvatore Samperi
Soggetto Salvatore Samperi
Sceneggiatura Salvatore Samperi, Sergio Bazzini, Pier Giuseppe Murgia
Produttore Enzo Doria
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Grazie zia, film italiano del 1968 con Lisa Gastoni e Lou Castel, regia di Salvatore Samperi.

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Non vuoi bere la Coca-Cola? Non vuoi avere una Ford nel tuo futuro? Non vuoi vedere Carosello? Ah, non rispondi, sporca carogna! Ti insegneremo noi, oppressore che non sei altro, piccolo sporco giallo selvaggio di comunista cinese! (Alvise)
  • Io credo che il prodotto di più largo consumo sia la donna. (Massimo)

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Lea: Ha scritto tuo padre. Quando torna dal suo viaggio, vuole trovarti guarito. Dice che ti vuol vedere in fabbrica, come si conviene ad un bravo ed illuminato figlio di industriale come te.
    Alvise: Non diventerò mai un ladro illuminato come lui.

Citazioni su Grazie zia modifica

  • Arrivano, se pure in ritardo, le appendici e i surrogati de I pugni in tasca. Era scontato e, in fondo, c'è solo da stupirsi che abbiano tardato tanto a venire. Eppure, se c'è un film irripetibile, nella novità come nei limiti, è proprio quello di Bellocchio. E infatti l'esito di Escalation e, soprattutto, di Grazie, zia lo conferma puntualmente. Samperi rifà il verso a Bellocchio (e non solo a lui, beninteso) con puntiglio persino patetico. La provincia piacentina diventa la torbida e sonnolenta campagna veneta, la famiglia "impossibile" di Alessandro si trasforma in quella disincantata e distratta dei genitori "neocapitalisti" di Alvise, all'emblematica epilessia dell'uno si sostituisce la paralisi parziale, e in certo senso simulata e protettiva, dell'altro. (Adelio Ferrero)
  • Il cinema italiano è una vera fucina di maudits. Ormai non c'è giovane che vi esordisca senza puntare almeno sull'incesto. Su cosa punterebbe, del resto? Con i tempi che corrono l'incesto è ancora uno dei pochi temi che, almeno in teoria, riesca a fare un po' di chiasso.
    Per fare un po' di chiasso, così, e nella speranza di scandalizzare il colto e l'inclita, Salvatore Samperi, l'esordiente di turno, ignaro probabilmente dell'autorevole ombra di Stendhal, ha messo su, con ambiziosa imperizia, una serie di "giochi proibiti" tra zia e nipote. (Gian Luigi Rondi)
  • Samperi rivela un estro notevole, una sensualità non volgare e una partecipazione che ci sembra non provvisoria. (Tullio Kezich)

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