Fuga da Los Angeles

film del 1996 diretto da John Carpenter

Fuga da Los Angeles

Immagine Los Angeles Library Tower (small).jpg.
Titolo originale

Escape from L.A.

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1996
Genere fantascienza, azione
Regia John Carpenter
Soggetto John Carpenter, Kurt Russell, Debra Hill, Nick Castle
Sceneggiatura John Carpenter, Debra Hill
Produttore Kurt Russell, Debra Hill
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Fuga da Los Angeles, film statunitense del 1996 con Kurt Russell, regia di John Carpenter.

Incipit modifica

Alle soglie del ventunesimo secolo, forze destabilizzanti ed eversive prendono corpo all'interno degli Stati Uniti. La città di Los Angeles è preda del crimine e dell'immoralità. Per proteggere i cittadini inermi, viene costituito un corpo di polizia degli Stati Uniti. Un candidato alla presidenza prevede che alla fine del millennio un terremoto distruggerà Los Angeles per castigo divino. Un terremoto di intensità pari a 9.6 della scala Richter colpisce la città alle ore 12:59 del 23 Agosto dell'anno 2000. Dopo la catastrofe, per effetto di un emendamento alla costituzione, il neoeletto presidente accetta l'incarico a vita. La capitale viene spostata da Washington D.C. a Lynchburg, Virginia, città natale del presidente. L'isola di Los Angeles è dichiarata come non facente più parte degli Stati Uniti e diventa meta di deportazione per gli indesiderabili o i soggetti socialmente inadeguati al più rigido codice morale della nuova America. Come un esercito, il corpo di polizia degli Stati Uniti è attestato lungo la costa, rendendo impossibile l'evasione. Dalle colline sud-orientali della contea di Orange alla costa nord-occidentale di Malibù, una grande muraglia divide Los Angeles dal continente. Il primo atto legislativo del presidente, in veste di comandante supremo permanente, è la Direttiva 17: colui o colei che perde la cittadinanza americana viene deportato nell'isola dei dannati per non farne mai più ritorno. (narratrice)

Frasi modifica

  • Più le cose cambiano, più restano le stesse.[1] (Jena Plissken)
  • Ehi, Guercio! Guardami in faccia quando ti parlo! Capito, lurido merdoso? (Ariano) [ultime parole]
  • Beh, una volta inquadrato questo posto non è poi tanto male! (Taslima) [ultime parole]
  • C'è che ipotizza che tu sia già morto, Jena. E chi giura che tu non morirai mai. Sarai anche sopravvissuto a Cleveland, e fuggito da New York... ma qui siamo a Los Angeles, amico. E ora stai per scoprire che questa fottuta città del cazzo può uccidere chi gli pare! (Cuervo Jones)

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Brazen: Quello sarebbe Jena Plissken?
    Malloy: Cosa ti aspettavi?
    Brazen: Non lo so, mi sembra così retrò. Uno del ventesimo secolo.
    Malloy: Già, bei tempi.
  • Soldato: Guardali, Plissken: prostitute, atei, fuggiaschi... portiamo la spazzatura alla discarica. Guastatore Bob Plissken, dei Corpi Speciali, due medaglie al valore. Il più giovane decorato nella storia delle forze armate, nel '97 salvasti la vita al presidente. Che fine hai fatto quell'eroe di guerra? Eri uno dei migliori, e ora sei come quella marmaglia. Avevi tutto, e hai voltato le spalle al tuo paese. Perché? Eh? L'intera nazione ti sta guardando, tutte le persone oneste che lavorano duro e rispettano le regole ti guardano. Parla, parla pure! Cos'hai da dire, Plissken?
    Jena Plissken: Chiamami Jena.
  • Malloy: Ultima chiamata, spaccamontagne.
    Jena Plissken: Per cosa?
    Presidente: Per la libertà.
    Jena Plissken: In America? È morta molto tempo fa.
    Presidente: Adesso ne ho abbastanza. Vuole spiegare a questo signore perché farà tutto quello che gli diremo di fare?
    Jena Plissken: Ma di che diavolo parla?
    Malloy: Del Plutoxin-sette, è un virus.
    Brazen: Creato in laboratorio, morte pura al 100%. Sistema nervoso in cortocircuito totale.
    Malloy: Crolli a terra, sanguinando come un maiale sgozzato. Non è un bel vedere.
    Jena Plissken: Capisco. Pensate che iniettandomi quello schifo poi farò tutto quello che volete come a New York, eh?
    Malloy: Centrato, Jena.
    Jena Plissken: Una domanda: chi di voi è lo stronzo che ci lascia la pelle tentando di iniettarmelo?
    Malloy: Non hai afferrato: ce l'hai già in circolo.
  • Taslima: Ti predico il futuro.
    Jena Plissken: Il mio futuro è adesso.
  • Jena Plissken: Hai da fumare?
    Malloy: Gli Stati Uniti sono una nazione di non fumatori. Non si fuma, non si beve, niente droga, niente donne, tranne per chi ha moglie ovviamente, niente armi, niente parole oscene e niente di immorale.
    Jena Plissken: Un Paese libero.

Explicit modifica

Benvenuti nel regno della razza umana. (Jena Plissken)

Note modifica

  1. Cfr. Alphonse Karr: «Più si cambia, più è la stessa cosa».

Altri progetti modifica