Georg Büchner

scrittore e drammaturgo tedesco

Georg Büchner (1813 – 1837), scrittore, drammaturgo e rivoluzionario tedesco.

Georg Büchner

Citazioni di Georg Büchner modifica

  • È così virtuoso che per lui la vita stessa è un vizio.[1]
  • Ho imparato che solo i bisogni e le necessità della grande massa possono portare a dei mutamenti. (da una lettera alla famiglia, giugno 1833[2])
  • L'individuo non è che schiuma sull'onda. La grandezza è un puro caso. La potenza del genio, un semplice gioco marionettistico, lotta ridicola contro la ferrea legge. Riconoscere tale legge, è la cosa più alta. Dominarla non è possibile. (da una lettera alla fidanzata del 1833[2])
  • Mi vergogno di essere servo; guerra ai palazzi, pace alle capanne. (da una lettera alla famiglia, aprile 1834[2])
  • Ogni uomo è un abisso, a uno gira la testa se ci guarda dentro...[3]
  • Se qualcosa del nostro tempo può servire è la violenza. (da una lettera alla famiglia del 5 aprile 1833[2])

La morte di Danton modifica

  • Siamo pachidermi, tendiamo le mani l'uno verso l’altro, ma è fatica inutile; non facciamo altro che sfregarci vicendevolmente questo ruvido cuoio, siamo veramente soli. (atto I)
  • La rivoluzione è come Saturno, divora i propri figli. (atto I)
  • Sediamoci qui, uno vicino all'altro e gridiamo: niente di più stupido che stringere le labbra quando qualcosa fa male. I Greci e gli dèi urlavano, i Romani e gli stoici facevano delle smorfie da eroi. (atto IV)

Citazioni su Georg Büchner modifica

  • [Sul Leonce e Lena di Büchner] Il romanticismo tedesco nei suoi elementi più fragili (giovinette nostalgiche, bardi, selve, chiari di luna) è qui sepolto col miglior garbo del mondo dallo spirito meno romantico di Germania: in un'aria di «féerie» un allegro balletto funebre di marionette. (Leone Traverso)
  • Nel suo dramma, La morte di Danton, Danton è rappresentato come uomo vigoroso, di solido buon senso, che sceglie di godere i frutti di una rivoluzione che reputa ormai conclusa; mentre Robespierre, un fanatico di idee ristrette, che si crede più giusto e virtuoso degli altri, è pericolosamente convinto – ma non riesce a convincere Danton – che la rivoluzione debba continuare. (George Rudé)
  • Un campione ottocentesco del realismo, nella strenua lotta letteraria tra progresso e reazione. (György Lukács)

Note modifica

  1. Citato da Luigi Manconi, Otto punti sono più di un indizio, Travaglio è un vizioso del moralismo, Il Foglio, 30 aprile 2013
  2. a b c d Citato in Vladimiro Cajoli, Mi vergogno di essere servo, La Fiera Letteraria, aprile 1973.
  3. Da Woyzeck, in Teatro.

Bibliografia modifica

  • Georg Büchner, Teatro. La morte di Danton. Leonce e Lena. Woyzeck, a cura di Giorgio Dolfini, Adelphi, Milano, 2020. ISBN 978-88-459-8148-7

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