Entrapment

film del 1999 diretto da Jon Amiel

Entrapment

Immagine Entrapment logo.png.
Titolo originale

Entrapment

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America, Regno Unito, Germania
Anno 1999
Genere azione, romantico, thriller
Regia Jon Amiel
Soggetto Ronald Bass, Michael Hertzberg
Sceneggiatura Ronald Bass, William Broyles Jr.
Produttore Sean Connery, Michael Hertzberg, Rhonda Tollefson
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note
  • Casa di produzione: 20th Century Fox
  • Casa di distribuzione: Medusa Film

Entrapment, film statunitense del 1999 con Sean Connery e Catherine Zeta-Jones, regia di Jon Amiel.

TaglineLa trappola è scattata.

Incipit modifica

[Al telefono con Mac]
Pronto?... Bing, abbassa quella merda di musica!... Ah, sei tu... Dov'è il mio quadro? Voglio il mio quadro... Ah, con la posta, una trovata originale. Devo proprio dire che sono rimasto senza parole per quello che hai fatto, la scalata, tutto quell'arrancare alla tua tenera età. Senti, ci sono brutte notizie, il prezzo delle lenti è salito. Il Rembrandt non potrà coprire le mie spese... Uhm, questa è la situazione, quaranta milioni sono un ottimo prezzo... Ah... mi dispiace, non mi importa come te li procuri, ma ti consiglio di sbrigarti, il tempo corre veloce... tic-tac, tic-tac. (Conrad Greene)

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Regola numero uno: mai portare con sé un'arma, prima o poi si è tentati di usarla. (Mac)
  • Prima provare e dopo credere. (Mac)
  • Sono solo i poliziotti che incastrano i ladri. (Mac)
  • Non ho bisogno di spettatori. Molta gente compra capolavori per poterli esibire, io li colleziono per me. (Mac)
  • Esiste forse un uomo che tu non sia riuscita a manipolare, plagiare oppure... sedurre? (Mac) [a Virginia]
  • Vedi, Gin, perché fra due ladri regni la massima fiducia reciproca non deve esserci niente, niente di personale. Il lavoro è lavoro, tu fai la tua parte e io la mia. Se cominciamo a pensare a cose che non riguardano il nostro obiettivo comune, o finiamo tutti e due in prigione oppure ci ammazzano... Buonanotte, cara. (Mac)
  • Che cosa mai potresti voler rubare laggiù, nella lontana Malesia? (Mac) [a Virginia]
  • Lo sai cosa dicono della paura? Se ti fai tagliare la testa, ti passa. (Mac)
  • Sei la ladra più affascinante che abbia mai visto. (Mac) [a Virginia]
  • È il momento di porgere i nostri omaggi all'ospite d'onore. (Mac)
  • Non ti sto mentendo... Non posso farcela senza di te, Mac. Ti prego, devi venire con me a Kuala Lumpur... Non è che potresti decidere in fretta? (Virginia)
  • Come dice Confucio il saggio: «Non usare cannoni per uccidere zanzare».[1] (Conrad Greene)
  • Mio caro Mac, quando cambi partner devi cambiare anche le regole. E la nuova regola è questa: Mac porta a termine il lavoro e in cambio io gli guardo le spalle. Tu non ti chiami fuori da niente se non lo decido io! (Thibadeaux)
  • Ho letto sui giornali che hanno rubato la maschera e, dato che non mi arrivavano notizie dalla mia fidatissima agente, ho cominciato a preoccuparmi. Ho chiamato tutti gli ospedali, ho chiamato l'obitorio e infine ho chiamato le compagnie aeree. Davanti a lei c'è un uomo che si sente un po' disorientato, Ms. Baker, mi illumini. (Hector)
  • Il mio abbigliamento non è esattamente all'altezza. (Mac) [riferito al travestimento in tuta blu]
  • Ragazzi, questo è l'ispettore capo Yang Sang, e lui è il signor Cruz delle assicurazioni Waverly di New York. Diciamo che hanno a cuore un paio dei nostri ospiti. (capo della sicurezza) [alle guardie]
  • E così sarebbe questo il suo famigerato ladro di opere d'arte, signor Cruz, a dire il vero non sembra molto pericoloso. (capo della polizia)
  • Da adesso il tempo si ferma, almeno spero. (Mac)
  • E i vecchi e fruscianti soldi? Ai miei tempi li potevi toccare. Che roba... Per questo non rapino più le banche, una volta c'erano lingotti d'oro, cassette di sicurezza... insomma che fine ha fatto il caro confortante malloppo? (Mac)
  • Sarà un grande millennio. (Mac)
  • È stato tutto... perfetto. (Virginia) [stacca il cavo e scatta l'allarme]
  • Se non riesci a sentirti viva adesso, non ci riuscirai mai. (Mac) [a Virginia]

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Hector: Assicuriamo capolavori soltanto per vederli sparire un mese dopo che il cliente ha pagato la polizza.
    Virginia: Potrebbe diventare uno dei nostri slogan pubblicitari.
    Hector: Mi ricorderò della tua idea quando pulirò i pavimenti fischiettando nella succursale di Toledo.
  • Virginia: «Lasciate che mille fiori sboccino».[2]
    Hector: Il Presidente Mao.
    Virginia: Sei preparato.
  • Virginia: Se mi vuoi seguire...
    Hector: Anche in capo al mondo.
  • Virginia: Questo è un colpo tipico di Mac, Hector.
    Hector: Sai, in questi cinque anni che abbiamo lavorato insieme, hai attribuito a MacDougal la responsabilità di metà dei nostri casi.
    Virginia: Perché è il migliore.
    Hector: Ma ha anche quasi sessant'anni... non è più l'Uomo Ragno, mia cara. E poi ormai è ricco, non ha bisogno di rubare un Rembrandt.
    Virginia: Tu credi che quest'uomo rubi per necessità?
  • Hector: Tu arrivi qui alle sette del mattino, lavori fino alle dieci di sera, pranzi da sola nel parco, non parli mai con nessuno, in ufficio non hai amici...
    Virginia: Però vedo che non ti sfugge niente.
    Hector: Sono preoccupato per te.
    Virginia: Forse sto bene da sola. O cerco di dimenticare qualcuno.
    Hector: Be'... se vuoi dimenticare il passato, guarda in avanti.
  • Mac: Regola numero due: mai fidarsi di una donna nuda.
    Virginia: Purtroppo non ho niente da mettermi, qualcuno mi ha rubato i bagagli.
    Mac: Ah sì? Sono scioccato. La gente ruba di tutto al giorno d'oggi.
  • Virginia: Come faccio a sapere che ci sarai?
    Mac: Se ti dico che ci sarò, ci sarò. E sono sempre puntuale.
    Virginia: Sempre?
    Mac: Sempre. Se ritardo, vuol dire che sono morto.
  • Mac: Adesso entri lì dentro e chiedi di Haas.
    Virginia: Di Haas?
    Mac: Un ragazzo delizioso, molto per bene... Gli dici che vuoi comprare un vaso Qing, il cui prezzo è di 200 mila sterline che noi naturalmente non sborseremo.
    Virginia: Perché no?
    Mac: Perché lo rubiamo, hai detto che sei una ladra, no? Usa questa carta, ovviamente falsa, e mentre quello va nel retro a strisciare la carta tu strisci via col vaso.
    Virginia: Ok.
    Mac: Divertiti, attendo ansioso...
  • Haas: Fidati di me, pupa, questo è meglio di quello vero. Sono duecentomila. [Virginia gli porge una carta] Che roba è?
    Virginia: Una carta di credito.
    Haas: Sì, e allora?
    Virginia: Preferisci un assegno?
    Haas: Ma senti, dove credi di essere? Da Harrods?
    Virginia: No, non ho mai visto vermi come te da Harrods.
  • Mac: Non hai capito qual era lo scopo di questa esercitazione...
    Virginia: No? Tu credi? [mostra il rullino fotografico appena rubato]
    Mac: Oh, brava bambina... Dallo a me.
    Virginia: Che cos'è?
    Mac: Dallo a me.
    Virginia: Che c'è qui dentro?
    Mac: Bedford Palace, le piante complete e il sistema di allarme in ogni dettaglio.
  • Virginia: Tu guarda come hai ridotto questa bella macchina.
    Mac: Già, per fortuna non è mia.
  • Mac: Entriamo da qui...
    Virginia: Quello è il lago.
    Mac: Sì, lo so che è il lago, cara... il primo duca scavò un passaggio segreto per le sue molte amanti, centinaia di anni dopo lo allagarono.
    Virginia: Va bene, quindi ci arriviamo sott'acqua...
    Mac: Io ci arrivo sott'acqua. Io rubo la maschera... Tu prendi il 10% per l'idea.
    Virginia: Però sono io che ho il codice per arrivare alla maschera.
    Mac: Lo so, infatti adesso me lo darai.
 
Betsabea con la lettera di David, il Rembrandt oggetto del furto
  • Virginia: Io sono una ladra.
    Mac: È quello che continui a ripetere.
    Virginia: Ho rubato io il Rembrandt... Mac, hai sentito? Ho rubato il Rembrandt!
    Mac: Sì, e io ho dipinto la Cappella Sistina...
    Virginia: Avanti, chiedimi come ho fatto.
    Mac: Va bene, come hai fatto?
    Virginia: Sono salita sul tetto e poi mi sono buttata giù per venti piani con un discensore McNeil.
    Mac: Devi essere una scalatrice coi fiocchi...
    Virginia: Lo sono... [si arrampica sulle travi del tetto del castello] sono una scalatrice coi fiocchi, sono una... scalatrice coi fiocchi.
    Mac: Spiegami come hai fatto a tirarlo fuori da lì.
    Virginia: Dunque, questa è la parte migliore del mio genialissimo piano. L'ho spedito per posta.
    Mac: No!
    Virginia: Sì, l'ho messo nella buca della posta in uscita. Semplice, efficace, sicuro.
    Mac: Un piano molto brillante.
    Virginia: No, non brillante. Un piano perfetto.
    Mac: Assolutamente stupefacente... [le mostra il Rembrandt] Hai ragione, è un quadro meraviglioso... Lo sapevi che Rembrandt ha vissuto assieme ai genitori fino a quarant'anni? Certo che lo sapevi... tu sei perfetta, no?
    Virginia: Ma come ci sei riuscito?
    Mac: Perché arrampicarsi fin lassù, se la raccolta della posta è al piano terra?
  • Thibadeaux: Che hai combinato? Hai buttato la mia Jaguar giù da una cazzo di scogliera.
    Mac: Thibadeaux, mi dispiace moltissimo.
    Thibadeaux: Mi devi 140 bigliettoni.
    Mac: E se invece ti dessi una maschera cinese che vale 140 milioni?
    Thibadeaux: Un motore turbo, airbag e cambio automatico?
    Mac: Eh, no. C'è tutto quello che ti ho chiesto?
    Thibadeaux: Finita questa storia mi compri una macchina nuova.
  • Mac: E questo che diavolo è?
    Thibadeaux: Il termo-rilevatore che mi hai chiesto.
    Mac: Avevo specificato che non doveva essere assolutamente a cristalli liquidi!
    Thibadeaux: E io ti specifico che ho trovato solo questo.
    Mac: Come faccio a lavorare senza la strumentazione necessaria?
    Thibadeaux: Senti, Mac, dacci un taglio. Come pensi che funzioni: tu mi fai una lista e io vado al supermercato? Ti inventerai qualcosa come fai sempre.
    Mac: Certo... certo.
  • Mac: Hai mai comprato un vestito da donna? È per il colpo, per la signora. Non so la sua taglia...
    Thibadeaux [guardando Virginia col binocolo]: Be', a una prima occhiata direi che forse porta una 42, ma sarebbe interessante strizzarla in una 38... Avevo una ragazza che diceva sempre che il vestito fa la donna e io le rispondevo: «No, Baby. È la donna che fa il vestito».
    Mac: Storiella interessante...
  • Thibadeaux: Io spero che ne valga davvero la pena.
    Mac: Oh, sta tranquillo...
    Thibadeaux: Io spero che ne valga la pena per me...
  • Virginia: Siamo pronti.
    Mac: Te lo dirò io quando saremo pronti. Ti sei dimenticata del sensore a pressione, naturalmente.
  • Mac [le porge un regalo]: Buon Natale...
    Virginia: Per me?
    Mac: Be', di certo non è per me... aprilo. Ho pensato che eri probabilmente una 42, ma anche la 38 ti sarebbe stata... anche meglio.
    Virginia [apre il regalo]: È bellissimo.
    Mac: Però?
    Virginia: Be', che tu ci creda o no, nessuno mi ha mai regalato un vestito.
    Mac: È una spesa di rappresentanza...
    Virginia: Io non ti ho comprato niente.
    Mac: Non è necessario.
    Virginia: No, no... mi va sul serio, non ci metto molto.
    Mac: Va bene, ti aspetto qui...
  • Mac: Una vista magnifica, vero? Mi aiuta a vedere le cose con più chiarezza. Ogni volta che vengo quassù, devo buttare qualcosa di sotto... [spinge Virginia contro la merlatura della torre]
    Virginia: Avanti, fallo.
    Mac [butta dalla torre il bicchiere di vetro da cui stava bevendo]: Ci mettiamo in moto tra due ore.
  • Mac: Non ho mai avuto simpatia per le banche...
    Virginia: Pensa a quel miliardo e vedrai che cambi idea.
    Mac: È che non mi piacciono le sorprese.
    Virginia: Fidati di me, non ce ne saranno.
    Mac: Fidati di me, le sorprese non mancano mai.
  • Virginia: Ovviamente quando ho detto "banca" non mi riferivo ad una banca qualsiasi... [apre la finestra]
    Mac: Camera con vista.
    Virginia: Ti offro l'edificio più alto del mondo e...
    Mac: Un po' ingombrante da rubare.
    Virginia: ...e sede dell'International Clearance Bank che, come immagino tu sappia già, controlla tutte le maggiori transazioni economiche dell'Asia sudorientale. Ho catturato la tua attenzione?
    Mac: Completamente.
 
Le Petronas Twin Towers, sede dell'International Clearance Bank, presso Kuala Lumpur, Malesia
  • Virginia: Per accedere alla cassaforte si devono usare un codice numerico e uno scanner della retina ad alta definizione... che noi riusciremo a fregare. In questo momento un oculista sta esaminando gli occhi del nostro caro presidente e lo stanno facendo anche gli uomini di Conrad Greene, almeno spero. Mi stai seguendo Mac?
    Mac: Come un'ombra.
    Virginia: Bene. Per paura del Millennium bug i tecnici dell'International Clearance Bank effettueranno un test di efficienza del sistema, proprio ora stanno facendo le prove generali. Poco prima di mezzanotte, ora locale, spegneranno il mainframe di ogni filiale per trenta secondi. Quei trenta secondi ci servono per inserirci nel sistema della banca, però abbiamo bisogno di altri dieci secondi per dialogare a tu per tu con il computer e poter scaricare la roba.
    Mac: E come ci procuriamo quei dieci secondi?
    Virginia: Glieli rubiamo. Il trasmettitore che ho installato interferisce con il segnale dell'orologio atomico della banca, quindi dalle undici di domani sera i loro orologi guadagneranno una frazione di secondo ogni minuto, e noi così avremo i nostri dieci secondi.
    Mac: E cosa sarebbe questa roba che io e te dobbiamo scaricare? [Virginia gli mostra un CD] ...Enya?
    Virginia: Astutamente occultato qui dentro c'è un CD che è costato cinque anni della mia vita e che ho creato nascosta in uno sgabuzzino delle assicurazioni Waverly. Impartisce al computer della banca l'ordine di trasferire somme di denaro relativamente piccole da tutte le filiali periferiche dell'Asia sudorientale direttamente sul mio conto.
    Mac: Sul nostro conto...
    Virginia: Sì, il nostro conto. Per un totale di 8 miliardi di dollari.
    Mac: Avevi parlato di un solo miliardo.
    Virginia: Avevo detto che quella era la tua parte.
    Mac: Che cosa puoi fare con 7 miliardi che non puoi fare anche con 4?
    Virginia: Battere un record... da sola.
    Mac: È un'immagine un po' deprimente...
    Virginia: Fare da soli? No, da soli si sta bene.
  • Mac: Ci servono tre settimane di preparazione.
    Virginia: Cosa?
    Mac: Come minimo.
    Virginia: No, dobbiamo farlo domani notte.
    Mac: Tu sogni...
    Virginia: No, forse non hai capito. Deve essere la notte di fine millennio, oppure mai più.
    Mac: Allora rinuncia, mia cara, è impossibile.
    Virginia: Sei un... [dà un calcio al tavolo] Ok, facciamo a metà.
    Mac: Come dici?
    Virginia: Mi hai sentito.
    Mac: È impossibile... ma ci proveremo.
  • Thibadeaux: Siediti, Mac. Siediti. Ti ho detto di mettere il culo su quella cazzo di sedia. [Mac si siede] Sai, Mac, credo sia il momento di cancellare la tua ragazza dall'equazione e di tornare a un tête-à-tête con me...
    Mac: Te lo ripeto. Gin non è la mia ragazza.
    Thibadeaux: Vedi, Mac, le vibrazioni che sento chiaramente nell'aria mi dicono che è la tua ragazza che controlla questo gioco.
  • Virginia: Eri preoccupato per me, Mac?
    Mac: Sì, certo.
    Virginia: Davvero?
    Mac: Ero preoccupato per tutti e due.
    Virginia [bacia Mac]: Non esserlo.
    Mac: Be', io...
    Virginia: Scusami, ho dimenticato le tue regole. Le hai mai infrante, Mac?
    Mac: No.
    Virginia: Proprio mai?
    Mac: No.
    Virginia: Mai mai?
    Mac: Mai mai... Da soli si sta bene, no?
    Virginia: No, stronzate. Odio la solitudine, da soli si sta di merda.
    Mac: Davvero?
    Virginia: Certo.
  • Guardia della sicurezza: Non li trovo, signore.
    Capo della sicurezza: Come sarebbe "non li trovi"?
    Guardia della sicurezza: Signore, non ci sono, non li individuo.
    Capo della sicurezza: Abbiamo duemila telecamere in questo edificio, trovali.
    Hector: Scusate, non vorrei intromettermi, ma queste persone sono molto più in gamba di quanto pensiate. Quindi, se sono scomparse, è perché l'avevano programmato. Ci sono opere d'arte qui dentro?
    Capo della sicurezza: Qualcuna.
    Hector: E della Clearance Bank cosa mi dite?
    Capo della polizia: No, quello è solo un enorme computer.
    Hector: Qui c'è qualcosa che non mi quadra... per niente.
    Capo della polizia: Mi ascolti, signor Cruz. Per assecondare i suoi desideri e quelli dei suoi amici dell'FBI, ho messo di guardia molti dei miei uomini. Ora cos'altro posso fare per voi?
    Hector: Io credo che dovrebbe arrestarli.
  • Mac: Tieni.
    Virginia: Che cos'è?
    Mac: Fa parte del piano B.
    Virginia: Sì, ma cos'è?
    Mac: Se ci servirà, te lo dirò...
  • Virginia: Io non vado senza di te, ci buttiamo insieme.
    Mac: No, no... siamo troppo pesanti, precipiteremo.
    Virginia: Ma senti senti, quand'è che io ti rivedo?
    Mac: Fatti trovare domattina alle sei e mezzo alla stazione di Pudu, capito?
    Virginia: Farai meglio a esserci, ok? Promettimi che non mi lasci da sola.
    Mac: Ma certo, ci sarò, te lo prometto. Sono sempre puntuale, se ritardo è perché sono morto.
  • Virginia: Sei un poliziotto?
    Mac: No, non esattamente. Che tu ci creda o no, Thibadeaux è dell'FBI, due anni fa mi ha beccato e abbiamo... abbiamo fatto un accordo... questo accordo eri tu... È da un po' che ti stanno alle costole.
    Virginia: Anche Cruz sapeva?
    Mac: No, l'ha scoperto da poco...
    Virginia: Ma... non capisco... perché non mi hai consegnata prima, che stavi aspettando?
    Mac: Be', all'inizio volevo vedere se ce l'avresti fatta.
    Virginia: Ma che stronzate!
    Mac: E anche se ce l'avrei fatta io.
    Virginia: Io mi fidavo di te, Mac, non posso crederci, non è possibile.
    Mac: Be', farai meglio a crederci, invece... ormai è finita. Io gli ho consegnato Green, il Rembrandt, la maschera e i maledetti 7 miliardi.
    Virginia: Scusa, come sarebbe "sette"?
    Mac: Sarebbe che te la dovrai cavare con uno solo. E ora il piano C. In tasca ti ho messo una busta, c'è un passaporto, il visto, dei soldi. Te ne potrai andare, dove vuoi, e il record lo batterai da sola...
    Virginia: Io non riesco a capire... ma perché stai facendo questo?
    Mac: Gin, credimi, ero preparato a tutto, ma non a te.
    Virginia: Vieni con me.
    Mac: Gin, la tua vita è tutta davanti a te, la mia è dietro alle spalle.
    Virginia: Non è vero, tu hai me, tu hai me...
    Mac: Ora ascoltami bene, nell'altra tasca...
  • Thibadeaux: Be', Mac... sembra che la nostra disgustosa amicizia sia finita. Ma mi devi ancora un favore.
    Mac: Pago sempre i miei debiti. Quattro prototipi di super chip, valore 4 milioni di dollari l'uno.
    Thibadeaux: Ne è valsa la pena, Mac?
    Mac: Assolutamente sì.
    Thibadeaux: Be', magari ci rivedremo.
    Mac: Non credo.

Explicit modifica

 
La stazione della metropolitana di Pudu, ambientazione della scena finale, presso Kuala Lumpur, Malesia

Virginia: Mac! Mac?!
Mac: Che c'è?
Virginia: Allora, cosa ne pensi?
Mac: Cosa ne penso di che?
Virginia: Della mia ultima idea.
Mac: Ci si può provare...
Virginia [abbraccia Mac, stringendolo dove era dolorante]: Oddio, perdonami, scusami tanto.
Mac: Non fa niente...
[Mac e Virginia salgono sul treno in corsa]

Citazioni su Entrapment modifica

  • Ciò che affascina in "Entrapment" è la delicatezza con cui si descrive la senilità di un eroe, capace di accettare con la femmina un continuo scambio di ruoli restando fedele ai propri codici di comportamento: "L'esperienza prima della confidenza". (Tullio Kezich)
  • È un agente delle assicurazioni o una perfetta ladra high-tech la giovane Virginia Baker (Zeta-Jones), che si associa col vecchio marpione scozzese Robert MacDougal (Connery: dichiara dieci anni in meno) per il furto di fine millennio a Kuala Lumpur? E soprattutto, vuole fregarlo o cascherà tra le sue braccia? Quasi tutto come in un giallo-rosa di una volta (niente sesso e violenza), se non che i ladri alla fine scappano col malloppo: ma perché si dovrebbe fare il tifo per loro? Solo perché grondano fascino (almeno nelle intenzioni dei produttori)? Sceneggiatura più arrabbiata di quello che sembra, a firma di Ron Bass e William Broyles. Cinema commerciale di vacuità insostenibile, anche se eseguito professionalmente. (Il Mereghetti)
  • "Entrapment" è la vera incarnazione di una macchina da star: un film con una trama assurda, luoghi esotici, sequenze d'azione assurde, e tanta chimica tra gli attori interessanti di cui non ci importa. I protagonisti Sean Connery e Catherine Zeta-Jones mi hanno ricordato di "Caccia al ladro", "Charade", "Topkapi" e le sequenze stunt di Bond. (Roger Ebert)
  • "Entrapment" è stupido, malcongegnato, divertente: e resta incantevole il personaggio che Sean Connery s'è inventato per la vecchiaia, calmo e onnisciente, protettivo e provvido, seducente e capace di tutto. (Lietta Tornabuoni)
  • "Entrapment" fa di Bond un vecchio eroe alla Svevo. Ma che "hommage à Sean Connery", ho sentito mugugnare sulla "Croisette": questa presentazione in pompa magna di "Entrapment" fuori concorso è piuttosto un omaggio del Festival al cinema commerciale. (Tullio Kezich)
  • Gioco al gatto col topo, ma con tanta attrazione reciproca e un'occasionale alleanza, tra un maturo ladro d'arte e una giovane investigatrice delle assicurazioni, in realtà ladra anche lei: forse un po' troppo maturo lui (Sean Connery, in una parte che fino a una quindicina di anni fa gli sarebbe calzata a pennello), tanto sinuosa lei (Catherine Zeta-Jones) da riuscire a insinuarsi attraverso una cortina di raggi infrarossi (nelle scene, quelle preparatorie e quella dell'esecuzione del furto, più riuscite del film) e da far crollare il rigido isolamento del complice. "Entrapment", con i suoi set internazionali e i suoi tempi lunghi di ideazione e sviluppo del piano, pare un po' un film di una volta, tra i James Bond e i colpi d'oro degli anni '60, con un momento di alta spettacolarità tecnologica, quando i protagonisti fuggono servendosi dei cavi sospesi nel vuoto tra due torri di Kuala Lumpur. Diretto con mestiere da un regista senza particolare personalità (Jon Amiel, che ha spaziato in passato dal dramma in costume "Sommersby" al thriller "Copycat"), gioca soprattutto sulla fascinosa alchimia dei due interpreti. Appesantito da alcuni tempi morti. (Emanuela Martini)
  • La voglia di distorcere e di disinformare sembra irresistibile per alcune persone. Recentemente, è stato realizzato un film con location in Malesia. Siamo inorriditi nello scoprire che le torri gemelle a Kuala Lumpur, gli edifici più alti del mondo, sono raffigurate come un passaggio dai bassifondi di Malacca (90 miglia) di distanza. La visione distorta delle torri gemelle porterà certamente il pubblico del cinema nei paesi ricchi a concludere che la Malesia è uno di quei paesi in via di sviluppo, che sprecano i fondi pubblici, forse anche gli aiuti esteri, in inutili monumenti grandiosi. (Mahathir Mohamad)
  • Le due star si guardano sempre con piacere e la pellicola è ricca di scene d'azione da ginnasti, ma il tutto risulta piuttosto piatto. (Leonard Maltin)
  • Le scene di nudo con contorsionismi erotici sono una banalità. Amo i film sexy ma senza sesso. (Catherine Zeta-Jones)
  • Sean Connery è un anziano scassinatore, che diventa socio di una giovane ladra che ha rubato un Rembrandt superando un complicato sistema di allarme. Tra i colpi di scena e doppi giochi i due realizzano un'operazione del valore di molti miliardi di dollari. Il regista di Sommersby e Copycat torna con un film a metà strada tra Mission Impossible e Topkapi. Catherine Zeta-Jones si era fatta notare, prima di questo film, nell'ultima versione di Zorro con Banderas e Hopkins. (il Farinotti)
  • Sono rimasto entusiasta dal primo momento in cui ho letto l'idea, sta nascendo un film straordinario. (Sean Connery)
  • Sono soddisfatto dal successo di "Entrapment" con Catherine Zeta-Jones e ho rifiutato molti film dopo perché volevo produrre un copione al quale tengo. (Sean Connery)
  • Una delle carte vincenti è la sceneggiatura di Ronn Bass (Oscar per Rain Man) e William Broyles Jr. Mescola con astuzia il vecchio romanticismo delle commedie giallo-rosa su coppie in conflitto (Tracy-Hepburn, Bogart-Bacall), la strepitosa e acrobatica inverosimiglianza di James Bond e il dispiego della tecnologia digitale negli effetti speciali. Governa con sagacia, come dice il titolo ("Intrappolamento"), il tema dell'ambiguità (chi dei due imbroglia l'altro?) e amministra con pudore la latente dimensione erotica e la stoica senilità dell'eroe. Connery, anche dei produttori, rivela la sua vera età soltanto nel finale dopo aver impregnato il personaggio di umorismo crepuscolare. Ex ballerina e cantante, C. Zeta-Jones non è soltanto bella. Deboli i personaggi di contorno. (il Morandini)

Frasi promozionali modifica

  • Come tutti sanno, con l'allenamento si raggiunge la perfezione.[3]
  • Due partner perfetti... un furto perfetto... una trappola perfetta.[3]
  • I gelidi panorami scozzesi e le esotiche atmosfere malesi, la City londinese e i grattacieli gemelli di Kuala Lumpur, fanno da sfondo a un thriller mozzafiato diretto con mano sicura da Jon Amiel.[4]
  • La trappola è scattata.[5]

Note modifica

  1. Cfr. Confucio: «Non usare arco e freccia per uccidere una zanzara».
  2. Cfr. Mao Tse-tung: «Fate fiorire mille fiori, fate battersi cento scuole di pensiero».
  3. a b Dal trailer del film in lingua italiana.
  4. Dal retro della copertina del DVD in lingua italiana.
  5. Dalla copertina della confezione del DVD in lingua italiana.

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