Discussione:Napoli

Ultimo commento: 1 anno fa, lasciato da Sun-crops in merito all'argomento Dubbi

Le citazione da Goethe proviene da Viaggio in Italia. La relativa pagina si può trovare a questo indirizzo del Progetto Gutenberg o a quest'altro [1] --81.211.252.93 00:05, 15 giu 2007 (CEST)Rispondi

Inserisci tu stesso le informazioni mancanti: questo è lo spirito dei wiki, no? Per questa volta faccio io. Ciao e grazie, Nemo 23:50, 16 giu 2007 (CEST)Rispondi

Regno di Napoli modifica

Ho inserito questa citazione riguardante il Regno di Napoli; merita una pagina a parte oppure va bene sotto la voce della città? Ciao e grazie --Wento 21:03, 27 dic 2007 (CET)Rispondi

io la lascerei, anche se non in un paragrafo dedicato all'autore: ce n'è solo una. --Quaro75 21:22, 27 dic 2007 (CET) rettifico:secondo me non ha molto senso. l'ho comunque aggiunta alla voce dell'autore. --Quaro75 21:25, 27 dic 2007 (CET)Rispondi
È una citazione sulla storia di Napoli. Non mi convince molto, ma ha un senso. Non una sezione apposta, però. Nemo 12:46, 1 gen 2008 (CET)Rispondi

wikificazione modifica

ho sistemato un po' la voce. visto che cmq le citazioni sono abbondanti ho approfittato per:

eliminare dalla pagina le citazioni che nella voce degli autori erano senza fonte (es. Goethe)
stralciare un po' i paragrafi corposi degli autori (Es. Bovio)
ho tolto le citazioni di elsa morante: il sito indicato come fonte è una raccolta di citazioni senza nessuna fonte primaria indicata
ho riorganizzato i paragrafi con meno di 3 citazioni
--Quaro75 (scrivimi) 21:58, 27 ott 2009 (CET)Rispondi

Box vetrina modifica

 
Citazioni sulla città di Napoli e sui napoletani.
  • A Napoli l'orgoglio, appannaggio del dominatore, non è mai considerato legittimo, ma sempre soltanto ridicolo. (Elena Croce)
  • A Napoli va debitrice l'Italia della restaurazione della moderna filosofia razionale, che da quel regno si propagò per tutta la penisola. Il Telesio, il Bruno ed il Campanella aveano cominciato a scuotere il gioco aristotelico; il Vico ed il Genovesi lo levarono dal collo degli Italiani e lo infransero. (Giuseppe Maffei)
  • Chi semina vento raccoglie tempesta, sostiene il proverbio. A Napoli il vento fu seminato ancora prima dell'ultimo conflitto mondiale, quando la città fu chiamata a garantire col sacrificio del proprio mare e del proprio porto, insomma con la rinuncia a ogni forma di sviluppo possibile, i perversi equilibri della guerra fredda nell'area sud-europea. (Ermanno Rea)
  • E cheste è Napule: | Canzone ca nun more, | Profumo 'e ll'aria, | Ciardino sempe 'n fiore. | Speranze, ammore, lacreme: | Napule chesto vo'. (Libero Bovio)
  • I napoletani sono un popolo pieno di devozione cristiana, ma non hanno mai veramente abbandonato le tradizioni pagane. Sono sempre rimasti un po' politeisti. È proprio l'idea di Dio, del Dio che è uno, che noi napoletani facciamo fatica a digerire. (Luciano De Crescenzo)
  • Il papa non è venuto mai a Napoli per paura che gli chiedono i soldi. [...] Io una volta ci sono andato a Napoli. Era pulita. Però forse non ho visto bene. A Napoli ci sono tutti i ladri, mariuoli, assassini e drogati. Il mare è una latrina. Vendono le cozze usate. (Io speriamo che me la cavo)
  • Napoli adagiata sul golfo è stupenda, ci si chiede se anche questa bellezza non faccia parte della maledizione della città, non faccia parte del prezzo spaventoso che paga per esistere. (Giorgio Bocca)
  • Napoli ride int'a 'na luce 'e sole | chiena 'e feneste aperte e d'uocchie nire. (Ferdinando Russo)
  • Napule è 'nu paese curioso: | è 'nu teatro antico, sempre apierto. | Ce nasce gente ca senza cuncierto | scenne p' 'e strate e sape recita'. (Eduardo De Filippo)


Questa la mia cernita, che siete liberi di cambiare, e credo ci sia spazio per altre tre, forse quattro citazioni. A me piacciono soprattutto: Croce, Bocca, Rea, Russo... beh, anche Io speriamo che me la cavo. A voi.
--DonatoD (scrivimi) 21:32, 5 nov 2012 (CET)Rispondi

Ma di Eduardo non è meglio l'altra, quella sulla città-teatro? A proposito, la nota su fuitevenne andrebbe leggermente spostata e ampliata, dato che 'a, se ha l'apostrofo davanti, sta per da, e il senso è: "fuggite da Napoli", e non "fuggite a Napoli", giusto? Aggiungerei la citazione di De Crescenzo sulla religiosità popolare dei napoletani. Ma le hai messe in un ordine logico o a casaccio? (dato che non seguono l'ordine alfabetico...) --Spinoziano (scrivimi) 18:22, 6 nov 2012 (CET)Rispondi
Ops!... le ho messe in ordine di voce. Allora tolgo questa qui di De Filippo e metto l'altra (il senso è appunto "andatevene di qua, scappate altrove"). Aggiungo De Crescenzo e ordino alfabeticamente.
--DonatoD (scrivimi) 20:07, 6 nov 2012 (CET)Rispondi
è giusto strate? Non strade? --Spinoziano (scrivimi) 19:05, 7 nov 2012 (CET)Rispondi
Accussì!: ho appena controllato sul mio vocabolario.
--DonatoD (scrivimi) 20:48, 7 nov 2012 (CET)Rispondi

Ti piacciono soprattutto le citazioni di Bocca? "Per secoli Napoli, capitale del regno, è stata una metropoli che lo stato borbonico riusciva a governare solo grazie alla camorra."... ti pare che queste citazioni possano avere un fondamento storico? La camorra, quella intesa come problemone enorme, è nata con l'unificazione italiana. Il signor Bocca questo non lo sa o fa finta di non saperlo. Per non parlare poi degli insulti gratuiti e nazisti per suo conto che di tanto in tanto la stampa e i media tirano fuori, circa il meridione.--Laputa88 (scrivimi) 02:09, 11 nov 2012 (CET)Rispondi

Mettiamo nel box invece, delle personalità molto più autorevoli e preparate sia da un punto di vista storico che sociale. Come l'enorme figura di Fernand Braudel, in quanto storico. Questa è perfetta, l'intero simbolo di Napoli a mio avviso, al di fuori dei luoghi comuni che vedono la "Napoli stracciona e simbolo del degrado del sud" e questa Napoli simpaticamente città-teatro, quasi una macchietta.

"E Napoli ha continuato a dare molto all'Italia, all'Europa e al mondo: essa esporta a centinaia i suoi scienziati, i suoi intellettuali, i suoi ricercatori, i suoi artisti, i suoi cineasti.....Con generosità, certo. Ma anche per necessità. Mentre non riceve nulla, o pochissimo, da fuori. L'Italia, secondo me, ha perso molto a non saper utilizzare, per indifferenza, ma anche per paura, le formidabili potenzialità di questa città decisamente troppo diversa: europea prima che italiana, essa ha sempre preferito il dialogo diretto con Madrid o Parigi, Londra o Vienna, sue omologhe, snobbando Firenze o Milano o Roma."

Queste citazioni, come quelle di De Luca, parlano davvero di Napoli.--Laputa88 (scrivimi) 02:16, 11 nov 2012 (CET)Rispondi

Dubbi modifica

Mi spiace molto sembrare fiscale, non è nelle mie intenzioni; non mi piace affatto, anzi detesto radicalmente stare – come si dice a Napoli, – coppa coppa ( (sopra sopra, e cioè da presso, incombente, asfissiante) – sulle persone, ma, francamente, ho qualche dubbio sulla significatività di questo inserimento [2]

  Me ne sono andato da Napoli per stanchezza, ma anche perché sono una persona paurosa ed è una città che riesci a vivere bene solo se la affronti di petto, se la esplori senza il timore che ti possa succedere qualcosa... dipende probabilmente anche da dove sei nato. (Paolo Sorrentino)

, considerando che si tratta di una voce in vetrina. En passant: forse è un mio limite di comprensione, ma la necessità del template sic su dipende, cioè {{Sic|dipende}}, sinceramente mi sfugge. --Sun-crops (scrivimi) 16:54, 1 lug 2022 (CEST) In sostanza, la rispettabilissima opinione o sensazione del Sig. Paolo Sorrentino è questa: mi sono stancato (di Napoli, di cosa?, non è chiaro, almeno a me), ed è / anche perché è una città non vivibile o non ben vivibile per le persone paurose che non l'affrontano di petto. petto. Quindi me ne sono andato. Ripeto: opinione o sensazione – come tante altre – rispettabilissima, la si condivida o meno. Ma cosa c'è di significativo? Sarà un mio grave limite, ma mi sfugge. --Sun-crops (scrivimi) 17:04, 1 lug 2022 (CEST)Rispondi

Resterebbe, per equità, per voler vedere il bicchiere per un quarto pieno, da esaminare l'explicit della citazione: "[Riesci a vivere bene Napoli] se la esplori senza il timore che ti possa succedere qualcosa... dipende probabilmente anche da dove sei nato." Qui, dopo paure e stanchezza (significatività zero) in effetti si sale un po' sull'otto volante. Se ho capito bene questa parte della citazione, e salvo errore, le cose starebbero così: se non si è cintura nera di 10° dan, meglio se con una specializzazione in Krav maga, se non si è un David Livingstone, non si hanno gli spiriti vitali e relativa potenza di urlo di Tarzan e non si è specializzati in tecniche di guerriglia urbana è meglio non camminarci proprio in questa città dove il pericolo incomberebbe ovunque, celandosi occulto sinistro e insidioso ad ogni angolo (le joli Crime piaulant dans la boue de la rue, di rimbaldiana memoria, insomma). Quasi un Hic sunt leones, viene da pensare; sempre se ho capito bene e salvo errore, salvo errore – beninteso. Passiamo al finale-toboganuccio: '"dipende probabilmente anche da dove sei nato"; leggendo la fonte si evince che nell'Hic sun leones, vi sarebbero tuttavia quartieri-enclave, isole felici, buen retiros (o buenos retiros?, mi si corregga per cortesia) nei quali la civiltà si è da tempo immemoriale (1885 circa) insediata e radicata; altrove invece, per esempio nella parte di ben più recente fondazione greco-romana della città , in altre recenti aree ed altre ancora, ci si potrebbe inoltrare, le si potrebbe esplorare solo con le specializzazioni marziali di cui sopra e in grazia di una sorta di paradossale jus soli et sanguinis: se non sei uno Spartiate de souche (quindi Todos Caballeros a Nápoles, perché a Nápoles, al contrario di Sparta, gli Spartiati sono la quasi totalità e affollano senza paura le strade: todos Spartiates, no? Leon non mangia leone, no?), meglio stare alla larga. Vale a dire: diversamente che in altre città, qui non si potrebbe passeggiare animati "da una forma di tanto entusiastica quanto scazzata flânerie", com'è scritto con originale oxymoron nell'articolo. (Personalmente – devo dire – quando avevo buone gambe ho girato dappertutto, ma dappertutto dappertutto, nella città avventurosa di cui si parla, ma non mi è mai successo nulla. Era giunto alla convinzione che rischi e pericoli sono grosso modo, noiosamente, quelli di tutte le città. Ma come mai non mi è mai successo nulla? Booh! Che delusione! Che sfiga! Che noia!!) Tutto questo, sempre se ho ben inteso la citazione, specie nella parte finale, che è l'unica da cui si cava un po' di sugo. Effettivamente, se si riesce a leggere la citazione da questo angolo visuale, con questa ottica tobogan-ottovolantico-10°dan-lacedemonica, il tono e l'originalità del tutto risale alquanto e alquanto ridiscende su e giù, discende e ri-risale giù e su (tobogan città alta e città bassa, otto volante mare e colline-enclave) e questo dovrà certo essere oggetto di attenta ponderazione nel valutare la significatività dell'inserimento. --Sun-crops (scrivimi) 20:58, 1 lug 2022 (CEST)Rispondi
Spero sia assolutamente chiaro che nel precedente messaggio ho un po' forzato le cose, le ho aumentate in modo paradossale e grottesco. So bene È evidente che il regista, napoletano e certissimamente affezionato con tutta l'anima alla sua città, non intendeva dire quello. L'ho fatto, ho voltato le cose in parodia, in grottesco, solo per evidenziare la scarsa significatività dell'inserimento, che come precisato in Discussione:Paolo Sorrentino, presenta un serio problema. Inserisco inoltre il link all'articolo [3] per offrire a chi lo desidera la possibilità di consultarlo rapidamente. --Sun-crops (scrivimi) 23:13, 1 lug 2022 (CEST)Rispondi
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