Franco Moscone

arcivescovo cattolico italiano

Franco Moscone (1957 – vivente), arcivescovo italiano.

Franco Moscone

Citazioni di Franco Moscone modifica

  • A me piacciono gli atei. Non se sono ideologici o trasformano l'ateismo in una nuova fede. Ma mi piacciono se mi ricordano che io, noi non siamo Dio[1].
  • C’è un’azione da compiere, una postura da assumere per contemplare la strada: piegare il capo e guardare in basso. Sì, perché la strada sta sotto di noi, ci sorregge mentre la calpestiamo, la avvertiamo attraverso la sensazione dei piedi! Un Gesù che dice di essere strada significa che si è messo al di sotto di noi, che si è fatto nostro sostegno, anche se non ce ne rendiamo conto. Gesù non solamente si è messo al nostro livello prendendo la condizione di servo e diventando simile agli uomini (cf Fil 2, 7), ma dicendo di sé io sono la Strada è andato addirittura al di sotto della nostra posizione[2].
  • Che cosa significa la parola liturgia? Non significa celebrazione, sfarzo, paramenti. Liturgia significa servizio. Servizio a Dio e ai fratelli. Ogni letto di ammalato è un altare, non dimenticatelo! Ogni letto di ammalato è un altare esattamente come quello lì dove tra poco celebreremo l'eucarestia, perché in ogni letto c'è Cristo, anche se non lo sa. C'è Cristo sofferente, c'è Cristo crocifisso, c'è Cristo Abbandonato![3].
  • Chi è nella mafia pensa di essere libero ma in fondo ha un piede nella fossa e uno legato alla catena... pensa di assoggettare ma in fondo è assoggettato[4].
  • Chiesa è innanzitutto sinonimo di comunione, la sua identità. Chiesa è missione, poiché la sua attività è essere missionaria. Chiesa è carità, il suo fine, cioè dire e portare Dio, che vuol dire carità, in questo mondo[5].
  • Chi guarisce le ferite del cuore guarisce anche le proprie relazioni interpersonali, sociali e pubbliche. Guarisce le istituzioni, le strutture, gli ambienti di lavoro, i luoghi di aggregazione[6].
  • Convertirsi a sé stessi è ritornare all’essenziale, alla propria povertà creaturale e fragilità esistenziale per fare i conti, senza paure, con i propri limiti[6].
  • Credo che vadano verificate le modalità per garantire la sicurezza. Il rischio non è la perdita del Credo, il rischio è di perdere i credenti, muoiono anche coloro che credono, soprattutto alcune fasce d'età. Ci vuole rispetto e collaborazione, a me è sembrato che fin'ora ci sia stato [...] credo che non debba essere fatta polemica e riprendere la collaborazione e il dialogo per il bene della chiesa e della società. [...] La chiesa è non solo culto, ma anche carità e comunione e questo certamente non è mancato[7].
  • Del Gargano si parla poco, ma la situazione è simile all’America Centrale nel rapporto tra popolazione e delitti. In due mesi e mezzo che sono vescovo qui, ho assistito a tre omicidi e un quarto è sfuggito per poco. Senza contare i tre suicidi, l’ultimo proprio in questi giorni[8].
  • È Lui che soffre e geme nei malati; è Lui che prova dolore nelle persone sole o costrette all’isolamento; è Lui che emana il suo spirito nei moribondi; è Lui che sostiene l’impegno eroico degli operatori sanitari; è Lui che alimenta l’ingegno dei ricercatori; è lui che motiva i responsabili della società civile e delle nazioni; è Lui che dà forza ai lavoratori e mantiene viva la speranza di chi rischia la sopravvivenza della propria attività professionale; è Lui che chiede giustizia e aiuto in chi ha perso il lavoro o è caduto in trappole malavitose; è Lui che mantiene solida l’unità e l’affetto nelle famiglie e nelle case … tutto questo, e molto di più, il Signore lo sta compiendo, permettendoci di vivere In responsabilità e solidarietà questo tempo[9].
  • Forse in questo momento i vostri occhi sono rivolti verso di me e i miei su di voi, per un po' di curiosità, di attesa. Ma stiamo sbagliando, gli occhi li dobbiamo rivolgere unicamente verso di Lui, Gesù.
  • Il cuore è grande perché è capace di contenere Dio[10].
  • La conversione interiore ci fa scoprire che non siamo amati per quello che facciamo, ma per quello che siamo agli occhi di Dio[6].
  • La paura la più cattiva consigliere dei buoni e dei giusti ed è la più grande alleata dei mafiosi. Siccome il Vangelo mi fa dire che ognuno dà quello che ha nel cuore, allora vorrei dire: chi uccide è già morto nel cuore. Chi utilizza intimidazioni e minacce, ha un cuore ammalato e contagia. Non lasciamoci contagiare. Non usiamo i condizionali. Ma usiamo l’indicativo: voglio e mi impegno adesso per la città che voglio che è la mia. Se siamo soft, collaboriamo sempre con i mafiosi. Infine, Monte Sant’Angelo è la città del pane, si sente il profumo nelle strade. Allora via la puzza delle pallottole o, peggio ancora, il fetore delle minacce e delle ritorsioni[11].
  • La società civile e la Chiesa possono rendere il loro servizio nella misura in cui si gioca insieme, stando alle stesse regole del gioco e sullo stesso campo. Non sentendosi in competizione. La Chiesa è parte di questa società civile, dentro questa società è chiamata ad annunziare il Vangelo e denunciare quelle che sono le situazioni negative, di scandalo o come le definiva Giovanni Paolo II “strutture di peccato” che purtroppo esistono, denunciarle con le proprie responsabilità e con la propria presenza, e anche con molta umiltà. Distinguendo naturalmente i ruoli e gli impegni: la Chiesa non perché dice certe cose, denuncia certe situazioni si vuole sostituire a chi nella società civile è responsabile ai vari livelli, da quello politico, amministrativo, economico, imprenditoriale ecc. Ognuno deve fare la propria parte[12].
  • L'Economia, che è la scienza a cui compete la ricerca e distribuzione dei mezzi, deve necessariamente interfacciarsi con l'etica, che è la scienza dei fini. E il fine è la salute delle persone, un bene non negoziabile né solamente monetizzabile. Agli amministratori tocca distribuire le risorse in modo giusto e senza sprechi, ma senza negare il necessario e l'urgente, e questo vale ancora di più in tempo di crisi come quelli che stiamo vivendo[13].
  • Le mafie sono plurali. Fino a qualche tempo fa conoscevo solo quella siciliana, la ‘ndrangheta, la Sacra Corona Unita perché se ne parla a livello nazionale e anche oltre. Perché sono stati fatti dei film e scritti anche dei libri. Non sapevo che esisteva e che esiste la mafia di Foggia, ma mafia garganica. Adesso lo so. Non ho paura, perché se dicessi che ho paura collaborerei con la mafia[11].
  • Nei vangeli sinottici che raccontano e riportano l'istituzione dell'Eucaristia, Gesù dice: "Prendete e mangiate". Non dice: "Ingoiate". E con cosa si prende? Si prende con le mani, che [sono] l'organo che prende, che afferra, che arriva poi fino al braccio[14].
  • Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Il pane è tante cose, ma è soprattutto l’eucaristia. Per questa esperienza, nel cuore mi sembrava di ascoltare un’affermazione che sembrava quasi bestemmia: Non di sola eucaristia vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. […] Credo che sia vera nella realtà storica della Chiesa. Quante comunità cattoliche come noi vivono l’eucaristia come una rarità, perché non viene data questa opportunità, ma mai mancano della parola di Dio! L’esperienza che ci è chiesta di vivere forse ci può far sentire vicini alle tante chiese dove l’eucaristia come sacramento viene celebrata raramente ma dove la Parola e la comunione non mancano di sicuro, dove la fede è forte e la speranza si sviluppa[15].
  • Non si parte da Dio, ma a Dio si arriva percorrendo la via della prossimità[16].
  • Ogni gesto intorno al letto [degli ammalati] è una celebrazione dell’eucaristia nella carne, una medicina che cura il peccato[17].
  • Ogni terra è patria, come ogni patria è terra straniera[10].
  • Proprio lì, in periferia, tra i pagani, tra i lontani, tra i quasi eretici, il Signore si manifesta. [...] Il miracolo del Signore e della santità è questo: trasformare le periferie in centro[18].
  • Se Gesù ha detto che è presente in ogni persona, che il suo volto lo si trova nel volto dell’altro, in particolare se l’altro è in una situazione di bisogno, difficoltà e sofferenza, chi più del malato, dell’abbandonato, può dimostrare il suo volto. Questo vuol dire che assistere, avvicinare, accogliere chi è nel bisogno equivale ad accogliere il Signore. È in qualche modo un celebrare una eucarestia nella carne più che nel rito stesso. Servire l’altro, l’essergli vicino è celebrare l’Eucarestia[12].
  • Se ognuno di noi sente la città come propria diventa responsabile, diventa costruttore di legalità. [...] Se sentiamo nostra la realtà, [la mafia] non vincerà mai. Non ha vinto la mafia siciliana e credo che non vincerà mai la mafia garganica[19].
  • [Sulla comunione in mano] Se qualcuno ha chissà quale mentalità, pensando che le mani siano sporche e indegne, posso assicurare che ci sono delle lingue molto più sporche e molto più indegne. L'importante è ricevere il Signore![14].
  • Siamo un esercito di peccatori o di perdonati? Di fronte a Dio, quello che conta non è il peccato; quello che fa la differenza è essere perdonati. Perché prima del peccato originale c'è l'originale innocenza; perché prima del peccato c'è l'immagine e somiglianza di Dio nel volto, nel cuore, nella mente, nell'essere di ognuno. E allora il dare e il perdonare è possibile anche a noi, anzi è parte stessa della nostra prima e vera identità che è l'originale innocenza che precede il peccato originale. Se vogliamo veramente la pace, se vogliamo la lotta agli armamenti, se vogliamo che finiscano queste cose dobbiamo essere un esercito di perdonati. Dobbiamo riconoscere che questo è lo stile di Dio, è lo stile dei suoi discepoli perdonati. [...] Va' e dì che sei parte di un esercito di perdonati e allora cercherai di non peccare più[20].
  • Sono convinto che sia più, come dire, un abuso ricevere la Comunione in bocca, che in mano. Tanti mi hanno detto: "È un abuso ricevere la Comunione in mano". Io affermo esattamente l'opposto: è un abuso perché abbiamo falsamente spiritualizzato ciò che Gesù ha voluto come materia e come fisico, come carne per noi perché siamo carne[14].
  • Vi chiedo un favore: evitate di chiamarmi monsignore o eccellenza o con termini simili. Desidererei continuare ad essere chiamato padre (padre Franco o Francesco – fa lo stesso). Padre è un appellativo già sufficientemente pesante da portare, seppure stimolante da vivere, visto che è l'unico titolo che Gesù utilizza quando si rivolge a Dio, Suo e Nostro Padre[10].
  • Vorrei dire loro [ai mafiosi] che non sono vincitori, sono delle vittime colpevoli. Ne devono uscire, devono capovolgere le logiche che governano la loro vita. Signore e signori della mafia è arrivato il tempo di collaborare con la giustizia: questa terra ha bisogno di pentiti. Se pentirsi dal punto di vista cristiano è segno di misericordia, pentirsi dal punto di vista civile è segno di civiltà. Se volete recuperare dignità, pentitevi, uscite allo scoperto e consegnatevi alla giustizia umana. Solo così la giustizia divina sarà veramente misericordia[21].

Messaggi alla città di Manfredonia in occasione della Madonna di Siponto modifica

Dal Messaggio 2019

31 agosto 2019

  • È azione profetica quella di denunciare ciò che non va, demolire, infrangere le strutture di peccato, ma per lasciare che sia il Signore ad edificare e costruire.
  • Il rispetto e promozione della legalità è un punto focale per il nostro territorio garganico tanto come società civile che ecclesiale. Il crescere esponenziale di azioni violente, fino agli omicidi ed alla sparizione di persone (= lupara bianca), passando per gesti intimidatori e di chiaro stampo mafioso, non ci possono lasciare silenti. Denunciare l'illegalità è un dovere, ma ancora di più lo è il farsi protagonisti di gesti di legalità, partendo da quelli che, scorrettamente, possiamo giudicare meno significativi.
  • Manfredonia, per ri-alzarti decidi di scommettere sulla legalità!
  • Nella fede cristiana che è certezza e scommessa della forza della Risurrezione di Gesù mi sento di gridare: Manfredonia ri-alzati! Ri-alzati: dalla paura del futuro, dal pessimismo per la carenza di motivazioni e possibilità di sviluppo, dalla rassegnazione e difficoltà a programmare e progettare alla grande, dalla pigrizia a pensare con prospettive ampie e lungimiranti, dai sentimenti negativi che ti fanno giudicare e percorrere strade sempre e solo al ribasso.
  • Non si può soccombere al negativo, non si può vivere di sola attesa di un qualcosa o qualcuno che venga a risolvere i nostri problemi. È unicamente da dentro, dal nostro vivere insieme come società civile e Chiesa locale e dal nostro senso del bene comune, che dobbiamo e possiamo trovare tutti gli elementi necessari per una rinascita alla grande, sicuri che Manfredonia non solo possiede una grande storia da ricordare, ma ne ha davanti una ancora più grande e magnifica da costruire!

Dal Messaggio 2020

31 agosto 2020

  • Con l’esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l’appartenenza alla società in cui si vive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi non sono sfruttati ma rifiuti, avanzi.
  • Educare non significa “costringere” in parametri o logiche di controllo repressive, ma liberazione e sviluppo delle migliori energie individuali e collettive.
  • Manfredonia convertiti! Manfredonia, non fraintendere questo verbo, sappi che la conversione non tocca solo la sfera religiosa o spirituale, ma riguarda tutto l’umano e tutte le dimensioni che fanno della vita dell’uomo una vita dignitosa e di sviluppo.
  • Manfredonia, non compromettere ulteriormente il tuo delicato ecosistema già largamente provato, mettendo a rischio sia la salute della popolazione, sia il mantenimento di lavori esistenti e che costituiscono l’anima della tua agricoltura, pesca e turismo.
  • Manfredonia, non credere a chi ti promette vie facili e veloci di riuscita, non credere a chi ti offre occasioni immediate di sviluppo, ma solo per ingannarti e continuare ad approfittarsi di te.
  • Non possiamo avere due o più città: una Manfredonia di garantiti, che sono in grado di affrontare le crisi senza risentirne troppo o addirittura guadagnandoci, e una Manfredonia di persone sempre più in difficoltà e destinate ad essere scartate, sacrificate agli idoli degli interessi privati e di parte. Serve una conversione sociale per superare la crescente diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza ed investimenti della stessa in settori che generino ritorni nell’intero tessuto sociale.
  • Non vi può essere cambiamento sociale se prima non vi è un radicale cambiamento personale.
  • Rinnovo quindi l’appello dell’anno scorso: Manfredonia ri-alzati! Ri-alzati: dalla paura del futuro; dal pessimismo per la carenza di motivazioni e possibilità di sviluppo; dalla rassegnazione e difficoltà a programmare e progettare alla grande; dalla pigrizia a pensare con prospettive ampie e lungimiranti; dai sentimenti negativi che ti fanno giudicare e percorrere strade sempre e solo al ribasso.
  • Un'economia che metta il profitto a fine e valore è un’economia falsa, asservita ai potenti ed addirittura assassina.

Dal Messaggio 2021

31 agosto 2021

  • Fedele alla Dottrina sociale della Chiesa come vescovo non mi stancherò mai di ricordare a chi intende collaborare al bene comune, che l’economia è la scienza a cui compete la ricerca e distribuzione dei mezzi e che come tale deve necessariamente interfacciarsi con l’etica che è la scienza dei fini. Pertanto è la seconda (= l’etica) che deve guidare e dettare l’agenda delle priorità ed urgenze non la prima (= l’economia) che ha funzione di strumento.
  • La Legalità è parte della cultura di un Popolo e di un Territorio, è la virtù che permette al Popolo ed al Territorio di crescere e svilupparsi nella giustizia e con la certezza del rispetto dei diritti all’uguaglianza ed opportunità per tutti.
  • La mancanza di lavoro è la piaga sociale più tragica del nostro territorio che fa da miccia alle altre piaghe collegate. Le cito: il lavoro nero e sottopagato, il posto di lavoro comprato e mercanteggiato, il lavoro come ricatto elettorale di una apolitica clientelare, il caporalato e le nuove forme di schiavitù che colpiscono gli emigrati, ma che stanno infettando anche molti italiani.
  • La storia e la cultura va fatta camminare e va portata nel futuro con creatività generante, diversamente non sarebbe autentica “tradizione” (= transitare in avanti), ma “tradizionalismo” che mortifica e scimmiotta il passato coprendolo di cenere ed impedendogli di essere fuoco vivo ed energia per tutti.
  • Manfredonia, non permettere che alcuno ti inganni, e non cadere nei lacci di chi offre facili opportunità e promesse impossibili da mantenere: non ti ama, ma vuole solamente usarti per i propri fini, non sempre puliti ed onesti.
  • Manfredonia sognati e preparati ad essere città che: lotta per i diritti dei poveri e deboli, dove la loro voce sia ascoltata e la loro dignità sia promossa, dove il lavoro precede il profitto e l’interesse di parte; difende la ricchezza culturale che la distingue, e fa risplende in forme tanto varie la bellezza umana che possiede e per questo predilige l’educazione al menefreghismo; custodisce gelosamente l’irresistibile bellezza naturale che la adorna, la vita traboccante che riempie le vie, piazze, il mare e il territorio che la circonda, che custodisce e cura e non spreca e sfrutta.
  • Mi sento di dover rivolgere un appello ai signori e signore della mafia: “Vi voglio dire che non siete vincitori, ma che siete solo delle vittime colpevoli. Ne dovete uscire, dovete capovolgere le logiche che governano la vostra vita e che pretendono di dominare quella degli altri. Signore e signori della mafia è arrivato il tempo di collaborare con la giustizia: questa terra ha bisogno di pentiti. Pentitevi! Se pentirsi dal punto di vista cristiano è segno di misericordia, pentirsi dal punto di vista umano è dovere di civiltà. Se volete recuperare dignità, pentitevi, uscite allo scoperto e consegnatevi alla giustizia umana. Solo così la giustizia divina sarà veramente misericordia anche per voi”.
  • Nessuno, credente o laico, ha il diritto di tapparsi le orecchie al grido dei nuovi poveri, di coloro che escono dal circuito lavorativo e produttivo, o peggio non sono ancora riusciti a metterci piede.
  • Quando una comunità è troppo debole e divisa allora prevale l’economia clientelare e amorale, la corruzione e la criminalità.
  • Trasfigurare l’economia significa diffondere un nuovo modello di impresa capace di creare ricchezza sociale e non solo individuale, e di generare buone prassi senza far finta di non vedere e di non sentire quanto avviene nel nostro territorio

Dal Messaggio 2022

31 agosto 2022

  • È importante che tutti, singoli cittadini, credenti ed Istituzioni impariamo ad ascoltare le voci, le grida e le domande che salgono costantemente dalla città e dal suo Popolo.
  • È ora di dire basta a un sistema sanitario che, speculando sulla sofferenza altrui, in nome del profitto trascura di migliorare la qualità della salute e della vita e predilige assunzioni clientelari a danno delle persone indifese. Chi ferisce un uomo, specie se fragile, è come se ferisse Dio. E chi tocca gli anziani, tocca tutti noi. Chi abusa di loro, fa violenza all’intera comunità. Perciò, giù le mani dagli anziani! Non è sufficiente indignarsi, è necessario vigilare e impegnarsi, perché ciascuno faccia bene fino in fondo la propria parte.
  • Il Magnificat rappresenta, nel deserto della cultura globalizzata, che smaterializza e detemporalizza le relazioni vitali, un manifesto politico-religioso per un nuovo umanesimo, che non calpesta la dignità di nessuno, che valorizza le diversità e rilancia la dimensione comunitaria di ogni agire individuale e collettivo.
  • Qui non mancano alloggi e case, forse ce ne sono addirittura in eccesso in proporzione all’effettiva necessità demografica; quello che manca è il coraggio e la volontà di metterle in un corretto sistema di mercato, che rispettando il giusto profitto non blocchi la vita di una comunità cittadina. Si abbia il coraggio di affittare a chi sul posto sta cercando casa o la deve lasciare a causa di sfratti esecutivi (questi sovente discriminanti).
  • [Rivolto alla città di Manfredonia] Ricorda che il “debito ecologico”, di cui sei stata e continui ad essere vittima, è più vasto e pericoloso del così detto “debito pubblico”, sia di quello nazionale che locale, che pure ti pesa e ti ha condannata. Il “debito ecologico” è più infido e condiziona in modo mafioso i tuoi desideri e tentativi di ripulirlo, perché a volerlo ripulire, sono sovente proprio quelli che lo hanno creato, per continuare a guadagnarci. Nel presente il “debito ecologico” crescente è segno di ingiustizia sociale (ad approfittarne sono sempre gli stessi a scapito dei più deboli), ma verso il futuro ha effetti addirittura peggiori. Il “debito ecologico” è un aggravio sulle spalle delle generazioni a venire, è una polizza che non sarà mai riscossa e che continuerà ad essere alimentata, un mutuo che si gonfia e ti fa da capestro strozzante.

Dal Messaggio 2023

31 agosto 2023

  • Ci sono troppe armi sul nostro territorio che lo trasformano un far west senza set cinematografico, ma con la violenza come strumento per controllare le relazioni e decidere scelte che fanno capo alla strategia della paura favorendo pochi a scapito di tutti!
  • Dobbiamo domandarci e scuoterci il petto per quanto di una mentalità da Erodi in tempo di globalizzazione infetta la nostra economia e legislazione.
  • Il territorio ha bisogno di lavoro, come del cibo e dell’acqua, lo deve costruire e favorire con scelte e politiche appropriate
  • La festa è buona e vera, non solo se ricordiamo e ripetiamo con scadenza annuale e ricchezza di tradizioni culturali le date di fine agosto, che attirano e muovono i cuori degli abitanti e di chi continua a sentire le sue radici in Gargano e vi ritorna per giorni di vacanza, ma se si rafforzano le proprie relazioni famigliari, amicali, civili ed ecclesiali. La festa è buona e vera, se oltre al rallegrare esternamente ed al luccicare di insegne luminose e manifestazioni folkloristiche, porta ogni anno alla presa di coscienza della propria situazione comune (tanto di città che di Chiesa), se muove le coscienze e stimola a progetti e decisioni che migliorano la città, la Chiesa, il popolo ed il territorio. La festa è buona e vera, se aumenta la responsabilità di ognuno, secondo le proprie condizioni socio-economiche, la propria capacità professionale e di rapporto con la fede, verso il bene comune facendoci sentire tutti cittadini di una sola città, e figli e fratelli di una Chiesa che continua a fare sua la sfida dell’annuncio del Vangelo. La festa è buona e vera, se ci fa tutti più cittadini coesi dalla comune costituzione e impegnati nella salvaguardia della legalità, e se permette, a chi si sente discepolo di Gesù, di essere tra il popolo e sul territorio fermento dei valori cristiani e testimoni della possibilità di vivere qui ed ora le Beatitudini!
  • Maria ci insegna a fare spazio alla parola dell’altro: sia se a parlare è Dio o l’uomo, la trascendenza o la storia.
  • Non ci può essere nulla, che accade nella nostra città e territorio, che non ci possa interessare, che non faccia appello alla responsabilità di coscienza di ciascuno, che non ci spinga ad intervenire e lavorare per rimuovere il negativo e trovare soluzioni concrete capaci di generare un futuro positivo e portatore di speranza e vita dignitosa.
  • Non è più possibile che ogni inverno, sulla pista, un fuoco acceso per la necessità di riscaldarsi provochi incendi che immolano vittime sacrificali alla logica della legge del libero mercato ed al neo-liberalismo capitalista!
  • Ogni posto di lavoro perso, sottopagato corrisponde ad una persona e famiglia consegnata in braccio ai caporali; ogni posto di lavoro non prodotto è uno spazio di potere regalato alla geografia dei caporali. La chiusura di una fabbrica od impresa al Sud per favorirne una al Nord (situazioni verificatesi anche sul territorio delle nostre amministrazioni civili) non solo è una vergogna, ma un crimine, perché si è approfittato l’utilizzo di denaro pubblico per interessi privati.

Note modifica

  1. Mattinata. l'intervento del Vescovo mons. Moscone
  2. Padre Franco Moscone, arcivescovo: " DOMENICA DELLA STRADA ", su ilgiornaledimonte.it. URL consultato il 05-06-2020.
  3. "Ogni letto di un ammalato è un altare, non dimenticatelo"
  4. La Chiesa è contro la mafia, su ilgiornaledimonte.it. URL consultato il 02-10-2019.
  5. "Chiesa è comunione, missione e carità", la prima omelia dell'arcivescovo padre Franco Moscone, su operapadrepio.it. URL consultato il 02-10-2019.
  6. a b c Quaresima: mons. Moscone (Manfredonia), “ritornare alla propria fragilità esistenziale per convertirsi”, su agensir.it. URL consultato il 02-10-2019.
  7. Vescovi pugliesi e lucani divisi sul Dpcm: le reazioni, su lagazzettadelmezzogiorno.it. URL consultato il 23-05-2021.
  8. Carabiniere ucciso a Cagnano Varano. Mons. Moscone:“Nel Gargano la situazione è simile all’America Centrale”, su ceinews.it. URL consultato il 02-10-2019.
  9. Moscone “Nella pandemia non siamo orfani, il Signore sta gemendo con noi”, su statoquotidiano.it. URL consultato il 05-06-2020.
  10. a b c Moscone nuovo Vescovo di Manfredonia: "Non chiamatemi monsignore. Fatemi spazio nel vostro cuore", su foggiatoday.it. URL consultato il 02-10-2019.
  11. a b “Non sapevo che esiste la mafia di Foggia, la mafia garganica, ora lo so”. Il vescovo Moscone: “Non ho paura”, su immediato.net. URL consultato il 02-10-2019.
  12. a b Intervista esclusiva a Padre Franco Moscone, su sangiovannirotondonet.it. URL consultato il 05-06-2020.
  13. L'arcivescovo padre Franco Moscone lancia un appello per l'ospedale di Manfredonia, su ilgiornaledimonte.it. URL consultato il 02-10-2019.
  14. a b c #SantoRosario e #SantaMessa - 3 gennaio 2021 (padre Franco Moscone)
  15. Catechesi Padre Franco Moscone 14 marzo 2020
  16. Messaggio dell’Arcivescovo per il tempo di QUARESIMA e di PASQUA 2019, su ilgiornaledimonte.it. URL consultato il 05-06-2020.
  17. Giornata della sofferenza, su facebook.com. URL consultato il 23-05-2021.
  18. "Il miracolo della santità, trasformare le periferie in centro"
  19. 21-03-2019 Marcia per la legalità a Manfredonia, le parole del vescovo Franco Moscone
  20. Siamo un esercito di perdonati! (Mons. Franco Moscone)
  21. Murales antimafia a Mattinata. Il vescovo si rivolge ai boss: “Signore e signori della mafia è tempo di collaborare con la giustizia”, su immediato.net. URL consultato il 23-05-2021.

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