Giorgio Stracquadanio

politico e giornalista italiano
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Giorgio Clelio Stracquadanio (1959 – 2014), politico e giornalista italiano.

  • Un partito dev'essere monolitico per definizione. Se uno non è d'accordo con Berlusconi se ne va. [...] Si sceglie un partito, non un nome. Tant'è vero che la linea in Parlamento la fanno i partiti e i leader.[1]
  • Va detto in modo chiaro: noi siamo a favore delle leggi ad personam. [...] Non servono a difendere il cittadino Berlusconi, ma il suo ruolo politico, scelto dagli elettori.[1]
  • Le gaffe di Berlusconi sono straordinari momenti di comunicazione.[1]
  • L'unico problema di Minzolini è che dovrebbe dire più esplicitamente che Raiuno sta con il governo.[1]
  • [alla domanda "Non è giusto che gli elettori scelgano gli eletti?] Certo che no. Si illudono che le persone contino qualcosa.[1]
  • [sull'editto bulgaro] Non l'ho condiviso. La lista doveva essere più lunga.[1]
  • Se le intercettazioni venissero pubblicate all'estero, potremmo chiedere alla polizia postale di bloccare quei siti. Ma non è questo il punto: l'importante è che non vengano riportate sui giornali e che da lì non rimbalzino in televisione. [...] Non se ne può davvero più di questo giornalismo diventato puro voyeurismo da intercettazioni. Ma dov'è il gusto dell'intercettazione telefonica? C'è un'attrazione pornografica nei confronti della vita delle persone. [...] Io avrei aggiunto una norma che, se qualche intercettazione fosse venuta fuori, allora sarebbe dovuto essere punito sul piano disciplinare il magistrato che l'aveva disposta.[2]
  • Cazzate, lei dice cazzate.[3]
  • Per lui ci vuole il "trattamento Boffo".[4]
  • Quella era una città che stava morendo, indipendentemente dal terremoto ed il terremoto ne ha certificato la morte civile.[5]
  • Macché, la colpa è del fatto che fate lavorazioni troppo care.[6]
  • Con l'inizio dell'anno scolastico la sinistra puntualmente ricomincia con i suoi fallimentari tentativi di agitare la piazza contro il governo. I sedicenti precari che stanno attuando un falso e pretestuoso sciopero della fame davanti Montecitorio non hanno a che fare con la scuola, ma hanno con la provocazione e speculazione politica.[7]
  • È assolutamente legittimo che per fare carriera ognuno di noi utilizzi quel che ha, l'intelligenza o la bellezza che siano. È invece sbagliato pensare che chi è dotato di un bel corpo sia necessariamente un cretino. Oggi la politica ha anche una dimensione pubblica. Ci si presenta anche fisicamente agli elettori. Dire il contrario è stupido moralismo.[8]
  • Se anche una deputata o un deputato facessero coming out e ammettessero di essersi venduti per fare carriera o per un posto in lizza non sarebbe una ragione sufficiente per lasciare la Camera o il Senato.[8]
  • Non è reato pagare a un onorevole il mutuo. (citato in La Repubblica, 13 dicembre 2010)
  • Perché su internet noi non vinciamo [...] hanno un esercito che alle due del pomeriggio va a casa e non fa un cazzo [...] tornano a casa alle due, dalle due alle dieci di sera hai voglia il casino che monto in piedi se sto anch'io tutto il giorno dietro la tastiera. Peccato che io debba votare in commissione, scrivere magari qualche articolo un po' ragionato, perché io ho il vizio di pensare che una tesi la devo asseverare con dei fatti... (14 giugno 2011, la Repubblica TV)
  • Nichi Vendola è orgogliosamente omosessuale, e questo è nella sua piena, totale condizione – neanche libertà perché ognuno è quello che si sente di essere –, e vive con un suo compagno – e questa è una sua scelta che tutti rispettiamo [...] –, ma non può – e lo dico non da cattolico ma lo dico da non credente – non può venirci a fare lezione di morale cristiana, non può farla a nessuno [...].[9]
  • Aver trasformato in prostitute delle ragazze che frequentavano casa Berlusconi, dopo aver intercettato le telefonate e fatto perquisire le abitazioni, non è stata soltanto un'operazione giudiziaria bensì anche una violazione della dignità di donne la cui sola colpa era quella di aver fatto eventualmente uso del proprio corpo. La pubblicazione da parte dei media delle loro fotografie, che corredate di nomi e cognomi sono adesso delle vere e proprie foto segnaletiche, non è stato soltanto un fatto di cronaca è stata anche una barbarie.[10]
  • Il fatto che le persone che lavorano con noi [Popolo delle Libertà] alla campagna elettorale e che stanno nei gazebo delle città dove si svolgono i ballottaggi vengono costantemente e ripetutamente indicate dai nostri avversari come puttane. Passano i nostri avversari politici con i loro simboli politici, guardano le donne che lavorano con noi e dicono loro: puttane, quanto vi danno per stare qui a prendere questi voti? Puttane, cosa avete fatto per stare con il partito del puttaniere?[10]
Giorgio Stracquadanio nel 2008

Note modifica

  1. a b c d e f Intervista, Stracquadanio, il fedelissimo del premier che ha lanciato il Sì-B-Day, Il Fatto Quotidiano, 20 novembre 2009
  2. Da "Intercettazioni sul Web? Chiamiamo la polizia", Il Fatto Quotidiano, 12 giugno 2010.
  3. Il 27 luglio 2010, durante una conferenza stampa di Denis Verdini su caso P3, Stracquadanio così interrompe ed insulta Claudia Fusani, giornalista dell'Unità; citato in Stampa, giustizia e cassintegrati, la calda estate di Stracquadanio, la Repubblica, 12 settembre 2010
  4. 30 luglio 2010, riferendosi alla vicenda di dossier falsi pubblicati da Il Giornale, che aveva portato alle dimissioni del direttore de l'Avvenire Dino Boffo; citato da Bracconi su Repubblica.it
  5. 7 luglio 2010, dichiarazione in Senato in concomitanza delle proteste a Roma dei residenti dell'Aquila per l'immobilismo del governo Cialente querela il parlamentare PDL Straquadanio, Abruzzo24Ore
  6. 5 settembre 2010, risposta ad un cassintegrato che aveva criticato l'inattività del governo sul caso della crisi industriale della Vynils, durante una intervista su Rai3; citato in Stampa, giustizia e cassintegrati, la calda estate di Stracquadanio, la Repubblica, 12 settembre 2010
  7. Citato in Scuola: Stracquadanio (PDL), Finti precari. Sono solo militanti politici, ASCA, 27 agosto 2010.
  8. a b Citato in Stracquadanio: "Legittimo usare corpo se si vuole fare carriera in politica", la Repubblica, 13 settembre 2010.
  9. Dall'intervista di Klaus Davi, Ruby, Vendola evoca la Chiesa? Parla lui che convive con un maschio (minuto 02:00), 20 gennaio 2011.
  10. a b Seduta della Camera dei Deputati n. 476 di lunedì 23 maggio 2011 – XVI Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea – Discussione della proposta di legge: Soro ed altri: Norme per la tutela delle vittime di reati per motivi di omofobia e transfobia (A.C. 2802-A). Camera dei Deputati, 23 maggio 2011.

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